RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Il Gabbione a Livorno

E’ uno sport unico.
Si gioca quattro contro quattro in un campo che è un vero gabbione; agli inizi era praticato sul mare e la rete lo recingeva per non fare andare il pallone in acqua.
Non ci sono portieri perché nessuno para con le mani, le porte sono piccole e ci si alterna.
Il divertimento è assicurato, la palla non esce mai e valgono sponde e rimbalzi su tutta la superficie retata, anche dietro la porta.
Non ci sono altre regole che “non fare fallo” e “non prendere la palla con le mani”, si gioca per tutto il tempo concesso: una lunga sudata a perdifiato.
Poi venne il “calcetto”.

Centodieci Estivo... (continua)


Glauco Ballantini 28/07/2016 - 10:30
commenti 5 - Numero letture:1107

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Un risveglio

Strappato dal sonno, forse per sbaglio, ma non un sonno tranquillo, cosa era stato?

Una vertigine come un’anestesia, le immagini che corrono rapide impedendo di renderne chiara l’appartenenza, poi colori e tutto che intorno gira con voci sospese, distorte, irriconoscibili pure sapendo a chi attribuirle.
Quanto è durato quel frastuono di rumori e colori?

Ora però pian piano svanisce, ecco arrivare il nevischio che subito comincia a diradarsi. Gli occhi ancora non si aprono, non per mancanza di volontà ma contro di essa: pesantissime palpebre. Ancora per poco, però, la volontà ha lentamente la meglio, ma è difficile.
Sono su una superficie bianca e liscia, dove sono finito?

La faccia rivolta di lato e la mano che tocca la superficie che vedo ma non sento, provo a muoverla ma nulla, ancora non risponde.
Sì, ora sì, però non si alza, resta anche lei cosciente ma non animata. L’altro braccio non lo vedo e lo sento poco, dietro di me, forse per quello. Non vederlo non aiuta!
... (continua)


Glauco Ballantini 03/06/2015 - 11:49
commenti 3 - Numero letture:1196

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In mezzo al Sorpasso

C'è un film che spesso, se mi capita, vedo volentieri, “Il Sorpasso”.
Sarà perchè è un film del mio anno di nascita, sarà perchè è girato, nel finale, dalle mie parti ma dentro a questo film ce ne è uno, nascosto.
Nulla di segreto, ma è evidente che ad un certo punto, nel viaggio di Bruno e Roberto, c'è una deviazione.
Brevemente il film tratta di un incontro casuale, nella mattina di ferragosto, tra due persone che per casi diversi si trovano in città. Ne nasce un viaggio lungo l'Aurelia che si concluderà tragicamente con un incidente nel quale Roberto perderà la vita.
Nel mezzo del cammino i due fanno una deviazione verso il paese dei parenti del giovane Roberto. Lì comincia il film a parte...

L'arrivo alla fattoria è l'inizio per Roberto della rilettura della sua infanzia con gli occhi disincantati di Bruno che gliela riduce in brandelli.
Il carattere esuberante di Bruno fa via via sembrare lui il parente e l'altro l'ospite. Prende subito il sopravvento nelle conversazioni e... (continua)


Glauco Ballantini 02/04/2021 - 08:34
commenti 0 - Numero letture:899

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Ferdinandea

C'era una volta un'isola, una piccola isola che nessuno vedeva.
Era molto timida ed era rimasta sotto il mare. Non era proprio sprofondata negli abissi, ma giusto un po' sotto il pelo dell'acqua per non farsi vedere: una mezza dozzina di metri.

Era in una posizione favorevole, riusciva a non essere vista, ma vedeva il cielo pochi metri sopra di lei e vedeva il passaggio del mondo che viveva tra la superficie e il suo suolo.
Poteva vedere pesci, delfini, polpi ed anche gli uccelli marini che si fiondavano sott'acqua per pochi secondi nel tentativo di ghermire le loro prede.
Vedeva anche le barche, perlomeno la parte sommersa delle stesse, dalle quali si affacciavano a intermittenza degli strani esseri che non riusciva a inquadrare bene per il riverbero dell'acqua, però vedeva bene le loro reti che penzolavano verso il suo suolo e nelle quali finivano i pesci ignari della loro presenza.
Insomma non c'era da annoiarsi; non era certo una vita movimentata, ma non c'era, a ben guardar... (continua)


Glauco Ballantini 09/07/2015 - 11:05
commenti 3 - Numero letture:1283

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Jessica Rabbit

L’Allegretti faceva onore al suo cognome, con la faccia cicciottella da bambina già molto sviluppata.
A volte credo mi prendesse un po’ in giro, altre volte era invece molto carina con me, come con un fratello più piccolo.
Era la bionda della classe, e sembrava svampita. Il suo aspetto la classificava come la maggiorata, in più bionda con i capelli sotto le spalle e la zazzera alla Raffaella Carrà.
Nell’immaginario doveva essere per forza scema, ma non lo era.
Aveva due occhi grandi, di un celeste imbarazzante e due argomenti fuori misura per l’età, da futura mangiatrice di uomini.
Non era colpa sua se chi l’aveva disegnata l’aveva fatta così.


Centodieci delle medie... (continua)


Glauco Ballantini 30/01/2016 - 08:26
commenti 7 - Numero letture:1063

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