RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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UN LUNGO VIAGGIO FATTO DI CICLI


Ebbene si , il mio viaggio non so nemmeno io a che punto sia arrivato. Ne approfitto per chiedere scusa in generale un po’ a tutti , il mio isolamento , il mio silenzio e le mie non risposte. È stato un viaggio composto di cicli. Fra cui Il ciclo delle corse dell’ambiente da me tanto amato dal quale mi sono totalmente assentato. La fine di un ciclo ? Boh non so che dire ! Qui in questo ambiente ho incontrato persone che mi hanno dato tanto e aiutato tanto. Fra cui quello che era il presidente del mio primo gruppo sportivo , purtroppo scomparso , Bruno Amerini , che per me è stato quasi un parente , a ogni gara importante che ho affrontato era sua la prima telefonata dove prima mi chiedeva se ero sempre vivo e poi a quel punto mi faceva sciorinare tutta la descrizione della gara , fino ad arrivare a Roberto Amaddii presidente del mio ultimo gruppo sportivo dove con molto rammarico ancora non son riuscito a fare una gara. La quale scelta di cambiare gruppo sportivo non è stata casuale , ... (continua)

Lorenzo Bianchi 05/07/2017 - 22:06
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Un pittore troppo esperto


Tempo fa venne nella città di Licata un bel giovane pittore, che fu per alcune persone, una gioia inaspettata.
Era l’esperto delle meglio pennellate e sapeva ritrarre bene le femmine soprattutto se metà o del tutto spogliate.

Lo precedeva la fama d’impenitente dongiovanni, e allungava le mani e quello che poteva, facendo certe volte scene davvero eclatanti.
Era un pittore che dicevano famoso, tant’è che si chiamava Stanislao.
Ma il vero nome, per tutta verità, era Nicola o meglio detto, Nicolao.
Non veniva, di certo, dalla Russia o da quelle parti dei cinesi…
A essere precisi, d’origine era siciliana,
e se non sbaglio, proveniva dalle parti dei palmesi.

Eppure si dava le arie di quel tipo di forestiere misterioso,
e faceva con tutte le femmine, pure l’uomo prezioso e licenzioso.
Donna Angioletta che era la vedova più vogliosa della città,
non volle farsi sfuggire questa bella novità.

Non le parse neanche vero e fu presa completamente dalla eccitabilità.
Non voll... (continua)


Vincenzo Scuderi 10/10/2018 - 16:18
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UN REGALO DAL CIELO.


Il silenzio della notte, amplificava i suoi passi sul marciapiede. C'erano poche macchine, parcheggiate ai lati della strada, i lampioni già accesi spargevano la loro fioca luce tremolante. Sembrava uno scenario strano, adatto più ad un film, che alla vita reale, eppure era in linea con il suo stato d'animo. Cercò di non pensare, di evocare immagini positive, ma non era affatto facile. Era uscita da poco, da una storia da incubo, per usare un eufemismo. Un amore, se così si poteva definire, degno delle pagine di un noir. Ne era uscita, ma in realtà non era vero. Le cicatrici le teneva tutte dentro, e bruciavano come l'inferno. E non sarebbero guarite. Certe ferite non le cura il tempo, ma l'amore, e chi ci credeva più all'amore? Il solo pensiero di quella parola, la faceva tremare. Scosse la testa, quei pensieri le facevano male, ma non riusciva a scacciarli. Sapeva che era fortunata, in fondo era viva, o almeno lo sembrava. Aveva l'anima lacerata, il cuore fatto a pezzettini, eppure s... (continua)

Marirosa Tomaselli 17/11/2019 - 11:51
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UN SOGNO (2-3)


Passò tempo, tanto tempo. Le stagioni si avvicendavano ed Ignazio di quella ragazza non seppe più nulla. Era davvero desideroso di sapere come le erano andate le cose, se stavano bene lei e il bambino, dove si trovavano... Tutte domande alle quali non avrebbe mai avuto risposta. A meno che, le risposte, non se le fosse andato a trovare da solo.
Lei per lui non era davvero nulla, ma c'era in lui una curiosità quasi morbosa che doveva essere soddisfatta...
Decise che era venuto il momento di conoscere la sorte di Angela. Un giorno, anziché recarsi al lavoro, prese un permesso, e andò nella località di campagna che lei gli aveva indicato, quindi, cercò della famiglia Monticelli. Non fu facile individuare la casa di Angela, anche se lei gliel'aveva descritta, a lui quelle case coloniche sembravano tutte uguali.
Finalmente arrivò a quella che doveva essere la casa di Angela, ma era disabitata. Non era in decadenza. Era vuota e chiusa. Allora chiese in giro là vicino; si ricordò di Floria... (continua)

Maria Rosa Schiano 25/08/2015 - 14:23
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UN SOGNO (3-3)


Una volta a casa dello zio, approfittando del fatto che la zia era fuori per compere, Ignazio affrontò subito l'argomento, dandogli del vigliacco e accusandolo della misera fine della madre, nonché di non aver mai avuto il coraggio di far uscir fuori la verità.
Lo zio Piero, impressionato dalla rabbia del nipote/figlio, lo lasciò parlare e riversargli addosso tutto il rancore, poi lentamente gli disse:
- Ignazio, potrai mai perdonarmi? Quello che ho fatto non si può riparare purtroppo...
I miei errori ti hanno privato della tua vera madre, hai avuto un buco nero riguardante le tue origini, io non so perché ti ho fatto questo, ma so che non volevo fare del male a nessuno. Volevo bene a tua madre, lei era fresca come la rugiada nel bosco al mattino.
Con lei, ho colto il più bel fiore che potessi avere tra le mani in tutta la mia vita!
Le cose non dovevano andare così, io volevo lasciare mia moglie ma non ne ebbi il coraggio, Angela non insistette, disse che avrebbe tenuto il bambino... (continua)

Maria Rosa Schiano 27/08/2015 - 08:55
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Un sogno nel cuore


Per chi ama leggere, un breve racconto

Un sogno nel cuore

Era un mondo fantastico, ma per lui era tutto naturale.
Era nato, bevendo dal biberon, note musicali , insieme al latte.
arrangiamernti, diesis , , si bemolle, toni alti o bassi, ecc.. erano parole che facevano parte del suo vocabolario, così come gli erano familiari Bach, Beethoven, Clementi, Mozart, Chopin, Debussy...
Suonare al pianoforte lo estasiava e le sue esecuzioni erano perfette.. Insomma, si prospettava per lui uno splendido avvenire ed i sogni lo vedevano già Direttore d'orchestra.
Non si dovrebbe sognare troppo, perchè, a volte, il destino ha già segnato altre vie da percorrere e, nonostante gli sforzi, non si riesce ad evitare di attraversarle. .
Pensava al suo passato, a quanto di grandioso avesse sperato, in un passato lontano...troppo lontano... Il gomitolo era quasi tutto dipanato e, riattorcigliare quel filo era impossibile.
Era un uomo maturo ormai, che, per sbarcare il lunario, a... (continua)


Teresa Peluso 02/10/2017 - 20:26
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Un sogno... (1-3)


Che sole stamane! Questo è il primo pensiero che gli veniva in mente quella mattina, mentre il treno correva via veloce. Nulla di nuovo si diceva, come al solito, ma c'era un tarlo nella sua mente che non smetteva mai di scavare...
Ignazio era un impiegato di una grossa azienda che produceva profilati in metallo, destinati all'industria edile. Lui era la punta di diamante dell'ufficio sviluppo, le sue capacità di disegnatore industriale, erano indispensabili per la messa in produzione di intere nuove linee di prodotti, via via sempre più ergonomici e competitivi sul mercato.
Lui abitava a Napoli, e tutte le mattine all'alba, prendeva il treno per recarsi al lavoro in un'altra città.
Era un uomo sulla quarantina, con i capelli scuri appena spruzzati di grigio, non molto alto ma asciutto nel fisico. Una famigliola affiatata, la moglie insegnante di Scuola Elementare, due bambini e... la sua famiglia adottiva.
Già, Ignazio era stato adottato da piccolino. La mamma adottiva non parlav... (continua)

Maria Rosa Schiano 24/08/2015 - 09:29
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Un vecchio libro di favole


“ Mi avevano relegato lì, in soffitta, in uno scatolone con tanti altri miei fratelli, dopo tanto tempo, avevo ancora dei bei colori, una copertina sgargiante con una bellissima figura che rappresentava un po’ il mio mondo. C’ era il principe e la principessa, l’ orco cattivo e il gatto con gli stivali.
Ma tutti si erano dimenticati di me e nessuno più, apriva le mie piacevoli pagine, nemmeno per vedere le mie illustrazioni.
Li avevo sentiti parlare:” “ Ormai non serve più, cosa ne facciamo, lo buttiamo?”
“ Poi qualcuno, impietosito, da quel poco affetto che gli era rimasto nei miei confronti rispose:”
“ No, lo conserveremo in soffitta, con gli altri libri che ormai non leggiamo più.”
“ Mi sentivo una nullità, io che avevo riempito i sogni di tantissimi bambini e le mamme, che mi avevano aperto e sfogliato per anni, adesso mi mettevano tra le cose inutili; impolverato e praticamente paralizzato.
Un giorno, in cui mi sentivo particolarmente depresso e qualche lacrimuccia scendeva ... (continua)

Anna Rossi 21/01/2021 - 05:46
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