- Mario !?
- Si ?
- E’ lui ! Si, si ne sono sicura. E’ lui !
- Lui chi ?
- Ecco lo vedi ? sta venendo dritto verso di noi.
- Ma chi ? Quel ragazzo con il berretto di lana ?
- Ma no ! Quell’uomo…alto, robusto, con la giacca a
quadri !
- E allora ?
- Ma….è Walter, cioè, è mio padre !
- Anna ! Ne sei sicura ? Ma se non lo vedi da
trent’anni ! Quel bastardo ! Fai finta di non
vederlo, dai, attraversiamo subito.
Troppo tardi….l’uomo è ormai a pochi metri…
- Anna ? Anna ! A…nn…a. Ciao sono papà, Walter…..
- Lo so chi sei, lo so fin troppo bene …. Mario, non
te ne andare, rimani, non ha molto da dire…..
- No, meglio non mi fermi potrei perdere il controllo
e non voglio metterti nei guai . Ci vediamo a casa.
Passo io da mamma a prendere Federica. Ciao, a
presto.
- Federica ?? Sei mamma ? Quanti anni ha ?
- Ha gli stessi anni che avevo io quando tu te ne
andasti, ma Mario, suo padre, c’è. Non è fuggito
come hai fatto tu.
- Sei anni ? Va già a scuola ?
- Walter, cosa vuoi da me, da noi ?
- Niente, niente ma sono felice di averti vista, che
tu mi abbia riconosciuto e felice di essere nonno.
- Ah sei felice ?! Ma bravo.. sei felice e poi ?
- Scusa, scusa. Non volevo indisporti. Ma rivederti
mi ha fatto davvero piacere, dopo tanti anni….
- Walter, Walter ! Allora ? Spicciati, ho l’auto in
doppia fila.
- Beh, allora ciao, spero di rivederti….
- Io invece spero proprio di non rivederti mai più !
- Vengo, vengo subito Renata.
- Si ?
- E’ lui ! Si, si ne sono sicura. E’ lui !
- Lui chi ?
- Ecco lo vedi ? sta venendo dritto verso di noi.
- Ma chi ? Quel ragazzo con il berretto di lana ?
- Ma no ! Quell’uomo…alto, robusto, con la giacca a
quadri !
- E allora ?
- Ma….è Walter, cioè, è mio padre !
- Anna ! Ne sei sicura ? Ma se non lo vedi da
trent’anni ! Quel bastardo ! Fai finta di non
vederlo, dai, attraversiamo subito.
Troppo tardi….l’uomo è ormai a pochi metri…
- Anna ? Anna ! A…nn…a. Ciao sono papà, Walter…..
- Lo so chi sei, lo so fin troppo bene …. Mario, non
te ne andare, rimani, non ha molto da dire…..
- No, meglio non mi fermi potrei perdere il controllo
e non voglio metterti nei guai . Ci vediamo a casa.
Passo io da mamma a prendere Federica. Ciao, a
presto.
- Federica ?? Sei mamma ? Quanti anni ha ?
- Ha gli stessi anni che avevo io quando tu te ne
andasti, ma Mario, suo padre, c’è. Non è fuggito
come hai fatto tu.
- Sei anni ? Va già a scuola ?
- Walter, cosa vuoi da me, da noi ?
- Niente, niente ma sono felice di averti vista, che
tu mi abbia riconosciuto e felice di essere nonno.
- Ah sei felice ?! Ma bravo.. sei felice e poi ?
- Scusa, scusa. Non volevo indisporti. Ma rivederti
mi ha fatto davvero piacere, dopo tanti anni….
- Walter, Walter ! Allora ? Spicciati, ho l’auto in
doppia fila.
- Beh, allora ciao, spero di rivederti….
- Io invece spero proprio di non rivederti mai più !
- Vengo, vengo subito Renata.
Opera scritta il 23/10/2015 - 16:18
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Voto: | su 8 votanti |
Commenti
Ben scritto e spesso tristemente vero.
*****
Ciao
Nadia
*****
Ciao
Nadia
Nadia Sonzini 26/12/2015 - 18:06
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Scenetta di quotidiana incomunicabilità.Ha un taglio cinematografico. Efficace!
Giuseppe Novellino 16/12/2015 - 17:48
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