Sono lacrime, è sangue che come un fiume in piena soffoca il respiro trasformandolo in un rantolo, che diventerà amore una volta vomitato sul candido bianco di una vergine pergamena che nessuno ancora ha toccato.
Ho scelto solo per me stesso, di vivere del mio amore, di ciò che ne rimane, e delle emozioni che mi provoca.
Per me stesso vivo della mia passione, del mio essere incompreso, del mio essere in qualche modo dannato e condannato a rimanere nell'oblio e nella dualità di questo bipolarismo.
Solo per me stesso ho deciso di intraprendere il cammino dell'inferno, tra le spine dell'anima evitando di ricopiarmi, facendomi piuttosto ferite nuove ogni giorno, per cercare tra le carni di nuovi tagli nuove parole, per rigenerare me stesso, per cambiare e migliorare rimanendo lo stesso.
Come Michelangelo e Galileo, considerati traditori, blasfemi ed eretici, perseguitati in vita, salvo poi essere riconosciuti come menti geniali solo dopo la loro dipartita.
oppure come Francis Scott Fitzgerald, con un'idea ed il suo contrario nella testa, ma in grado di crederci portando avanti entrambi gli opposti con una coerenza quasi irreale. Per non parlare di
Van gogh, considerato pazzo e sociopatico, ma capace di scrivere emozioni con la stessa intensità con la quale ha creato dipinti tra i più ammirati ed apprezzati di sempre.
Solo per me stesso ho deciso di vivere questa vita tra amore, odio, dolore e speranza, anche se magari non mi porterà a nulla.
Non sarò mai come nessuna di quelle menti brillanti che ho menzionato poco fa, perchè nessuno si ricorderà di ciò che scrivo, di un perfetto "Nessuno", e così dev'essere.
Quindi rido tra lacrime di dolore, odio in mezzo alle parole del mio stesso sentimento d'amore, muoio per la speranza che rigenero ogni mattina, salvo pugnalarla ogni sera.
Sempre e comunque
sempre e "solo per me stesso"
Daniel Bertuolo
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