Come un rapace che sulla preda discende,
e con malvagia ferocìa l'aggredisce,
così tu vieni nella mia mente,
e senza domandarmi la rapisci.
e con malvagia ferocìa l'aggredisce,
così tu vieni nella mia mente,
e senza domandarmi la rapisci.
Te la porti ovunque,vicino e lontano,
attraversando terra,cielo, e mare,
e durante il cammin la stringi nella mano
perchè paura tu hai ch'essa possa volare.
Ma dimmi, forse tu non sai chi mi ha creato?
e nemmeno tu conosci la mia gente!
che sol se io faccio loro un cenno amato,
ti lasceran sconfitta eternamente!
Ma nò, non posso destar il lor riposo,
poichè pochi come lor l'han meritato,
ma di lor memoria sì ,io ne fò uso,
per non esser dai tuoi artigli carpito.
(Nostalgie d'Emigranti) Vincenzo Cirelli
Opera scritta il 11/10/2015 - 00:34
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