Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
CAP 2 La non-storia Il primo incontro però non toccò neanche lontanamente i loro stili di vita e le loro abitudini; infatti, a parte l'impegno che li vedeva incontrare una volta a settimana, entrambi continuavano ad ignorarsi, o meglio ad essere indifferenti l'uno all'altro.
Così fu per un anno ma il caso volle (sì oramai si parla di casualità, di destino o di charma) che il gruppo di cui facevano parte dovette intraprendere un viaggio per uno scambio culturale. L. R. Roy 13/02/2018 - 23:12 commenti 2 - Numero letture:870
Capitano, dove sei?... 28. Dicembre
Ore 8.00, effettuati rilevamenti pressori, temperatura, giunture, carico di resistenza delle travi, Ho liberato di nuovo l’accampamento dalla neve accumulata dalla vento. L’estate è a metà ma già comincia a nevicare, non è neve compatta ma è comunque un lavoro stancante. Capitano, ma dove sei?...
Oggi è il mio giorno di riposo. Non so perché continuo a rispettare i turni di lavoro visto che sono Black Wolf 14/08/2018 - 17:43 commenti 2 - Numero letture:969
Capodanno Capodanno
È capodanno, sto per venire alla luce ma ho il cordone ombelicale attorcigliato al collo, non c’è tempo da perdere, potrei morire e invece eccomi qua, sono blu ma viva, mi mettono in braccio a mia madre, e io che ho tanta fame, le succhio le labbra. michaela gabriele 22/12/2021 - 11:07 commenti 1 - Numero letture:368
Cara mamma.... Sono tanti anni che sei andata via, mamma, ma io lo ricordo come fosse ieri. Era una giornata come oggi, scura, ventilata, quasi l'atmosfera sentisse il lutto che entrava nel mio animo. Te ne andasti in silenzio, quasi in punta di piedi, per non disturbare nessuno. Non hai mai voluto dare fastidio a nessuno, neanche a me che ero tua figlia e che, anche se non te lo dicevo, ti amavo tanto. Non lo sapevo allora quanto eri importante per me. Sono stata sempre una figlia ribelle, viziata. Tu mi hai viziata ed io ci stavo bene. Mettevo a dura prova la tua pazienza e il tuo amore, ma eri incrollabile. Dopo, tutto è stato diverso, non c'è stato più nessuno che ha perso la pazienza con me perchè ero io che ero diventata brava, come avresti voluto che lo fossi con te. Non ci siamo mai capite io e te; tu vivevi le tue frustrazioni che la vita ti aveva largamente elargito e riversavi su di me le tue insicurezze, ma io non potevo capirti allora. Il mio pensiero era libero, ... (continua)
Annamaria Palermo 13/08/2017 - 17:35 commenti 3 - Numero letture:989
Cartoline dal futuro L’ombra del cavalletto era sempre a qualche spanna da me. Non voleva piegarsi alla notte, ma desiderava aggrapparsi alla luce furtiva dello scantinato.
A quel silenzio che sembrava proibito, impenetrabile come l’essenza di un sogno. Potevo non essere bravo, ma mi sentivo libero di sfidare le convenzioni, riproducendo un mondo in cui la logica non doveva necessariamente trionfare. «Perché quell’uomo è disteso sulla cima di un vulcano?» era una delle tipiche domande di Gaia, mia figlia, quando sceglieva di trascorrere parte del suo tempo insieme ai miei bozzetti. «Perché nessuno gli ha mai detto che corre un pericolo.» «Lui non lo capisce?» «Lui vede solo un appoggio per potere arrivare ancora più in alto.» *** Quando il vulcano eruttò, Gaia era sempre a fianco a me. Faceva i suoi compiti e disegnava quelle che chiamava “cartoline dal futuro”. «Diventerò una fotografa. Scalerò le montagne più alte del... (continua) Francesco Paolo Hutin 27/09/2021 - 12:59 commenti 2 - Numero letture:454
CARTOLINE IN BIANCO E NERO ( Frammenti di un viaggio )
Sto camminando tranquillamente Lorenzo Bianchi 12/09/2016 - 16:55 commenti 1 - Numero letture:1373
Celeste Ho voluto darvi ascolto Giacomo, Maria Luisa. Per chi ha letto di Celeste, e a chi il tempo è tiranno di nuovo c’è la terza parte. Buon finale, grazie.
Celeste, quella della scrittura Milano sotto il paltò, era tornata. Mirko D. Mastro 18/05/2020 - 16:48 commenti 9 - Numero letture:694
Celeste -Di mirtilli e biancospino Celeste, quella della scrittura Milano sotto il paltò, era tornata.
Svanì dal finestrone della cucina una mattina di nebbia. Ora era lì di fuori. I capelli bagnati dalla pioggia come i miei baffi dal caffè, con le ali inzuppate lungo i fianchi. Io sono quello di un altro racconto, con la stessa sensazione di completezza e di appagamento senza ragione nel rivederla. Tutti quei desideri taciuti in quell’attimo mi fecero le fusa appena sotto il cuore. Gonfiai lo sguardo oltre la pioggia, e mi parve fosse proprio lei in un nuovo capoverso della fiaba, nel mio sussurrare buongiorno attraverso il vetro. Annuii. Mani affusolate, capaci di parlare al petto, tanto belle non si scordano. Quanti segreti, invece, hai tenuto per te Celeste… sempre che questo sia il tuo nome. Non ho mai conosciuto davvero la tua vita, fatta forse di spazi rubati al tempo. Spazi i miei che hai riempito, per poi restituirmi vuoti. Lì fuori ora mi apparivi così estremamente fragile. Aprendo la porta, come inchio... (continua) Mirko D. Mastro 14/05/2020 - 16:34 commenti 8 - Numero letture:647
Celeste- Dolce bacca su rami spinosi Da quell’alba nebbiosa di maggio in cui Celeste era riapparsa dallo specchio segreto del finestrone della cucina, i tempi tra le nuvole di un caffè macchiato e un nuovo modo per raggiungerci tra le lenzuola erano sempre più brevi. Ci provavamo ad inspirare il soffio della primavera che iniziava a colorare le strade, ma quello delle nostre anime ci riportava in pochi minuti ai suoi fianchi gocciolanti di rugiada, vestita solo delle mie carezze, ai baci.
Lei si era trasferita a Milano e stava da me con quel suo computer, faceva smart working diceva, e io chiesi l’aspettativa dal lavoro. Ogni scusa, ogni occasione era quella giusta per fare l’amore. Cominciavo a convivere con i mostri sotto il letto, e credo non potessi fare più a meno delle notti che si divertivano a disegnarmi le occhiaie. Quella mattina Celeste dormiva, quando iniziarono a girarmi nella testa pensieri come foglie sul marciapiede, su se stessi… un mese prima era stato il suo compleanno. Volevo regalarle qualcosa che s... (continua) Mirko D. Mastro 16/05/2020 - 16:46 commenti 11 - Numero letture:781
Certe volte capita Nessuno poteva fermare quelle lacrime, sembrava nessuno potesse capire lo strazio che portava dentro tantomeno lei stessa.
Un turbinio di emozioni le invadevano mente e cuore, era distrutta: sola su quel letto, arrotolata sotto le lenzuola sembrava non ci fosse modo di fermare quelle lacrime... Desiderava una sola cosa: un abbraccio, una voce che le dicesse: -BASTA PIANGERE. Ma nessuno era con lei, nessuno c'era mai stato, un unico cuscino a consolare quel cuore immensamente triste. Quei lamenti strazianti bloccati dai singhiozzi,il viso completamente bagnato che a sua volta aveva bagnato metà cuscino... Se solo fosse riuscita a capire cosa le provocava quel dolore così forte, così potente da non riuscire a frenarla ma più passava il tempo più sembrava non esistestesse alcun modo per rincuorarla o forse lo sapeva ma faceva in modo di ingannare se stessa? Nessuno lo avrebbe mai saputo.... (continua) Cristina Del perugia 19/10/2019 - 17:30 commenti 0 - Numero letture:738
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