RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il pugile


Era tutto pronto.
Il piccolo palazzetto situato nella zona periferica della città si stava riempiendo.
Il vociare e le urla rimbombavano come tuoni durante un temporale.
Ed era un temporale di pugni che la gente voleva vedere. Sangue, ferite , nasi rotti e,soprattutto, vincere la propria scommessa. E poi alcol a volontà. Era distribuito da un piccolo bar situato a destra del ring in posizione strategica: una bevuta e un urlo contro o a favore dei contendenti.
La folla era un mix di vecchi pensionati, finti signorotti accompagnati da donnicciole con girocolli di bigiotteria e dal viso segnato da anni di strada. E poi piccoli boss osservati da posizioni più o meno in vista da boss più importanti. I controllori. Ma non quelli di un treno. Ci stava che se tentavi di fottere un controllore, ti potevi ritrovare senza una mano o tutto il braccio.
A bordo ring o a bordo fogna a causa dello schifo sparso per tutto il perimetro, potevi trovare altre anime bruciate dai pugni e dal fumo. S... (continua)

gabriele marcon 04/07/2015 - 16:53
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Il pupazzo di neve


Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, la carota nodosa rappresenta il naso, mentre una decina olive greche formano il sorriso. Per quanto riguarda il vestiario ho utilizzato una sciarpa logora che ho raccattato accanto a un bidone dell'immondizia, una manciata di pezzetti di carbone sarebbero i bottoni, ed infine in testa gli ho messo un cilindro vecchio stile trovato in un baule appartenuto a un prozio mezzo mago e mezzo medium, vissuto agli inizi del Novecento.
***
Jonathan, il mio dirimpettaio afferma che Lumiukko è indicatissimo per Halloween. Che stronzata! Semmai, il suo pupazzo di neve è un'autentico orrore. 
Eh, l'invidia è una brutta bestia difficile da domesticare, quindi vale un detto ideato da me: «La n... (continua)

Giuseppe Scilipoti 07/12/2019 - 11:31
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Il re spodestato


Il re di San Marinez, improvvisamente venne spodestato. Seguì la stessa sorte il re che lo spodestò. Innumerevoli furono gli spodestamenti, fino a diventare addirittura un evento settimanale. Figurati che da queste parti, ai bambini di prima elementare, inizialmente viene insegnato il verbo “spodestare”, poi essere e avere. Sai, con tutto 'sto spodestamento mi sono rincoglionito, francamente non so dirti chi è l'attuale re.
Ehi, magari il re sei proprio tu e fai il finto tonto. Beh, nel dubbio ti spodesto. Adesso tocca a me!... (continua)

Giuseppe Scilipoti 03/01/2022 - 23:01
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Il ritorno


Jakobu K78 sedeva silenzioso e sorridente insieme agli altri. Erano seduti in venti dentro quel vano di quindici metri quadri, ma non importava. Erano tutti finalmente felici. In quel momento si sentiva soltanto il flebile sferragliare dei motori. Nessuno era invena di parlare. Tutti erano presi dal pregustare quello stato d'animo che ormai credevano che non avrebbero mai provato: la speranza.
Jakobu in tutta la sua vita non l'aveva mai conosciuta. La sua condizione gli aveva insegnato a non coltivarla fin da quando era bambino. Quando sei uno schiavo, la speranza è come una malattia, che alimenta nel tuo cervello continue illusioni, sogni che non si avverano mai. In una condizione come la sua essa era la via per la più cupa disperazione. Presto, prestissimo Jakobu aveva imparato a soffocare quel sentimento che non poteva avere spazio nella sua vita ed era diventato una sorda macchina da lavoro.
Ma ora tutto era diverso. Jakobu e gli altri stavano tornando a casa: la VERA casa. Essi ... (continua)

Alexander Schnabel 29/01/2013 - 15:53
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IL RUMORE DELLE ONDE - PRIMA PARTE


IL RUMORE DELLE ONDE

Era tardi, l'aria satura di voci, toglieva fiato ai suoi confusi pensieri. Perché era andata lì? Cosa pensava di fare? Di recuperare il passato? Ma il passato era solo una cosa morta.
Solo che in quel momento sembrava maledettamente vivo e presente. Così dannatamente vicino, eppure così lontano.
Tutto intorno a lei era un rimestio di piatti e parole. Il locale era affollato, forse troppo affollato per i suoi gusti, ma ancora più per le sue esigenze. Sentiva l'anima a pezzi, ma sembrava che nessuno se ne fosse accorto. Eppure era tra amici, gli amici di sempre, quelli che aveva frequentato sin dal liceo, e allora perché si sentiva così? Perché sembrava che gli altri le si rivolgessero in una lingua che non conosceva? Ma in verità era solo un suo problema, era lei quella che si era allontanata dal gruppo per inseguire...un sogno, un sogno che in realtà era divenuto un incubo, ma almeno ora si stava svegliando. Una delle sue amiche le rivolse la parola, e lei ce... (continua)


Marirosa Tomaselli 18/11/2015 - 11:12
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IL RUMORE DELLE ONDE - SECONDA PARTE


Ada era tutta presa dai suoi pensieri, lo sconosciuto aveva aperto la 24 ore che aveva con sé e ne aveva estratto dei documenti che ora rivedeva con grande interesse. Il volto serio era atteggiato in una maschera fredda e concentrata, che toglieva un po' di affabilità ai suoi lineamenti, ma non ne scomponeva la bellezza. Rabbrividì a quel suo stesso pensiero. Era sicura che dopo Andrea non sarebbe più riuscita a guardare un uomo, ed invece si era sbagliata, ci riusciva ancora. E la paura cominciò a farsi strada in lei, sino ad attanagliarle il cuore. Possibile che non avesse imparato nulla? Cercò di dare un corso razionale ai suoi pensieri, ma non era sicura di poterci riuscire.
Ogni tanto lanciava qualche fuggevole occhiata allo sconosciuto ed un paio di volte lo sorprese ad osservarla. Si sentiva strana, ma non avrebbe saputo spiegare perché, forse era il ritrovarsi dopo tanto tempo sola, con un uomo che non conosceva, in uno spazio così ristretto o forse più semplicemente il fatt... (continua)

Marirosa Tomaselli 19/11/2015 - 11:40
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Il seguito


<<Questa di Mara è di fatto la storia vera, che a chiunque le domandasse perché facesse la spogliarellista
rispondeva “Mi adatto”. Al Barracuda ballava per camuffare il traffico d’armi con Fidel, che amava. Ma i numerosi impegni che lo tenevano lontano fecero sì che, senza più celare d’esser lusingata da quella banderuola di Pedro, Mara ricambiasse l’interesse. La voce giunse
all’orecchio dell’autocrate. E la tresca per i due finì a colpi di pistola>>. “Mara Caibo”, la telenovela preferita da Chiara. Chiara sì, quella del gelato da mille lire… credo me l’abbia raccontata due o tre volte in poco meno di un’ora. Per fortuna poi mi aspettavano a casa di Leo
e Donny, che indossano le loro nuove magliette blu e viola. Verranno senz’altro anche se piove gli amichetti Micky col suo berretto arancione col diciannove e Raff con la felpa rossa che non toglie dalla preistoria, per Giove! Verranno a vedere in TV il papà di Donny e Leo che farà col nove la lepre nel mezzofondo. E Le... (continua)

Mirko D. Mastro 14/09/2019 - 15:09
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IL SEMINATORE D'AMORE


L’orologio ha appena battuto l’addio al Secolo dell’egoismo, dell’abominio, del bellicismo, del sangue e delle lacrime che, la rigente notte coglie in un superbo caseggiato il vagire di Davide, il primogenito del Duemila.
Cresce tra poltroni ed efferati, sfarzosi e smargiassi, tra chi non sciupa lo sciapo pasto d’un poverello e chi non solleva chi a terra intriso giace.
I bambini, suoi coetanei, sulle orme paterne, hanno orecchi turati al suo continuo implorare a non battere la strada del peccare. “E’ dall’igiene del cuore che sorge il primo raggio d’amore” – ripete loro senza alcun minimo riscontro.
Povero Davide! E’ inutile spronar a chi ignaro è l’amare!
Il cuore sente stringere. Non tollera subire cotanta indolenza Davide, non è raggiante se non divide la merendina col compagno di banco, o non sminuzza del pane per i passerotti, o non lascia un pò della sua minestra per un randagio micetto.
Solingo... sparge il chicco della carità nel solco della miseria, il chicco del sollie... (continua)

Rocco Michele LETTINI 06/02/2015 - 16:52
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Il sì


C’è una circostanza nella vita di un uomo in cui occorre fare appello alle proprie forze nel compiere un passo decisivo al quale le conseguenze lo segneranno per sempre.
Ebbene sì, anch’io, precisamente oggi, sono stato chiamato all’ineluttabile gesto, ma sarò all’altezza?
Dio, dammi la forza, dammi il coraggio.
Ammetto di avere paura e la sgradevole sensazione in questione si manifesta in tanti aspetti, però una cosa è certa: o ti fa scappare o ti fa sbagliare. Sì, su questo non ci piove.
Eppure, analizzando la situazione attuale, non devo necessariamente basarmi su questi presupposti, ho raggiunto grandi traguardi e tra poco quello più importante della mia esistenza.
In fondo in fondo non mi manca di certo quel senso di soddisfazione ovvero il senso di essermi sempre prodigato per le cose giuste e con l’immancabile piacere che si prova vedendo venir su le cose, mattone su mattone, tegola su tegola dopo tanti duri sacrifici. Sì, credo di sentirmi realizzato.
Purtroppo mi sa ci... (continua)

Giuseppe Scilipoti 09/11/2016 - 11:29
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Il superfluo


Certi preferiscono non dire, nascondere a qualcuno cose per convenienza, ma mi chiedo poi come fanno a vivere bene, soprattutto se sanno che per colpa loro potrebbe andarci di mezzo anche chi non c'entra. Questa vita ha dell'incredibile, io penso che un animale non arriverebbe a tanto. Si dice che bisogna perdonare, in parte lo faccio, ma dopo qualcosa mi trattiene. Ho capito però che a volte forse non serve, quando si ricuciono i rapporti con chi fa parte di te, della tua famiglia, e puoi vedere, andare in giro senza essere accompagnati, senza accorgerti di esser minacciato. Ieri per strada scendendo dall'autobus ho visto un ragazzo cieco, poteva avere sui vent'anni. Mi si è stretto il cuore, nel vederlo ho pensato a quanto poco riflettiamo, a quanto poco apprezziamo il fatto di poterci svegliare per ricominciare un altro giorno. Se accadde anche quando non vorremmo, chiediamoci perchè, perchè una spiegazione da qualche parte c'è. Tutti serviamo, anche il più stupido nessuno è escluso... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 02/12/2017 - 11:23
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