RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Don Gesualdo 2


Don Gesualdo, contadino di mezza età, proprietario di campagna, nubile, solo, nel suo rosso casolare, nel mezzo del verde della campagna.

Un bel giorno decise di prendere moglie. Con il vento al suo favore sposò Sara, una donna molto più giovane di lui.

Purtroppo un matrimonio di poca durata. Il mal destino portò via Sara, dopo aver dato alla luce una bambina, battezzata Gina. Don Gesualdo tramite un’agenzia assunse una badante di nome Tina, con un figlio decenne di nome Giulio.

Il tempo correva e Tina oltre che accudire la bambina era un tutto fare. Giulio diventava adulto, frequentava le scuole superiori. Apprendeva tanto da Don Gesualdo che fingeva da padre.

Gina cresceva in bellezza. Malgrado le loro disinvolture sembravano essere una famiglia.

Inesorabile il tempo correva veloce. Giulio prese la laurea di agrario con i suoi venticinque anni. Gina ancora frequentava le scuole. Ma un giorno di festa Don Gesualdo rimase a letto a lungo. Tina incuriosita bussò alla por... (continua)


Salvatore Rastelli 23/02/2021 - 18:21
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Donna illusa


Lei aspettò con gli occhi bagnati di rugiada il suo ritorno, lo immaginò,con i suoi occhi verdi come la natura appena nata, mentre quelli di lei erano spenti dall'attesa, come l'autunno che ci mostra una natura stanca, stanca di combattere contro le sue stesse forz
e inspiegabili. E l'amore si posò su di loro come l'inverno che avvolge la terra, l'amore di lei, forte come il fuoco dell'estate,che non si è ancora arreso. Neanche lei si è arresa, nonostante le promesse che forse non saranno mai mantenute, nonostante la consapevolezza di poter bere solo metà di quel bicchiere che non le appartiene, ma la ubriaca di amore, lei lo aspetta ancora, conta le ore per bruciarsi nella passione di quelle poche ore che lui le può offrire, come una primavera che potesse risvegliarla dall'agonia. Povera donna innamorata e cieca, attendi sotto un albero spoglio dalle foglie, spoglia dalle illusioni, orbiti attorno a due smeraldi verdi,come l'erba e sogni anche tu di indossare come lei un abito bianco... (continua)

Lorena Aurelia Serban 17/09/2017 - 22:54
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Dovrò tornare da mamma


"Dovrò tornare da mamma" disse Redi con una vena di riluttanza. Era finita, ora era veramente finita, non restava che tornare alla base.
Eppure c'erano stati momenti in cui aveva amato quella casa, quelle cure premurose, l'ampolla di profumo all'entrata con i bastoncini di effusione. Ora invece si sentiva male all'idea di dover tornare là dentro. Si sentiva come uno di quei pulcini che non riescono a rompere bene l'uovo e si scagliano contro quel velo trasparente, rimbalzando indietro. Le aveva provate tutte, dando fondo alle proprie risorse, ma "il mondo" l'aveva rigettato. Stavolta era veramente finita. Non c'era la minima possibilità che Vera lo riprendesse.
Rientrò in casa, pronto ad odiare segretamente il pasto caldo che lo attendeva, i volti stanchi e comprensivi dei suoi. Le parole di ricovero di sua madre, che nascondeva la delusione. Perchè oltre tutte le sfortune e tutto il bene del mondo che si può volere ad una persona, oltre a tutto, anche all'amore ... (continua)

Piero Geddes 24/04/2016 - 11:40
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DUE AMICI


Era una tipica serata di fine estate. Una brezza leggera spazzava l'aria e spezzava i loro silenzi. Il sole ormai volgeva al tramonto e l'orizzonte si stava poeticamente tingendo di rosa, mentre le rondini volteggiavano tra le nubi. Erano seduti lì sotto il portico già da un po'. Era una specie di rituale, una cosa tutta loro. Ma chissà perché capitava tutte le volte che qualcosa nelle loro vite andava storto. Era sempre stato così, fin da quando erano bambini, forse perché avevano sempre vissuto vicini...chissà si disse ancora allungando una mano verso una delle birre che avevano appoggiato sui gradini vicino a loro.
«Non la prendi?» le chiese. Lei non rispose, allungando a sua volta una mano per afferrare la lattina, si limitò ad annuire. Seguendo poi una logica tutta sua riprese il discorso che avevano cominciato in casa, durante la cena.
«Ah, sì?» Fece lui. «Ce li siamo scelti proprio bene, questa volta!»
«Eh, già! Dovremmo presentarli!» gli fece eco lei con un sorriso amaro... (continua)

Marirosa Tomaselli 14/04/2016 - 16:16
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DUE SOLITUDINI


<<Basta!>>. Ora aveva chiuso col passato e con quel luogo. Chiuse la valigia con un colpo secco e l'accostò alle altre. Era davvero arrivato il momento di voltare pagina. Con una mano si ravvivò i capelli biondi e chiamò i figli.

Grida e voci di bambini lo strapparono dal sonno. Impiegò qualche istante a svegliarsi completamente, ma quelle voci non smettevano. Da quando sua moglie e suo figlio erano morti, tutte le mattine si svegliava con voci di bambini in testa, ma duravano solo pochi istanti erano solo il prolungarsi del sogno...ora invece non smettevano, stava forse impazzendo? Pochi attimi dopo bussarono alla porta. Faceva parte anche quello della sua pazzia? Si chiese, ma i colpi si ripeterono e lui andò ad aprire. Davanti si ritrovò una giovane donna bionda coi capelli arruffati dal vento. La sconosciuta indossava degli shorts marrone chiaro e un top nero.
<<Cosa vuole?>> le chiese con malgarbo, ma da dove era saltata quella donna?
<<Scusarmi ... (continua)


Marirosa Tomaselli 30/08/2015 - 11:33
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Dune di parole


Tante le Parole che ci circondano. Siamo sommersi da ogni sorta di Parole. Alcune hanno un passato glorioso alle spalle e sono rimaste immutate nel tempo, conservando inalterati la loro solidità, il loro colore, il loro profumo e la loro musicalità. Ma alcune Parole hanno avuto un destino meno felice. Composte e forgiate sotto lo sguardo attento della Luna, al primo raggio di Sole si sono sgretolate e trasformate in tantissimi e piccolissimi granelli di sabbia che le dita a malapena riescono a trattenere.
Tutte quelle dune, tutta quella sabbia accumulata in riva al mare, non è altro che il prodotto dello sgretolamento di Parole che certi umani hanno favorito in maniera scellerata e consapevole. Impediscono, con fermezza, a chiunque di proteggere e conservare Parole che loro ritengono ormai inutili.
Il vento da sempre assiste amareggiato ed impotente a questo sterminio e nel suo piccolo ha tentato più volte di riportare vicini granelli di sabbia che formavano la stessa Parola, ma gli ... (continua)

Emma Tanzi 10/05/2016 - 18:43
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E le stelle non stanno a guardare....


Le nostre stelle, in armonia, concordarono il nostro destino: stesso luogo e data di nascita, stessa strada per le nostre abitazioni, poco distanti, stesso istituto per le scuole elementari, medie, liceo, stessa cerchia di amici. Una sola differenza marcava le nostre storie, l'appartenenza a diversi ceti sociali, di famiglia borghese medio-alta io, di estrazione popolare Sebastiano. Mio padre,medico, era stato l'unico a rinnegare gli studi giuridici per quelli scientifici, aprendo una ferita nel cuore dei suoi familiari, che considerarono la sua scelta un vero tradimento giacchè risaliva agli inizi del XVII secolo la tradizione giuridica dei suoi parenti,tutti avvocati, notai, giudici di grande valore. Il padre di Sebastiano faceva il ciabattino, onesto e infaticabile lavoratore con l'obiettivo del riscatto sociale,caricato, ovviamente, sulle spalle dei figli sottoposti ad un impegno scolastico molto gravoso in quanto da conciliare con la collaborazione domestica richiesta a tutti,mas... (continua)

Aurelia Strada 09/08/2016 - 14:27
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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È QUESTO L’AMORE?


...Premesti
I tuoi polpastrelli
Contro i miei occhi
Affinché essi
Rifugiatisi
Sotto le palpebre
Proiettassero
I mille volti d’un sogno,
Il nostro...


(Stagioni come frammenti di specchi e di clessidre vuote)


C’era un cielo
Addobbato
Da nuvole spartane
E da deboli spruzzi di celeste
In quel meriggio,
Dove io e te ci incontrammo
La prima volta.


Iniziammo a frequentarci
Prima dell’avvento del Natale,
Ma quantunque
Lo desiderassi
Il bacio a lungo si fece attendere:
Il mio cuore
Doveva ancora metabolizzare
La consapevolezza e il tormento
D’un amore mai corrisposto.


(Volo in parallelo di una rosa e delle sue spine)


Chissà
Mi ripetevi,
Se il solo tenerci per mano
Sarebbe servito
A sottrarci
Dalla freddura dell’inverno
Di quei giorni,
O se quell’intreccio di dita,
In futuro,
Avrebbe potuto mai
Essere districato.


Le parole,i silenzi e gli sguardi
Bastarono,
O perlomeno
Ce li facemmo bastare
Per mitigare ogni dubbio... (continua)


Mirko Faes 14/08/2021 - 12:30
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È sempre tempo per amare


Lavoriamo otto ore al giorno e dormiamo altrettanto,
mangiamo due volte e ci facciamo almeno una doccia,
sedici e tre, fanno già diciannove;
andiamo in palestra un paio d'ore
e passiamo almeno mezz'ora al giorno in macchina,
sprechiamo dieci minuti a cercare qualcosa che abbiamo perso,
aggiungo un caffè e una chiacchierata,
il tempo per una foto o un pettegolezzo,
per non dire quello passato allo specchio...
Ci hanno abituati all'amore
ma non ci hanno dato il tempo per esso,
o forse non è la primavera che allunga le giornate
ma è l'amore!
È sempre tempo per amare....

Gaetano Pecoraro... (continua)


Gaetano Pecoraro 31/03/2016 - 13:22
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