RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Viaggio nell'immaginario


UN VIAGGIO NELL’IMMAGINARIO
Haibun (tra prosa e haiku)
Ci sono tanti viaggi che si possono fare, via mare, via terra, via aria ma anche voli con la fantasia. Forse i voli di fantasia sono i più belli perché creati nei mondi dell’anima che libera e pura vaga cavalcando un refolo di vento alla ricerca d’immagini reali e surreali che scatenino emozioni tanto grandi dentro il cuore da farlo battere fino all'impossibile solo ammirando gli spettacoli fantasiosi della natura ma soprattutto affascina e conquista il mare con i suoi abitanti.

calmo il mare-
scivola una barca
tra i delfini

E cambia l’immagine insieme al pensiero che s’adagia su una foresta. Alberi di verdi smeraldini si confondono tra immensi spazi aperti di verdeggianti prati mescolati a fiori dai mille e mille colori; si mostrano al mondo senza paure esibendo petali variopinti che invitano gli insetti a suggere il loro nettare prelibato. Non un atto di generosità ma un invito alla collaborazione per un “contin... (continua)


Maria Luisa Bandiera 21/09/2021 - 07:51
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VINO GENTILE


Avevo una coda di lucertola tra le mani, l’ultima volta, come un buon suggerimento per scrivere qualcosa; ma si trattava di una scusa. Avrei voluto che m'ingannasse, il movimento di quella coda, e che mi avesse perlomeno distratto; come aveva fatto con il mio cane.
In realtà era un vuoto d’amicizia, che avrei voluto riempire; forse per distrarmi da un cruccio cui era difficile dare una risposta.
Abbiamo camminato insieme, sul quel sentiero abbandonato, lasciando qualche impronta nella polvere della memoria. Una via dimenticata, quasi sommersa o diluita nelle beghe e le inimicizie di questo tempo, eppure così importante; talmente impressa, com’è, nell’amicizia della terra.
Poi è arrivato il soccorso di una fresca mattina d’autunno, con il sole che veniva dal mare, che mi ha portato, finalmente, tra l’uva matura della vigna!
Forse non ve lo aspettavate, ma l’ho appena assaggiato… il mosto dei miei due tini.
La siccità poteva essere un pericolo, per lo sviluppo dei grappoli,... (continua)

Francesco Gentile 25/09/2017 - 17:53
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Visita al castello di Lublino


I passi pesanti, rumorosi, di uomini in armatura echeggiano sull'antico ciottolato. Frammenti di conversazioni di una lingua a me sconosciuta veicolati da un vento antico. Clangore di armi contro altre armi e squilli di tromba. Una donna, forse una cortigiana. Essa piange, tra le braccia stringe un lattante che a sua volta strilla acuto. 
Sequenze drammatiche per sempre scolpite nella pietra e nel legno. Storie in attesa di essere raccontate, sofferenze in attesa di essere ascoltate.

Nota dell'autore: nel 2006, visitai il castello di Lublino. (Zamek Lubelski)
Nel varcare l'ingresso, mi trovai tutt'a un tratto trasportato indietro nel tempo per degli attimi indefiniti.... (continua)


Giuseppe Scilipoti 30/05/2020 - 20:59
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VITA DA CANI


Solo me ne vò per la città,
con la lingua penzolante, con la coda fra le gambe,
sotto una canicola
che sull'asfalto riverbera miraggi d'acqua
cammino in punta di piedi come se avessi paura di disturbare quella quiete che mi circonda.
Agosto, il mese delle ferie, il mese delle partenze, in città non c'è un cane.
Io l'unico, barbone in un luogo deserto.
Non un chiuaua, non un alano, non un bassotto.
Nessuno a cui offrire la mia zampa,
all'improvviso un guaito
proveniente chissà da dove,
interrompe il silenzio inquietante di quella strada.
Rizzo le orecchie, inclino la testa,
comprendo che il lamento proviene da una discarica li vicino.
Mi lascio condurre da quel gemito, sommesso ma continuo,
fra pneumatici abbandonati, mobili in disuso e carcasse di macchine distrutte,
in un mare di rottami intravedo il musetto di un mio simile.
Scodinzolando dalla gioia mi avvicino, annuso il suo corpo, mi sorride
abbasso le orecchie e gli offro la mia zampa.
Finalmente mi sento me... (continua)

Paolo Delladio 23/04/2016 - 00:32
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Vita der vicolo


Bongiorno a lei sora Giocò, me scusi pe` l'ardire
nun è pe m'picciamme de l'affari vostra,
ma m’è sembrato de ave` visto
er sor Augusto, si…proprio lui er vostro
consorte,li dietro all'angoletto
si propro li 'ndo c’è er baretto
der sor Giggetto.
So che lo cercavate, sora Giocò
ma nun ve l'ho avvisato.
Nun è per quarche cosa , ma 
si nun sbajo l'ho visto abbraccicato
stretto stretto ar buio li nell'angoletto
a quella panterona de la fija der
portiere.
Sora Giocò, che fate
mettete giu quo scopettone
pe carità de Dio, ma che ve frega.
Tenetela more` pe carità che questa
mo li scanna tutt'eddua come capretti.
Levateje er cortello da le mano,
Oddio ce sviene ...
Corete commare` serve l'aceto
fatejelo annusa che s'aripia
nine` tireje su le gambe, sventolaje la faccia
E che te lo dico a fa che giornataccia.
Ecchitelo tiè guarda chi ariva, er mandrucone.
A sor Augu, sentite che ve dico, è mejo che ve date a la campagna,e pe quarche
giorno nun ve fate vede, vo... (continua)

Marina Lolli 23/03/2020 - 11:16
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Vita di Learco Furdenio


“Il tempo è denaro” frase immortalata a grandi lettere nella mente di Learco Furdenio dal padre, già dall’adolescenza, quando suo malgrado, restava imbambolato ad ammirare i dipinti che venivano esposti d’estate a Livorno, alla manifestazione artistica “ La Rotonda”.
Alcuni disegni e annotazioni, giunteci, ci mostrano come la sua mente spaziava in essi e fantasticava d’essere al fianco dei personaggi che vi erano raffigurati e di vivere nel mondo degli artisti dell’ottocento.
Fu un’ottimo punto di partenza per le sue aspettative scolastiche future, infatti desiderava fare studi artistici e letterari, invece suo malgrado, fu obbligato a frequentare scuole di tutt’altra specie, come rimarca nel suo diario scolastico del tempo, dove alle parole ed ai dipinti si sostituivano le formule finanziarie.
Argomento questo che cercò di portare all’attenzione dei genitori con una lettera rinvenuta postuma tra i suoi oggetti, probabilmente mai consegnata agli stessi.
Arrivato all’università d... (continua)

paolo signorini 04/05/2015 - 15:46
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Vita vissuta. Quando l\'emigrante ero io.


Gli anni sessanta mi videro giovane migrante allontanarmi dalla Sardegna. Partivo per la Germania dove avrei lavorato come operaio in un cantiere edile.
Prima della partenza erano d’obbligo diversi accertamenti medici. Oltre agli esami di routine: polmoni, cuore, sangue, mi esaminarono la dentatura. “Come fossi un cavallo”. Avevo detto agli amici parlando della visita dentistica e del fatto che avrei dovuto affrontare una spesa non indifferente per mettere due denti che mi mancavano. Non potevi partire se non avevi una sana e robusta costituzione fisica; tanto meno se ti mancava anche un solo dente.
“A caval donato non si guarda in bocca.” Avevano ironizzarono gli stessi sfruttando la mia esternazione, e giocando sul fatto che Donato è il mio nome. Rammento di aver accennato un sorriso, mentre pensavo a ciò che avrebbero potuto escogitare se fossero venuti a conoscenza di quello che per me era stato ben più di un’imbarazzante controllo medico. Il dottore mi aveva “esaminato” il post... (continua)

Claretta Frau 25/05/2015 - 13:59
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Voltare pagina


Ricordo perfettamente quel pomeriggio di sette anni fa. Tutto è iniziato da un timido approccio che in qualche modo ha creato la dimensione giusta per farci entrare in sintonia, sino a confluire con l'amore. 
Purtroppo da circa un mese, la frustrazione ha preso il sopravvento, tramutando la nostra relazione in un qualcosa di stantio e di conseguenza ha compromesso quella magia che ci contraddistingueva.
Giorni fa, valutai di mollarti, del resto non mi ritengo un tipo che si cimenta a guadare le paludi. Mi esprimo così in quanto lo sai benissimo che le metafore o gli accostamenti risultano il mio forte. Tuttavia, dopo una serie di riflessioni, sono giunto alla conclusione che siamo ancora in tempo per dare nuova linfa al nostro rapporto e nel contempo di... voltare pagina. 
Mia adorata Scrittura, ti prometto che non abbandonerò il mio romanzo, anzi, il nostro romanzo. Ma prima depenniamo insieme il blocco dello scrittore.... (continua)

Giuseppe Scilipoti 05/05/2021 - 10:17
commenti 12 - Numero letture:648

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