La superbia dell'intimo
ha disatteso il giorno
e quando i corvi torneranno dall'esilio
non troveranno che la notte
e carcasse di desideri mai sbocciati.
ha disatteso il giorno
e quando i corvi torneranno dall'esilio
non troveranno che la notte
e carcasse di desideri mai sbocciati.
Lasciami nuotare nel mio inferno
sedotto dall'ampolla delle vergini
come demone che intinge il piacere
in carni mature
e labbra curiose
ad esplorare il tempo
perché il passato non ritorna
ma il presente è adesso
e ogni bacio che non si consuma
è una canzone che si dimentica.
Sarebbe lieve
sentire il tuo russare
come neve
che cade impercettibile tra i sogni
e poi scompare
tra le dita d'un incanto.
Se stessi per morire
chiederei di te
e darei a te
la mia ultima sentenza
ma ora lasciami affogare
nell'ignavia del mio fottuto immaginare.
Opera scritta il 05/08/2015 - 14:20
Da Enrico Danna
Letta n.1089 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Quasi una rappresentazione onirica, con qualche accenno ai tuoi desideri erotici, una morale che sceglie il presente come unica pissibilità reale di cogliere l'attimo.
E nel finale, volutamente delirante volto all'ultimo istante di vita...lasci a lei, depositaria del tuo amore, la tua scelta ultima...
Molto ma molto bella, Enrico complimenti.
E nel finale, volutamente delirante volto all'ultimo istante di vita...lasci a lei, depositaria del tuo amore, la tua scelta ultima...
Molto ma molto bella, Enrico complimenti.
Maria Rosa Schiano 07/08/2015 - 14:35
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