RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Attimo


Per qualche attimo si guardarono tanto intensamente che entrambi poterono percepire il peso di quel secondo silenzioso, avvolti dalla luce lunare che si bagnava sui loro corpi.
Nell’anfratto di quel momento si susseguirono la nascita dell’uomo, le guerre, il muro di Berlino che crolla e le persone che esultano, l’undici settembre, le catastrofi naturali, le rivoluzioni, i vincitori e gli sconfitti. Pareva che tutta l’eternità sentisse il bisogno di riviversi, e come una fisarmonica che piano piano si apre per sputare tutta l’aria incanalata e creare una melodia, così il tempo si bloccò in un frangente limitatissimo, che non voleva finire mai, per plasmarsi nel loro sguardo.
Quando gli occhi si staccarono, lui si girò per allontanarsi, e lei, osservando le spalle robuste di lui che occupavano la sua dimensione visiva, gli sussurrò una parola che tutt’oggi riecheggia nella sua mente e che ha cambiato la sua esistenza. Una parola che è più simile ad un monito divino, che sfida i limiti... (continua)

Alessandro Pellei 03/12/2018 - 19:56
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Auguri a lei che quando era piccola l’albero era finto, ma il Natale era vero


Alcune vite fa scrissi due poesie sul Natale. “La leggenda del giocoliere” dove un poveromo, capace ancora di accorgersi di un fiore cresciuto in un tombino di scolo, portò in dono al bambinello l’unica cosa che sapeva fare. Volteggi e palle colorate. Come quelle di vetro, plexiglass o plasticaccia, conta poco, che addobbano l’albero d’ognuno accanto alla porta.
Anche se so bene che il vinaio del presepe vi vede che nella parte dietro mettete meno palline.
Potrei dirvi che nello scatolone le statuine è come se prendessero vita per passare l’anno a intrecciarvi le lucine. O che ogni volta mi addormento quando tirate fuori le pecorelle una ad una.
Chi sono io? Sono stato in presepi dove c’erano troppe pecore, ma nessuna voglia di toglierle. Così qualcuno ci metteva un lupo.
Potrei raccontarvi di come Giuseppe, oppresso dallo scenario nel quale viviamo, ieri se ne sia andato a comprare le sigarette e non sia ancora tornato…
O dei pecorai in fila con gli smartphone in mano per farsi ... (continua)

Mirko D. Mastro 26/12/2019 - 22:25
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Avventura


Certe volte gli esami universitari finiscono prima del previsto e la voglia di tornare a casa non c'è.
In compenso c'è il desiderio di un po' di solitudine e di una tranquilla avventura. Così, sulla strada del ritorno, si prende la decisione di svoltare a sinistra, a destra, poi ancora a sinistra, e di salire sulle colline, sempre più in alto, percorrendo stradine sempre più strette e sconnesse.
Le montagne sono una meta troppo ambiziosa per un'improvvisazione.
I paesini e gli edifici che incontri, a mano a mano che aumenta l'altitudine, custodiscono, senza gelosia, echi e risonanze medievali, quasi esoteriche.
E quando ormai anche questi si sono stancati di inseguirti nella tua ingenua salita, sopraggiunge la vegetazione: mistica, pacifica, atavica.
Qualche nuova sensazione ti sconvolge: un silenzio più piacevole della musica, un panorama inerte nel tempo e nello spazio, i monti dai contorni frastagliati, occulti e affascinanti.
Un'elegante e comprensiva aquerugiola bagna il p... (continua)

M A. 02/07/2016 - 00:20
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Bella domanda


Avreste mai desiderato poter rivivere un giorno dall'inizio alla fine? Un qualsiasi giorno, avere per la prima volta la consapevolezza di poter tornare indietro con la speranza di poter cambiare qualcosa che non è andata come ci eravamo immaginati, o poter finalmente capire tutto ciò che ci è sfuggito prima oppure per cercare quelle conferme che ci hanno sempre fatto paura ad ammettere a noi stessi che fossero sempre state realtà ;tornare indietro per poter rimediare ai propri errori o semplicemente rimanere a guardare il momento del nostro fallimento, quel preciso istante in cui ci siamo rassegnati...
Bella domanda! E per quante volte nel corso della mia vita abbia sempre sperato e fantasticato di poterlo fare io ne avrei timore e voi?...... (continua)

Cristina Del perugia 05/12/2021 - 19:18
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Bellana


Il mare della Bellana è un non luogo, è ciò che resta fuori e vicino al porto. Di lui non ci si cura, si sa ciò che non è.
La diga curvilinea devia le correnti marine che arriverebbero da ovest, di fianco la costruzione dello “Scoglio della Regina” impedisce quelle dal sud, a nord il porto di Livorno che ne inquina le acque.
Li ha tutti i difetti, quel mare; i gorghi d’acqua si formano per la natura irregolare del fondale e per le deviazioni delle correnti indotte dal costruito umano.
E’ inadatto a se stesso per colpa sua e per volontà degli altri.
Andateci, e scoprirete il mare esistenziale.


Centodieci paesaggistico... (continua)


Glauco Ballantini 07/10/2015 - 10:13
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Bilocale


Nella piccola cucina di un bilocale Anna lava i piatti e ogni tanto da un’occhiata fuori dalla finestra accanto al lavabo.
“Ciao bellina..”. dalla finestra scorge un uomo castano di circa sessant’anni che le sorride dal giardino che sta di fronte al portone del palazzo.
L’uomo: “Posso salire?”.
Anna: “Guardi che secondo me sbaglia indirizzo, no non può salire.”.
L’uomo: “Ah, scusa. Scusi.”.
In quel condominio c’era un visibile movimento di uomini e gli inquilini cominciavano a storcere il naso, perché inizia ad essere sempre più chiaro che cosa, anzi chi, sta rovinando il clima generale.
Tossici puttane e psichiatrici dovrebbero essere messi tutti in zone apposite, dove non possano nuocere alla quiete e al pudore pubblico.
Ma i cittadini perbene sono abituati alla giustizia sommaria e hanno imparato come far da sé. Anche quel via vai aveva i giorni contati, se ne parlava sui pianerottoli e nello spazio esterno dove si stendono i panni bagnati. Un brusio che faceva vibrare le s... (continua)

ellis lio 24/10/2016 - 21:46
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Biscotti


Siamo impazienti e giustamente, odiamo solo il pensiero di non voler o poter soddisfare un bisogno, tra l’altro non sempre prioritario. Per esempio, quando si finiscono i biscotti a casa ed è giovedì pomeriggio, quindi nessun market o alimentari (una volta) è aperto, cerchiamo freneticamente una soluzione, accontentandoci di qualsiasi altro tipo di biscotto... a mali estremi anche scaduti o alla marmellata (che a me fa sentire peggio che vuoto)! Così con le persone quando la parola fine è l’unica cosa che accomuna, ci si sente vuoti, certamente non sempre da entrambe le parti il vuoto c’è perché c’è chi lo riempie prima di svuotarsi, chi ha la fretta di riempirlo con qualcosa che magari non combacia o che crede combaci e chi, un po’ come me, che aspetto il momento giusto, perché non voglio affidarmi a chiunque, non ho fretta, non voglio rimpiazzare, ma semplicemente do del tempo al vuoto...anche perché l’incastro perfetto può essere dietro l’angolo come se i biscotti ce li avesse la zi... (continua)

Petrolio P 23/11/2017 - 09:20
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Blue not(t)e


Faccio correre veloci le mie dita su tasti di ebano e di avorio.

Accordi armonici maggiori inframezzati da una percettibile dissonanza, da quel toccante Mi bemolle, leggermente calante, la blue note, a cercare tra le pieghe di uno spartito che sa di jazz quella cosa che taluni si ostinano a chiamare anima.

Chissà se esiste davvero.

Certo, mi dico, se esistesse dovrebbe essere la somma delle esperienze vissute, della sensibilità, dei sogni, delle aspettative future, e non può, non deve, evocare tristezza. La ricerca della felicità è nel nostro DNA. Il percorso sarà pure tortuoso e frastagliato, periglioso e ricco di insidie, ma le infinite risorse del nostro essere umani ci consentono di pescare un sorriso anche nel buio più profondo.

Pare un controsenso, ma anche la musica triste mi dà gioia; è davvero un linguaggio universale che mi interconnette al mondo intero.

Guardo fuori, e vedo che è già notte.

Ma è una notte strana, una notte blue; e mi chiedo se anche tu vedi... (continua)


Andrea Guidi 11/07/2021 - 19:41
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Bonsai


Il loro rapporto sta all'amore come un bonsai di ulivo sta ad una pianta di ulivo, come l'utilità dell'albero sta a quella della pianticina nel vaso.
Fermato al tempo giusto per non farlo debordare in altro e tenuto insieme dalla pervicace intensione di farlo senza coinvolgere più di tanto la vita che va avanti senza interloquire, scivolando via, “unerheblich”, irrilevante.
Era una cosa diversa ed era accaduto esattamente nel modo in cui accadevano le cose nei libri.
“Don't ask, don't tell” e così da sempre si regolano nel loro rapporto trentennale.
Indomita convinzione di rimanere nei limiti da sempre conosciuti favoriti dalla lontananza logistica.
Leggero come una piuma, in ogni incontro, affascinante e inutile come la matematica pura che non si preoccupa delle sue applicazioni.
Non si occupa del “mondo reale”.
Fine a se stesso ed autogratificante, creatore di immagini ed estetica pura, volto al superamento del quotidiano in leggerezza.
Nessuna assuefazione, forse amicizia... (continua)

Beppe Billi 14/02/2020 - 10:07
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