Il Sogno di Martina
“Ma mamma?!”
“Quante volte te lo devo ripetere ancora?...non devi mettere piede in quel luogo…e, soprattutto non devi avere nessun contatto con lei!”
“Ma?, potrebbe essere la nostra unica…”
“Zitta! Non ne voglio più discutere, e mettitelo bene in testa…cosa fai?, non oserei uscire da quella porta, se fossi in te!”
Ma lei usci in fretta da quella casa e si trovo nella strada, al buio, ad inseguire i suoi sogni…
Martina non si era resa conto di molte cose, troppo giovane per capire le difficoltà che avrebbe dovuto affrontare, caparbia com'era non si sarebbe scoraggiata e pur di arrivare era pronta a tutto!
La strada era lunga, poco illuminata, nel paesino dove aveva abitato fin dalla nascita non si era mai veramente integrata, viveva di sogni e leggendo molto i suoi desideri crescevano giorno dopo giorno…la sua anima era brillante, appariva fresca a chi la guardava anche solo per un istante, ma tutto questo a lei non piaceva, voleva solo che vedessero al di là della sua bellezza esteriore, in fondo al suo cuore…era lì che risiedeva la sua speciale innata bellezza…La mamma appariva stanca della vita e non riusciva a capire Martina, mentre coi i pensieri pensava a quando era venuta al mondo, urlando per farsi sentire fin da subito…” Figlia mia che ne sarà di me ora! “ Piangeva di rabbia e frustrazione, non era riuscita a trattenere sua figlia e questo le pesava come un macigno sulle spalle, intimorita dalle conseguenze e dai pregiudizi della gente inizio a chiudere tutte le porte e le finestre come se riuscissero a proteggerla dalla cattiveria del mondo…Cosi Giovanna affranta si lascio andare ad un pianto terribile, accorato, mai si era permessa di fare…La sua rigidità esteriore non le permetteva di lasciarsi andare…Aveva sofferto fin da bambina, aveva perso suo padre quando aveva solo sei anni, malata nel cuore e nell'anima aveva dovuto sopportare la triste oscurità in cui sua madre aveva rilegato tutti quanti, dopo essere rimasta vedova appena a trent'anni.
Ora che aveva perso quell'unica figlia non si dava pace, mai e poi mai si sarebbe dovuta trovare in pasticcio così difficile da sopportare, il dolore era scomodo e si sentiva persa davvero, senza sapere cosa fare.
Martina intanto si avviava per la sua strada sicura che lì per quanto amasse sua madre non sarebbe mai più tornata…L’attendevano sogni dorati, seguiva i suoi pensieri e ogni passo la portava verso la piena libertà…Il suo esser donna ancora in boccio non frenava il suo cammino, non voleva sprecare neppure un secondo della sua giovane vita…Cosi con la valigia nella mano arrivò alla fermata del treno che l’avrebbe condotta verso la città e poi oltre mare, con la nave sarebbe approdata al nord dell’Italia, per iscriversi all'università che tanto ambiva da sempre e poter realizzare il sogno di girare il mondo. Infatti voleva studiare e conoscere le lingue del mondo, non solo il suo sogno era specializzarsi in fonetica e capire i suoni di ogni lingua parlata, attraverso questo, scoprire il lento cammino dell’uomo attraverso le parole e i diversi meccanismi di cui era affascinata da sempre, la sua evoluzione…Sembrerà strano ma lei sapeva che li' si trovava il mistero della parola di ogni popolo…I suoni primordiali che avevano dato origine al linguaggio di ognuno che poi si differenziava in ogni luogo, a seguito delle influenze esterne che ogni popolo aveva subito, la facevano sognare. Aperta e solare si distingueva per merito e simpatia cosi divento presto una perla per i suoi Docenti, lo scambio culturale e la sua aperta saggezza incantava questi uomini dotti…Purtroppo al dolce c’era anche l’amaro, ben presto si rese conto che attirava l’invidia delle compagne di studio, non tutte per fortuna, c’era una ragazza che da subito le aveva ispirato simpatia e cosi con lei inizio a parlare della sua vita e del dolore che aveva causato a sua madre andando via per realizzare il suo sogno…Susy era attenta e sensibile,sapeva ascoltare senza giudicare, ma confortare solo con sorrisi e abbracci, la sua nuova compagna di studi…Martina con lei si sentiva capita, e spesso si lasciava andare alle lacrime nel ricordo di sua madre…che non riusciva a capire il suo desiderio di studiare e andare per il mondo a conoscere le persone e i luoghi che da sempre l’affascinavano…Dilemma strano per lei!
Infondo tutto era relativo, il cuore le diceva di non mollare, con grinta studiava, superando brillantemente tutti gli esami…
Un giorno mentre si avviava presso l’università per seguire il tirocinio finale per la conclusione della tesi, quasi sbianco, le sembrò di vedere sua madre infondo alla strada…strinse gli occhi per capire, visto che il sole feriva i suoi e forse aveva preso un abbaglio! Guardo meglio, infilo i suoi occhiali da sole e si! Era proprio sua madre! Tenera e avvolta in una sciarpa di seta, l’aspettava a braccia aperte” Sogno o son desta?” Si diceva in una frazione di secondo. Inizio a correre verso quella figura tanto amata e si trovo tra due braccia calde e avvolgenti che la stringevano con forza…Si lascio cullare per un tempo interminabile, poi come se il tempo non esistesse la guardo e con ampio sorriso le disse “ Mamma benvenuta nel mio sogno, ti voglio bene” Tra abbracci e lacrime rimasero per un tempo senza tempo, abbracciate, senza dirsi una parola…Mentre Martina pensava che infondo la cosa più importante era l’amore di sua madre…Meglio di mille e più parole!
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SPICCATA QUANTO BRILLANTE CREATIVITA'...
SERENA SETTIMANA MARGHERITA.
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Buonanotte!
Nadia
5*
Buona domenica