RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Aspettando Marco

ASPETTANDO MARCO

Da una radio veniva la voce calda e confidenziale di Nico Fidenco che cantava “Legata a un granello di sabbia”. Con note nostalgiche rievocava l’atmosfera dell’estate.
Marisa, appoggiata allo stretto ripiano di legno, cercava con lo sguardo nell’angusto ufficio ferroviario.
- Deve fare il biglietto? – domandò il capostazione, comparendole al di là dello sportello.
- No, volevo semplicemente dire che l’orologio è fermo. E dato che non ho il mio, non posso sapere quanto manchi all’arrivo del treno da Siena.
L’ufficiale le sembrò contrariato per quella osservazione. – Si è fermato stamani. Non abbiamo ancora avuto modo d’aggiustarlo. – Fece un gesto come per scacciare una mosca, guardò quello che teneva al polso: - Sono le sedici e quarantacinque. L’accelerato da Siena per Chiusi sarà qui tra dieci minuti.
- Grazie.
Marisa uscì sul marciapiede deserto che fiancheggiava il primo dei tre binari della stazione di Asciano. Il s... (continua)

Giuseppe Novellino 12/11/2015 - 21:10
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L'autobus

È stata una uggiosa giornata di lavoro in ufficio. Il cielo nuvoloso ha costretto a tenere quasi sempre le luci accese nei locali. E ora si è messa anche la pioggia.
Carlo Maria Tutarelli, ultracinquantenne impiegato del catasto, aspetta alla fermata. L’impermeabile e il cappello sono già completamente bagnati. E il 66 tarda ad arrivare. L’orologio sulla torre della piazza segna le 17.45.
Ma ecco l’autobus sbucare dall’angolo di via Cavour. No, non è il suo, ma il 32-Circonvallazione Est. Tutte le persone che erano in attesa chiudono gli ombrelli e salgono.
Solo lui rimane a terra.
Un suv passa molto rasente al marciapiede e gli spruzza addosso l’acqua untuosa di una pozzanghera.
- Maledizione! – impreca.
Poi l’irritazione si stempera perché il mezzo pubblico sta arrivando.
Sì, è proprio il 66.
L’impiegato Carlo Maria sale con un balzo e si siede nel primo sedile che trova libero.
Un sospiro di sollievo. In un quarto d’ora al mass... (continua)

Giuseppe Novellino 26/11/2015 - 12:10
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Una nuova giornata

- Giova, non hai dello sciampo?
La voce veniva dal bagno. Suonava identica alla sua, tutte le volte che la udiva registrata.
- È sulla mensola, sopra la lavatrice – rispose Giovanni.
Dopo mezzo minuto:
- Ma è solo un residuo. Come pensi che possa lavarmi tutta questa…
Non l’aveva ancora visto con i suoi occhi. Si chiese se doveva considerare ovvio e naturale quel trovarsi là.
Si era accorto della sua presenza dopo che era suonata la sveglia. Lo aveva sentito trafficare in cucina, producendo un meraviglioso aroma di caffè. Era corso di là per vederlo, ma quello non c’era più. Subito dopo lo aveva avvertito in salotto, mentre lui sorseggiava pensieroso il suo caffè con un biscotto. Poi gli era sembrato che fosse in camera a rovistare nei cassetti. Ed ora era là, chiuso in bagno, a farsi una doccia.
Giovanni Dabbene, scapolo trentacinquenne, viveva solo (lui diceva da single) in un appartamento al terzo piano e faceva il contabile. Si considerava... (continua)

Giuseppe Novellino 04/12/2015 - 12:32
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Orgasmo del moto a luogo

A Lucia si è guastato il condizionatore ed è costretta a tenere la finestra spalancata. La sera di luglio è caldissima, ma adesso s’intrufola un dolce venticello che riesce ad asciugare il sudore.
Un rombo d’aereo copre la voce dell’amica.
Le pare, comunque, di avere inteso la domanda.
- Vuoi proprio sapere che cosa sta facendo il mio maritino? – dice Lucia, comodamente abbandonata sul divano, davanti allo schermo del videotelefono.
- Se non sono indiscreta.
- Legge.
- Legge!? E che cosa, di grazia?
- Un libro intitolato “Il giro del mondo in ottanta giorni”.
- Un libro di viaggi, a quanto pare.
- Già. Dice che viaggiare con le pagine di un libro gli fa provare qualcosa di nuovo.
- Incredibile!
- Ma vero.
Nel salotto c’è il televisore acceso, con l’audio al minimo. Occupa metà della parete e produce un gioco di luci a seconda delle immagini che proietta.
- Visto che stiamo parlando di Luca, ti confido una c... (continua)

Giuseppe Novellino 16/12/2015 - 18:22
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Se io sono una ladra, tu sei un mostro

La mano guizzò dalla zuccheriera e gli afferrò il polso. Egli fece un balzo all’indietro, picchiando la nuca contro la parete piastrellata.
Mentre scivolava a terra, gli si annebbiò la vista e per un momento perse i sensi.
Si ritrovò seduto con le gambe divaricate. La zuccheriera era rovesciata, sull’orlo del mobiletto; una certa quantità di polvere bianca era ammonticchiata sul pavimento.
Giovanni Zecchi impiegò un bel momento a raccapezzarsi, prima di rimettersi in piedi. Doveva essere stata un’allucinazione. In tal caso c’era da preoccuparsi. Benché si sentisse benissimo, nella perfetta forma dei suoi quarantasette anni, non poteva escludere che gli stesse venendo qualche brutto accidente. E la sua mente andò subito all’amico Dario, coetaneo, morto un anno prima di tumore cerebrale.
Si sollevò con un po’ di fatica e rimase fermo in piedi, saggiando l’equilibrio. Sì, le gambe lo sorreggevano, ma una specie di nausea gli aveva preso la bocca dello stomaco. Rad... (continua)

Giuseppe Novellino 01/01/2016 - 19:23
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