RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il puzzle


Poi vengono quei momenti in cui non sai cosa vuoi: non sai dove andare e tutto ti pare insapore e inodore. Le emozioni di sempre perdono consistenza. Hai perso il gusto o ti sei assuefatta alle solite banalità? Cerchi una risposta, ma mentre pensi di averla trovata, ti sfugge il senso. Continui a titubare, a non crederci più. Ti interroghi su quale strada percorrere e ti chiedi se ne valga davvero la pena. Vorresti l'autenticità, ma sai che niente è vero, o perlomeno; non tutto è vero. In quello che fai e vedi c'è sempre quel poco di ruggine che stride e che rende tutto così opaco: il solito velo che copre e non ti permette di vedere bene. Il solito cielo nuvoloso, la solita nebbia. Cosa voglio? Non saprei. Certo, non posso pretendere che il cielo sia sempre sereno e che ci sia sempre la primavera e che i prati siano sempre pieni di fiori. No...non posso pretenderlo e mi dispiaccio per questo, perchè lo confesso: un po' mi piace illudermi. Continuo a sognare, ma forse dovrei sempliceme... (continua)

Giovanna Balsamo 19/04/2018 - 12:14
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Il racconto di neve


Insonnolito tese il braccio sul comodino e bloccò infastidito la sveglia, che sulle note del suo brano preferito: “ OVER MY HEAD” di Asaf Avidan, ogni mattina lo buttava giù dal letto, poi si rigirò, tirandosi il piumino fin sulla testa, ma il suo attimo di tranquillità durò poco, infatti, la sua micia “ Neve” chiamata così per via del suo pelo bianco e soffice, salì sul lettone, facendo le fusa e accarezzando il viso di Marco Pio, il quale l’ allontanò strofinandosi il naso per via del solletico esclamando:
“ Neve, smettila, ogni mattina è la solita storia, un attimo che mi alzo, un po’ di pazienza micia!”
Stiracchiandosi nel suo bel pigiama colorato, andò in cucina per prepararsi un bel caffè bollente e per dare del latte a Neve. Prese il giornale che quotidianamente gli portava il custode del residence e sorseggiando il suo caffè, accompagnato da una brioche, iniziò a leggere la pagina dello sport, quando improvvisamente sentì una voce che gli diceva: “ Ehi fannullone potresti dar... (continua)

Anna Rossi 03/03/2021 - 05:29
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il rimpianto è un animale che mi morde dentro


Sì lo so che se anche ti avessi detto quello che provo, non andrebbe diversamente tra noi, siamo troppo differenti tu ed io per diventare intimi.
E non credo sia dipeso solo da me se le parole mi si sono fermate in gola invece di uscire. Le avresti sapute accogliere? Saresti stato pronto a sentire nominare da altri la ferita? Se ti avessi detto che, quando ho visto il tuo sorriso nelle foto di quest’ultimo anno illuminarti il volto ed eri il ritratto della felicità, ho sperato sinceramente che tu avessi trovato il tuo compimento, il tuo rapimento. E che mi dispiace profondamente sentirti dire che è tutto finito. Tu lo racconti come un accadimento, “succede” hai detto, scevro da ogni turbamento. Ma proprio per questo non mi sfugge che il dolore è ancora più fondo. Avrei voluto stringerti la mano e dirti conosco questo male. Ritrovarsi ancora una volta soli, dopo aver messo a nudo l’anima: è come se ci avessero portato via tutto il sangue, il midollo, il respiro. E si brancola per ritr... (continua)

valeria franchi 10/12/2016 - 10:13
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il sasso


Il sole le brucia la fronte. Si ferma sul sentiero del parco, si china, raccoglie un sasso, le piacciono le striature di rosa che lo decorano.
Riflette qualche secondo sulla bellezza della natura. Dopo qualche altro spunto riflessivo sull’argomento, si ferma e pensa “Su quante banalità medito, quanto tempo perdo dietro a pensieri senza una struttura.”.
Guarda le fronde degli alberi muoversi nel lieve vento. “Si la natura..si è impietosa, maestosa, bella e potente..e guardo un sasso, un fiore il panorama di un piccolo bosco ma poi alla fine io, che di questa natura sono figlia, non mi sento parte di essa.”
Silvia crede che il grande inganno dell’uomo è sentirsi superiore ad ogni altra specie, quasi da sentirsi il solo in questo universo, ad essere l’unico a possedere in sé la divinità.
Infatti c’è bisogno di credere in un dio per non perdersi nella nostra reale natura, priva di un senso spirituale e concreto, così come ce lo ripropone la società.
Noi come ogni altro animale dobbia... (continua)

ellis lio 19/03/2016 - 20:02
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IL SEGRETO DI JAEGER


Qual è il tuo segreto, Jaeger?
La domanda che ti fai allo specchio; non c'è risposta davvero? Vicissitudine e blandimento, il prezzo dell'esistenza. Al fondo di tutto: nessuna ricompensa. Alle intemperie che, d'un tratto, si smorzano nella quiete finale del "Che ci puoi fare?...", tu rispondi: sta bene.
Allo specchio, guardi te stesso. Dimmi cosa vedi.
Te stesso. Forse no. In un certo senso, sì. Magari qualcosa di te stesso. "Quello che sono; o forse il risultato di ciò che ho provato ad essere".
Tu fai le smorfie, prendendoti poco sul serio. E' la quiete del non volere indagare. Dell'accontentarsi di un riflesso semiserio.
"Non c'è segreto dinnanzi allo specchio. Chiedo scusa, non era esattamente quello che volevo dire... Un segreto c'è. Ma svanisce dietro ad una smorfia".
Ma è un po' come ignorare un problema che esiste. Tu lo sai. E cosa fai? "Quello che sai bene...".
Percorso e traguardo. Al di là di ogni distinzione, di ogni mezzo ado... (continua)

Jonathan NonImporta 25/05/2017 - 12:32
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Il silenzio della neve


Quel giorno era giunta la notizia del trasferimento a Isernia, nel lontano Molise, e Giovanni, allora impiegato presso la Banca d'Italia di Livorno, non l'aveva affatto presa bene.
Lui e la sua famiglia vivevano lì ormai da tre anni. La città era molto carina, e poi c'era il mare, e moglie e figlia, ogni estate, facevano la spola in autobus tra Livorno e la vicina Ardenza, oppure Tirrenia, trovando la cosa assai divertente.
La moglie Carla, al contrario di Giovanni, fu subito entusiasta della notizia.
Non temeva i cambiamenti, era un tipino molto dinamico e amante delle novità, a differenza del marito, dedito al lavoro anima e corpo e, per il resto, molto "amico" della sua poltrona e delle sue pantofole.
Non c'era comunque la possibilità di rifiutare: Giovanni aveva scelto di fare carriera, e quindi anche di accettare trasferimenti poco graditi.

La piccola Giulia, che allora aveva appena sette anni, si trovò presto nel vortice dell'ennesimo trasloco. Per lei l'unico gr... (continua)


Mimmi Due 13/10/2017 - 12:45
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Il sorriso di mia mamma


Mentre stavo con gli amici a giocare in paradiso, un angioletto all'improvviso arrivò e disse così"presto andiamo svelti su vuol parlarvi il buon Gesù"
Noi felici lo seguimmo, ci batteva il cuoricino forte forte a ogni bambino chi sarà che questa volta uscirà da quella porta? Lui era la che aspettava sorridendo ci osservava,
poi silenzio e lui parlò.
Oh miei piccoli angioletti voglio solo dirvi che una mamma sulla terra sta aspettando il suo bebè.
Con un gesto della mano quella porta si aprì piano, ora vedo una gran luce poi pian piano appare un viso com'è dolce il suo sorriso, grido forte quanto è bella io per mamma voglio quella.
Ti prego buon Gesù questa volta sulla terra manda solo me laggiù ,io lhò scelta è la mia mamma!
Lui un po' triste mi guardò poi sorrise e sospirò...
ebbene sia, presto vai quella è la via.
Io la porta attraversai un istante mi voltai, li lasciavo il buon Gesù, i miei amici il paradiso, poi ripenso alla mia mamma e rivedo il suo sorriso,... (continua)

giuliana marinetti 25/11/2017 - 09:32
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Il vero motivo del mio poetare


C’è sempre una morale, basta saperla trovare?

Anche se vi toccano le dita ruvide del mondo, anche se vi toccano le dita fredde del dolore… i poeti di Emanuel Carnevali come violini le cui corde vibrano in lunghe, dolci, delicate armonie restituiranno essenze di ogni bellezza interiore.

Che strada devo prendere?
<Dove vuoi andare?>
Non lo so.
<Allora, non ha importanza>.

Come per il cielo, imprigionato dentro le sue leggi senza poter lasciare la scacchiera.
Avete mai sentito una stella urlare?

Non so dirvi, così sui due piedi, che morale ci sia in tutto ciò, ma me lo ricorderò tra poco.... (continua)


Mirko D. Mastro 16/02/2021 - 23:13
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