RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Marcella non ha visto il mare.


Premessa: questa storia è il breve ritratto della vita dell'ultima zia di tanti nipoti, di una famiglia numerosa. Una donna bistrattata dalla gente, che ha vissuto, senza quasi mai uscirne, 86 anni dentro le strade di un piccolo paese.

Marcella nasce in casa nel lontano 1925, nona figlia di dieci fratelli, tirata su a polenta e castagnaccio, cresce intorno casa vestita di poche cose. Con lei la natura non è stata generosa, l'ha creata così, con qualche incertezza. La mamma l'ha capito subito, per questo l'ama di più.

Marcella è senza scarpe, quando può le ruba alle sorelle maggiori, le scarpe allora erano un sogno e lei già sogna di ballare. Marcella va a scuola, ma dopo qualche lezione, la maestra non gradisce la sua presenza perchè disturba la classe e così resta analfabeta, sorte purtroppo toccata a tanti all'epoca. Il paese e la gente per strada sono la sua scuola, lì forma il suo carattere.

In famiglia tutti patiscono la fame, chi arriva tardi a tavola non mangia e i frat... (continua)


Rochi Pinto 04/03/2016 - 00:30
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Mattino II


Ogni giorno, intorno alle quattro si sveglia, va in bagno e si rimette a letto per dormire ancora un po' prima del lavoro.
Non sei in grado di cambiare, ti sei fatta inglobare da un coacervo di quotidianità, nevrosi e follia.
Solo una povera pazza non lo manderebbe via di casa.
Hai paura di essere sola. Hai paura della tua incolumità, ti ci sei messa tu, che vuoi? Escine.
Ora che ti senti in scacco prova a pensare se c'è qualcuno che ti può aiutare.
Inetta, nel suo più ampio significato.
Dicono che quelle come te devono prenderla grossa per muovere il culo.
Allora? Magra e flaccida, senza tono muscolare e triste al punto da intristire, cosa vuoi fare?.
Poi si alza e smette di tentare di riaddormentarsi. Si iperattiva, caffè, doccia, trucco. Il cervello continua muoversi e stanca ancora, fa sentire il peso del tempo insonne aumentando il carico delle parole che le sono passate dalla testa.
Lui si sveglia, invade il suo spazio, entra in bagno le parla, fa rumore con le sue inuti... (continua)

ellis lio 12/01/2016 - 21:54
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Memorie


Tavole imbandite nel mezzo della stanza. Piatti sporchi, bicchieri ancora colmi di quel che resta di un vecchio spumante, forchette, coltelli, e cucchiai da dolce sparsi dappertutto. Ragnatele negli angoli del soffitto, e la terza asse del parquet alla destra della porta d'ingresso che scricchiola, come ha fatto da sempre. Al piano superiore, nelle camere da letto, baldacchini riscaldati da antichi piumoni e coperte ricamate a mano, armadi pieni di vestiti e scarpe riposte in scatole di cartone. Mentre di sotto, nella cantina, bottiglie di vino evaporato nel tempo e giocattoli. Palloni, biciclette, e racchette da tennis a testimonianza di un vissuto di bambini. E poi polvere, ovunque. Polvere, polvere, e polvere ancora, come sabbia di una spiaggia che al passaggio del vento cancella via ogni ricordo.... (continua)

Gabriele Fastoni 18/12/2017 - 00:07
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Mezz'ora in Vent'anni


"Allora ci vediamo alle 21.00?"
"D'accordo."
Era nata così quella serata d'estate, lui e lei si erano dati l'appuntamento alla piazzetta. Di solito le serate d'estate cominciavano più tardi per chi si ritrovava lì, per quello si erano trovati prima. Oltretutto lei doveva rientrare a casa prima.
Lui aveva da compiere trent'anni, lei ne aveva compiuti quattordici pochi mesi prima, erano amici da qualche mese. Ovviamente ogni amicizia è diversa, questa poi trai due, che facevano parte di due gruppi diversi per età che pur condividevano lo spazio di quel posto, lo era davvero.
Non c'erano ragioni particolari per trovarsi quella sera. O forse sì. Ognuno aveva, quella sera, voglia di uscire per non rimuginare sui propri pensieri che forse erano gli stessi, ma non riguardavano qualcosa che avesse a che fare con loro due.
Non avevano semplicemente voglia di stare in casa, forse, e così si accordarono per uscire.
Arrivarono entrambi in anticipo; chi per una ragione, ch... (continua)

Beppe Billi 12/03/2021 - 10:27
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Mi basta poco


Rumori lontani di fate e di draghi lasciano il segno in questo cammino, la luce si spegne e regna il silenzio opaco in questo giardino.
Fiori recisi lasciano al sole quella piccola goccia di cuore.
E sogni reali si confondono in questo presepe, dove il cielo resta a guardare tra una stella che muore...
e quelle piccole luci di festa appese per far sembrare tutto più dolce.
L'atmosfera si perde lungo le strade che non hanno colore, se non fosse per quei volti sornioni di giallo tinti nel cuore.
La mia scrittura è un passo che avanza in un mondo che non si scambia, se resti a guardare ti accorgi di quanto male gira nel mondo inusuale di questi giorni, dedicati al Natale!

Margherita P.@... (continua)


Margherita Pisano 24/12/2021 - 08:20
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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NATA IERI


Passeggiando lungo un sentiero di campagna, mi sono ritrovata avvolta nella natura,ho camminato cosi a lungo che non mi sono resa conto del lungo viaggio.
Improvvisamente ho realizzato che i miei piedi si erano stancati, mi sono fermata e seduta lungo il ciglio sotto un albero. Io amante della natura ho fantasticato come il pittore con la sua tela con la sensibilità ingenua di una fanciulla, per arrivare al cuore delle cose e al suo coinvolgimento. Ho raccolto un fiore un filo d'erba e racchiuso nelle mie mani i suoi colori, credevo di essere nata ieri, fanciulla misteriosa che percorre la sua fuga nei viottoli di campagna. L'unica mia sicurezza l'aria che respiravo perché non riconoscevo il luogo in cui ero. Il profumo e il legame che avevo di quel paesaggio mi oriento` per pochi frammenti il percorso, meglio cogliere l'attimo , mi sono detta, altrimenti mi si apre un paesaggio notturno e il cuore dopo mi si gela. Mi appariva un mondo di colori sulla strada del ritorno nel vagheggi... (continua)

Angela-Paola Baroni 05/04/2016 - 18:47
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Nel bisbiglio del vento


Rincasando il ragazzo si sentì oltremodo soffocare, e più allentava il nodo alla cravatta nera più il groppo in gola si faceva stretto.
Comprese realmente quando dal cortile non avvertì l’odore del tabacco, e mentre stava per lasciarsi cadere sulle ginocchia, il suo sguardo madido fu avvinto dal cigolio dell’imposta della soffitta schiaffeggiata dal vento. Era lì che era solito rimbucarsi da bambino quando le cose non andavano per il verso giusto.
Tutto appariva diverso, più piccolo e impolverato, ma la sua cassetta dei segreti era sempre lì. L’aveva quasi scordata. Aprendola, qualcosa gli sembrò non appartenergli. C’era una lettera scritta a macchina, che quasi gli sfuggì per un’improvvisa folata.
“Figlio, in questo modo non potrai interrompermi. E se sei qui vuol dire che alla tua prossima festa di compleanno non ci sarò ad abbuffarmi di canapè.
Ho avuto un’esistenza serena e tranquilla, anche se alla vita ho dovuto pagare lo scotto di ogni piccolo errore. L’amore di una donna e... (continua)

Mirko D. Mastro 04/03/2019 - 06:39
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Nel giorno del compleanno della sorella cinzia


Nel giorno del compleanno

della sorella cinzia

Allor che il quarantesimo anno,

tosto giunse alla tua soglia

tu l'accogli ,come colei che

la sua vita infiora,e

non vede sfiorir la santa fiamma

della grazia.

A te gli anni migliori

i dolci baci dei figliol

speranza tua quando un di'

saran piu' fredde le sere.

Fummo fanciulletti felici

al suon della gaiezza

non v era un vel di tristezza

quando correvam in quel giardin

sotto l ombra degli alti pini

la voce del padre e della madre

risonavan gentili.

Ne il disio ci lasciava di lasciar quello

spazio tra grilli e rose,

finche non moriva il giorno.

Quanti fiati,e corse nelle estati

che vivemmo in villa,

focolare per noi ,antica famiglia.

Or che luglio prende il passo e s'ammonta a festa,il tuo petto

sussurro 'quaranta volte allo sgranar degli anni,

rammenta quanti sogni ,spendesti tra i

primi amori,i primi rossor che la giovinezza chiede.

Come un... (continua)


corrado cioci 29/07/2017 - 11:45
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Nel novero delle cose 2


A quei tempi frequentavo Linda, e forse qualche ricordo. Quella che in una vecchia mia poesia scriveva solo il suo di nome sulla sabbia. Sarebbe potuta anche essere una bella storia la nostra se solo non fosse stata tanto euforica all’idea di testare tutti e 39 i fiori… avevo detto Bach, già.
Così la Toccata e fuga in Re minore divenne solo la mia fuga verso la più tonica e non sol maggiore realtà di Milano. Sul treno, nel walkman “La fabbrica di plastica” di Grignani perché mi sentivo diverso. Qui conobbi Silvia che stava con un meneghino con ogni sera l’obbligo di firma. Non ho mai capito perché stessero insieme, visto che lui passava le giornate tra il Leoncavallo e il calcetto con gli amici. Io e lei andavamo sempre in un caffè letterario, una specie di libreria caffè dove si potevano trovare personaggi più o meno autorevoli del panorama artistico.
Tranne quel pomeriggio. Bucammo proprio quel pomeriggio… niente autografo sul libro, niente Francesco G.
In quel periodo Silvia mi... (continua)

Mirko D. Mastro 01/02/2020 - 19:34
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