La vita che mi duole
accarezzo, con dolce,
lento, scorrere
di fantasie.
Come fa il gatto,
che si accarezza
prima di addormentarsi
di là, sul cuscino.
E' un lentissimo scorrere
di pietosi ricordi,
il nostro fantasticare
di anime ferite,
il nostro andare e tornare
sui casi della crudele
e amara vita.
Prima di addormentarmi
anch'io accarezzo
le mie dolenti carni.
A me stesso pietoso,
io solo.
E chi altro potrebbe esserlo?
Non fratelli, né amici.
Donne, forse. Nessuno.
Solo io, il mio triste
animo vezzeggio,
che mi addolora.
Io lungamente accarezzo
il mio cuore infranto.
accarezzo, con dolce,
lento, scorrere
di fantasie.
Come fa il gatto,
che si accarezza
prima di addormentarsi
di là, sul cuscino.
E' un lentissimo scorrere
di pietosi ricordi,
il nostro fantasticare
di anime ferite,
il nostro andare e tornare
sui casi della crudele
e amara vita.
Prima di addormentarmi
anch'io accarezzo
le mie dolenti carni.
A me stesso pietoso,
io solo.
E chi altro potrebbe esserlo?
Non fratelli, né amici.
Donne, forse. Nessuno.
Solo io, il mio triste
animo vezzeggio,
che mi addolora.
Io lungamente accarezzo
il mio cuore infranto.
Opera scritta il 08/04/2016 - 13:39
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Bravo Lorenzo. Mi è piaciuto questo paragone tra i tuoi ricordi e il gatto che si accarezza prima di addormentarsi.
Ti do 5*****
Ti do 5*****
Maddalena Clori 12/04/2016 - 09:52
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Dolore e tristezza della solitudine... buona serata.
Eugenia Toschi 08/04/2016 - 19:28
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be una biografia radiografia di intenzo valore ***** bella
POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 08/04/2016 - 18:10
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Intensa e dolorosa...buona serata,
Chiara B. 08/04/2016 - 17:45
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