RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Un'altra possibilità


Se n’ era andata nel sonno in un soffio, Anna l’ aveva trovata abbracciata al suo cuscino, come se dormisse. Il dolore era stato lacerante ed immenso. Avevano sempre vissuto da sole, dal giorno in cui il padre aveva deciso che la vita matrimoniale gli andava stretta ed aveva bisogno di nuovi stimoli e di volare verso nuovi orizzonti.

Da allora non l’ aveva mai più rivisto ed il suo unico punto di riferimento era stata solo la madre. Ora dopo la sua morte, si sentiva ancora più sola nonostante avesse molti amici che le volevano bene, ma quel vuoto, per l’ abbandono del padre, si era riacutizzato con la morte improvvisa della mamma.
Ogni mattina prima di andare al lavoro, si recava al cimitero e le portava sulla sua tomba dei tulipani, i fiori preferiti di Lidia. Una mattina particolarmente uggiosa, la nebbia era così fitta da potersi tagliare con un coltello, notò sulla tomba della mamma, la sagoma di un uomo. Sembrava molto preso ed assorto in preghiera. Avvertì subito un tuffo al ... (continua)


Anna Rossi 30/04/2021 - 07:26
commenti 4 - Numero letture:653

Voto:
su 3 votanti


Una conchiglia nell’aeroporto di Haneda.


Ho lasciato una conchiglia nel bar dell’aeroporto di Haneda.

Il barista sentiva che avevo bisogno di alcol oggi e anche se non avevo abbastanza soldi, mi ha offerto una birra. Non sapevo come ripagarlo, quindi gli ho dato una conchiglia che avevo portato con me dall’ultima volta che ero stata nella mia città natale.

Era una bella conchiglia robusta, l’avevo raccolta dalla spiaggia una mattina che ero andata a correre nella pineta, il mio posto preferito.

Quel giorno era primavera, il suolo era totalmente ricoperto da ciclamini selvatici, di un fuxia accecante: il terreno era umido, e il suo odore si mischiava con la brezza marina del mattino. La spiaggia che costeggiava la pineta era deserta.

Mi ero fermata per riprendere fiato sulla spiaggia. C’erano un sacco di conchiglie ma questa era proprio grossa, robusta, bianca e lucente come un dente molare, con delle macchie marroni e arancio, tipiche delle conchiglie sul mio lato del Mediterraneo. L’avevo presa, ed ero corsa fino... (continua)


Angelica -- 04/07/2018 - 08:54
commenti 6 - Numero letture:1061

Voto:
su 3 votanti


Una famiglia ingombrante


Se ne stava lì, accoccolata, con le ginocchia racchiuse fra le braccia, a fissare il mare che lambiva la riva con il suo carezzevole dondolio. Pensava in che cosa avesse sbagliato, stava vedendo la sua famiglia sgretolarsi a poco a poco. Si era resa conto di aver fallito come madre o meglio che avevano fallito entrambi come genitori.
I figli non vedevano l’ora di fuggire lontano da quella casa, che era diventata nemica del loro essere liberi e felici. Odiavano il loro modo di amarli, lei con un amore incondizionato e accondiscendente, il padre egocentrico ma anche superficiale e soprattutto indifferente alle loro esigenze non certo materiali ma affettive.
Presi nel mezzo tra due personalità, lei e suo marito completamente differenti, che invece di completarsi si facevano la guerra, iniziando dalle piccole cose alle più grandi. Adesso che i figli non erano più dei bambini ma persone ben costruite e formate caratterialmente non accettavano più una famiglia così problematica.
D’altr... (continua)

Anna Rossi 25/03/2018 - 18:46
commenti 4 - Numero letture:959

Voto:
su 2 votanti


Una lettera per te


Striangiamole queste benedette mani, a chi ogni giorno sente la necessità di affrontare la vita con un pò d'affetto...
La vita è difficile per molti, ma la forza dell'Amore è più forte di ogni avversità...
Quant'è difficile fermarsi un secondo allungare la mano, e afferrare quella di chi chiede aiuto...
Le mani servono anche a comunicare, a dare dimostrazione che noi ci siamo, e non lasceremo cadere in quell'incubo chiamato abbandono un nostro Fratello...
Quante volte siamo caduti ed abbiamo atteso che qualcuno ci aiutasse a rialzarci...
Non possiamo chiudere le porte del cuore...
Le mani hanno il potere di tenerle aperte...
Le mani hanno la forza di un uragano...
Le mani esprimono carità e misericordia...
Sono un dono che purtroppo molti non hanno e che altri usano nel modo più atroce che ci sia...
Le mani accarezzano, sfogliano le pagine di un libro, mantengono in mano una penna... e scrivono la tua storia...
Affacciamoci al Mondo e tutti insieme stringiamoci per mano ... (continua)

Cesare Caliendo 06/10/2017 - 23:54
commenti 2 - Numero letture:1143

Voto:
su 1 votanti





Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
commenti - Numero letture:

Voto:
su votanti


UNA SERA DI DICEMBRE


UNA SERA DI DICEMBRE

Il freddo intenso, e pungente, era perfettamente in linea con il suo stato d'animo. I colori, le luci, le musiche dei locali, gli addobbi, e le risate, distratte che risuonavano nell'aria, decisamente no. Si strinse meglio nel giaccone, continuando a camminare veloce. Non gettava che qualche occhiata, disattenda e svogliata, alle vetrine, ma non vedeva nulla. Intanto, la gente, non prestava attenzione, troppo occupata, per badare a lei. Chi cercava regali, chi invece si fermava a parlare, o ad ascoltare le melodie natalizie, c'era perfino un gruppo di cantori, ma lei ne era del tutto immune. Aveva altro per la testa. Era sola, e dentro era sgretolata, distrutta, ma questo chi poteva saperlo? Nessuno. Continuò a camminare, ad un osservatore distratto sarebbe apparsa come la solita, ragazza, a caccia di regali, per le vie affollate, nessuno avrebbe cercato di incrociare i suoi occhi, che però teneva bassi. Anche il suo passo sarebbe sembrato normale, solo un po' f... (continua)


Marirosa Tomaselli 24/12/2018 - 21:44
commenti 0 - Numero letture:850

Voto:
su 0 votanti





Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
commenti - Numero letture:

Voto:
su votanti


Una storia di paese


Quanto era bella Rosalia, ogni domenica mattina andava a messa insieme alle sue zie Assuntina e Totuccia, tutte vestite rigorosamente di nero, com’ era consuetudine nel piccolo paese siciliano, per le donne rimaste zitelle. Anche lei, non essendo ancora maritata, indossava prevalentemente il nero o colori scuri, ma ciò nonostante non passava inosservata.

Rosalia camminava tra le sue zie, quasi che dovessero farle da guardie del corpo ed in effetti non avevano tutti i torti, al suo passaggio tutti gli uomini scapoli e ammogliati si voltavano per guardarla e fare apprezzamenti non sempre delicati. Rosalia dal suo canto pensava: come posso trovare marito, se non mi lasciano nemmeno andare a messa da sola o a fermarmi a chiacchierare con qualcuno?

Prima di uscire le impartivano le ultime raccomandazioni: ” Rosalia, con gli occhi bassi devi stare, capito? Una donna perbene non fissa gli uomini, ma al posto suo sta, intesi?”

Lei annuiva ma sotto la “ veletta” che la obbligavano a m... (continua)


Anna Rossi 20/10/2018 - 06:54
commenti 3 - Numero letture:1097

Voto:
su 1 votanti


Una storia di paese (U cori ferito)


S’ avvicinò alla biglietteria, il vecchio con lo sguardo stanco e annacquato le chiese dove volesse andare, specificando che solo l’ indomani mattina sarebbe passato il prossimo treno.

Rosalia chiese: ” E unni va?”

Questi rispose: ” E’ diretto a Catania ma si ferma anche in molte altre piccole stazioni.”

Rosalia disse: ” Fatemi ‘ n biglietto sulu andata.”

Una volta fatto, disse ad alta voce:” Beni Rusalia, fatti fù orza, semu nati pi penare, nun jè accussì chi diceva sempri Totuccia?”

L’ uomo sentendo aggiunse: ” E figghia mea, jè propriu accussì, e ancù ora siti nica quannu arrivati a la meo età sarannu ancora cchiù duluri.”

Rosalia lo guardò con tenerezza, pensando che quell’ uomo così anziano, invece di essere a casa nel suo letto, doveva ancora lavorare, lo salutò con un cenno e si avviò lungo i binari.

Le ultime ombre della notte s’ allontanavano, lasciando solo uno spicchio di luna mentre il cielo s’ inteneriva di rosa. Segno che da lì a poco sarebbe spunt... (continua)


Anna Rossi 24/11/2018 - 04:48
commenti 0 - Numero letture:1110

Voto:
su 1 votanti


Una storia di paese( La fermata sbagliata)


Il vagone sul quale Rosalia aveva preso posto, era quasi vuoto, i sedili erano scomodi e dall’aspetto trasandato. Il vecchio treno regionale era sporco e puzzava di sudore e di terra. Era uno di quei convogli che portavano i braccianti agricoli nei grandi latifondi, dove venivano coltivati i pomodori.
Mentre il treno s’allontanava, l’angoscia aumentava sempre di più, stringendole le viscere in una morsa, all’improvviso una fitta dolorante al basso ventre, la fece contorcere dal dolore, per fortuna durò solo pochi attimi, ma questo bastò a sconvolgerla. Si accarezzò la pancia dicendo: ”Aù nicarìeddu nun jè chi mi vvoi fare ‘n bruttù scherzo?”
Poi si ricordò di non avere mangiato nulla e sicuramente, quelli potevano essere anche i morsi della fame, prese una grossa arancia e cominciò ad addentarla con gusto, il succo le colava dalla bocca e lei si ripulì con un gesto buffo come fanno i bambini, con il dorso della mano.
Dopo poco il treno si fermò in un’altra piccola stazione, dove s... (continua)

Anna Rossi 03/11/2018 - 08:25
commenti 2 - Numero letture:1014

Voto:
su 2 votanti



[ Pag.1 ][ Pag.2 ][ Pag.3 ][ Pag.4 ][ Pag.5 ][ Pag.6 ][ Pag.7 ][ Pag.8 ][ Pag.9 ][ Pag.10 ][ Pag.11 ][ Pag.12 ][ Pag.13 ][ Pag.14 ][ Pag.15 ][ Pag.16 ][ Pag.17 ][ Pag.18 ][ Pag.19 ][ Pag.20 ][ Pag.21 ][ Pag.22 ][ Pag.23 ][ Pag.24 ][ Pag.25 ][ Pag.26 ][ Pag.27 ][ Pag.28 ][ Pag.29 ][ Pag.30 ][ Pag.31][ Pag.32 ][ Pag.33 ][ Pag.34 ]

 
     


- oggiscrivo.it - Copyright 2009 - 2024 - Tutti i diritti sono riservati - Webmaster Mauro -