RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

L'AMORE DRAMMATICO PER L'ITALIANO di Ivan Petryshyn


L'AMORE DRAMMATICO PER L'ITALIANO

di Ivan Petryshyn

Non si può sapere il futuro, ma lo si può indovinare.
La capricciosa Fortuna ti suggerisce, e quello è il tuo compito d'indovinare, cosa si vuol dire.
Dunque, quando io ero uno studente delle lingue in un' Università nell'Europa dell'Est, una volta,
sono andato in una libreria della città, ed ho incontrato un manuale della lingua italiana.
Già sapevo alcune lingue: l'ucraino, il russo e il polacco. Anche - un po' - del tedesco.
Mi piaceva molto quella lingua, vicina al latino, che anche abbiamo studiato.
Di sera, quando avevo del tempo, facevo un po' d'italiano. Studiavo i testi del manuale a memoria, siccome non c'erano altri libri in italiano. Ho giurato a me stesso d'imparare la lingua, quando diverrò un maestro.
Mi sono laureato, sono andato a una regione, dove abitavano la mia mamma e i miei parenti, e mi sono fatto un maestro della lingua inglese in una scuola media superiore.
Un anno dopo, mi sono iscritto ai... (continua)


Ivan Petryshyn 21/09/2017 - 04:54
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L'APPUNTAMENTO


L’ APPUNTAMENTO
“L’orologio parlava ad alta voce. L’ho buttato via, mi faceva paura quello che diceva”
(Tillin Olsen)

Giorgio e Marta, studenti appena diplomati, si incontrano ogni giorno davanti un grande albero, un platano, presso il giardino della città. Per entrambi è il primo amore e lo vivono con tenerezza e passione, promettendosi amore eterno. Ma l’ostilità della ricca famiglia di Giorgio giunge a distruggere tutto. Il padre gli procura un lavoro a Londra per una importante azienda, decisione che porta disperazione nei due giovani che infine progettano una fuga. Ma mentre Marta si affretta per giungere all’appuntamento, inciampa e cade sulla strada e per qualche minuto perde conoscenza, ma sono quei minuti di ritardo che cambiano il loro destino. Giorgio verrà rintracciato dal padre che lo convince a salire sulla macchina raccontandogli di una telefonata di Marta che non sarebbe andata all’appuntamento, non lo amava abbastanza. Giorgio disperato e deluso di non vederla ... (continua)


Patrizia Lo Bue 14/10/2019 - 11:10
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L'eco del passato


Quando si sorrideva all'uguaglianza, alla tolleranza, al rispetto per gli altri, per il diverso, tutte parole in fila indiana nella storia che torna e alcune non ancora superate.
Una piega della pelle, un sogno diventa evidente come un faro nella notte.

Mentre faccio un passo dopo l'altro su questa via, nella periferia della città, la distanza tra il presente e il passato si riduce, anche il cielo sopra di me è più limpido, fresco e le nuvole si trasformano mentre nascondono il sole come giocassero a nascondino, in questa terra che un tempo era florida e culla della libertà.
Mano a mano che mi avvicino, all'abitato il cuore mi sussulta sempre più, non può essere vero.
Uomini e donne che sono passati di qui ritornano come l'eco, e le pietre di questa casa che guardo con gli occhi del ricordo, trasudano di reminiscenze.
Ne avverto la presenza. Se solo il cuore non mi facesse così male...provo a chiudere gli occhi così mi posso rasserenare...adesso il cuore si sta placando, il pe... (continua)


Eugenia Toschi 16/10/2018 - 01:38
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L'inverno nel cuore


L’INVERNO NEL CUORE

Il pensiero torna sempre all’imbrunire prima del sonno e probabilmente serve anche a creare quei sogni che lievi s’appoggiano al cuore cullandolo dolcemente. Il pensiero non è mai fermo, viaggia, viaggia sempre in spazi infiniti, in lidi sconosciuti, a suo tempo ho lavorato, elaborato, saputo superare! Ma superare non è una parola che definisce totalmente il suo concetto reale, forse nasce dal saper gestire determinati elementi del nostro essere e con essi vivere in quest’elemento che chiamiamo vita ma, quando meno te lo aspetti, basta un oggetto o una foto oppure un viso somigliante che un’invasione di ricordi si affacciano prepotenti alla mente ed è in quel momento che ti accorgi che nulla è mai superato al cento per cento.
Ed eccolo lì il ricordo di quel dolore che fa capolino … di nuovo …

La vita dona, la vita toglie.

L’autunno incarna in sé il morire del tempo, gioca il suo ruolo di abbandono nel mondo, tutto nasce cresce, vive e poi muore ne... (continua)


Maria Luisa Bandiera 25/03/2024 - 08:27
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L'odissea di un poeta


Il ritorno…
22/12/’04


Una volta ero un pezzato¹, ora sono un pezzente con brandelli di passato e altrettanti se non più pensieri.
Avril sta davanti e dietro a scrutarmi, lo skateboard è simbolo di assoluta spensieratezza, quando i miei occhi come scrisse Stefano in una poesia brillavano di incanto infinito.
Ieri ho vissuto un’odissea, la professoressa parlava dell’ “Ulyssess” di Joyce e quando sono tornato a Rovigo a prendere Bianca anch’io pensavo di essere come Leopold Bloom (il protagonista) con i suoi pensieri che gli frullano per la testa. Sono arrivato a casa di Bianca e mi sono seduto sul divano mentre lei preparava la valigia, mi ha lasciato una sporta con un sacco di cose che non le servivano più, di tutto, io volevo accompagnarla all’ aeroporto in macchina a Tessera ma mia mamma non voleva, così deciso ad andare fino in fondo ho scelto di andare in treno.
Canticchiavo dentro di me strofe che inventavo mentre passeggiavo per piazza Garibaldi, abbiamo preso il Taxi pe... (continua)


Carlo Tracco 05/04/2024 - 16:36
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L'ultimo di loro


La sera scende in fretta a dicembre. In ufficio, davanti al computer, gli occhi si sono stancati. Li stropiccio e, quando li riapro, mi accorgo che l’oscurità ha riempito la stanza. Torno a guardare il monitor sbattendo le palpebre per la luminosità. Le 17.30. Avrei concluso il servizio ma ho ancora qualche dato da inserire. Dove ero rimasta? Il PC dà un messaggio di errore. Impreco ad alta voce accorgendomi di non aver salvato. D’un tratto il monitor si fa più luminoso mentre mi avverte che si è verificato un problema e che il programma verrà chiuso. Resto lì a fissare lo schermo, irritata, mentre sento che qualcosa è cambiato nella stanza. L’aria intorno a me sembra più fredda. Mi viene da muovere un braccio ma è come bloccato. Stendo le dita, a prendere una penna ma la scrivania è diventata immensa. I suoi bordi si perdono nel buio. La penna mi sfugge e, dopo un’eternità, cade a terra. Senza un suono. Alle mie spalle una porta si sta aprendo. Non sarebbe così terribile, se non fosse... (continua)

maria clara 21/12/2015 - 14:14
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L'Università dei suoi sogni.


L'Università dei suoi sogni.

Sì, quel'è successo. Dopo 3 anni di studi intensivi di italiano, dopo circa 5 anni di interpretariato, sia in italiano che in inglese, dopo il suo 1 anno di aggiornamento, gli è stato offerto un posto di insegnante maggiore di italiano e traduzione in quella sognante Università famosa per linguisti e le lingue.
Era la sua occasione, pensò. Era.
Niente era più importante all'epoca della pianificazione, della stesura dei programmi, delle lezioni, della traduzione, delle classi, della possibilità di sostenere più esami, superarli e avere successo.
Era un lavoro duro: lezioni dalle 9 alle 3, biblioteche o studio a “casa”, pianificazione, preparazione dei programmi, compilazione dei dati necessari, programmi delle lezioni. Fare e rispettare le scadenze. Fare ricerche, scrivere alcuni articoli filologici di interesse. Alto livello!
Quante belle persone ha incontrato! Dottori in scienze, dottorandi, veri insegnanti italiani, addirittura ambasciatori...
E s... (continua)


Ivan Petryshyn 02/09/2023 - 04:09
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L'università in cui ha lavorato e studiato.


L'università in cui ha lavorato e studiato.

La vita è una scuola, un concetto banale.
Lo sappiamo tutti. Il destino è imprevedibile e spesso nasconde ciecamente i concetti di realizzazione, ciò che hai avuto, ciò che stai avendo ora e potresti avere. È una Musa capricciosa, che non sopporta rivali. È anche vendicativa, un movimento della sua toga trasparente, e dimenticheresti tutto il male, il bene e l'incerto.
Una volta, la sera, io e il mio amico eravamo in un piccolo caffè nel centro di una piccola città di provincia della Galizia.
Era felice: aveva lavorato per la sua Alma Mater.
Gli piacevano gli insegnanti, il lavoro, la possibilità di fare ricerca filologica o linguistica, i suoi colleghi, molti dei quali erano anche suoi docenti. Lui era felice. C'era un'atmosfera speciale. Quello dell'élite.
Lì, ha insegnato inglese, fonetica inglese, grammatica, ha tenuto seminari di letteratura inglese e americana, di grammatica, degli Studi Anglo-Americani, anche- alcune lezioni gr... (continua)


Ivan Petryshyn 07/08/2023 - 05:22
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la torinese


Opera non ancora approvata!

rosa ellena azzurra 02/11/2018 - 16:25
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La casa dei nonni


Era una casa colonica, una fattoria con una grande aia circondata da vari edifici: il fienile, il granaio e la stalla. Ricordo che qui, nella stalla, era conservato un vecchio carro di legno per il trasporto del fieno che all’occorrenza la nostra fantasia trasformava in una carrozza.

La parte più interessante della casa senza alcun dubbio era la cantina con i vari accessi, piccole porte nascoste in sgabuzzini e relative scale buie e strette che portavo giu' nei vari locali che la componevano.
Per noi bambini era un luogo molto affascinante con i suoi “passaggi segreti” ma per noi proibiti a causa delle scale molto ripide, niente affatto sicure, che portavano in cantina. Disponeva anche di due ingressi più agevoli che aprivano proprio nell’aia. Da essi ci era permesso entrare ma per recarci soltanto nella prima stanza, la più grande, illuminata e parzialmente occupata da vecchi, antichi, mobili lì accatastati.

In cantina ci si trovava un po' di tutto; non solo botti, ... (continua)


Daniela Cavazzi 23/12/2023 - 17:46
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