Era una serata come tante, che aveva fatto seguito ad una mattina come tante altre. Le giornate estive si assomigliavano tutte, mare, sole caldo, amici musica, una routine che si ripeteva ogni anno e che ogni anno aveva lo stesso scanzonato sapore.
Martina era un po' in disparte, aveva litigato col suo fidanzato storico, quello che aveva avuto accanto per i cinque anni del liceo, Simone, che ora se la stava spassando con Stefania, la ragazza del primo banco, la solita acqua cheta, occhiali e niente trucco, ma che non disdegnava di lasciarsi andare...che originalità, si sentiva disgustata e non riusciva a credere di aver perso tutto quel tempo, con un tipo simile, ma in fondo era arrabbiata maggiormente con se stessa. Gli altri si divertivano, ma lei non era dell'umore giusto. Si aggiustò i capelli neri, che le arrivavano alla vita e che aveva tirato su, per quella festa sul lido. Generalmente amava guardarsi intorno, la gente l'incuriosiva, ma quella volta il suo modo di guardare gli altri era più svogliato, giusto un diversivo per passare il tempo, presto sarebbe arrivato il momento di ritornare a casa, e lei non aveva mai sgarrato sull'orario. Alcune sue amiche bisbigliarono ed emisero sciocchi risolini, mentre nel suo raggio visivo si intrometteva un ragazzo alto e muscoloso dai penetranti occhi verdi e i capelli neri, attorniato da alcune ochette e con l'immancabile sigaretta in bocca. Arrogante e presuntuoso, il suo incedere. E chi diavolo era? James Bond? Un motivo in più per voltare lo sguardo, i ragazzi di quel tipo non le piacevano, a lei non interessavano i tipi senza sostanza e troppo materiali.
Il ragazzo che si chiamava Alessandro, però l'aveva puntata, e tra la diffidenza di lei e la sfacciata insistenza di lui, la spuntò lui. Inizialmente riuscì a strapparle un ballo, poi si allontanarono sulla spiaggia, ridendo e parlando. Era una notte tranquilla, il cielo era tempestato da piccole stelle e la luna era già alta nel cielo. Dopo un po' lui la invitò a fare un giro in macchina, per allontanarsi un po' dalla confusione e dal rumore della festa che sembrava averli inseguiti fin sul lungo mare. Ormai Martina non pensava già più né al tradimento di Simone, né all'orologio, troppo presa da quel ragazzo che aveva avuto fretta di giudicare ed invece si stava rivelando simpatico ed intelligente, e ad essere sincera più passava il tempo e più lo trovava fantastico. Acconsentì al giro in macchina.
Il modo di guidare di Alessandro era troppo sportivo e disinvolto per i suoi gusti, ma cercò di adattarsi alla situazione, in fondo, guida a parte, trovava la sua compagnia meravigliosa.
Ebbero modo di parlare di molte cose, e poi lui la riaccompagnò a casa. Prima di lasciarla scendere dall'auto però la baciò con passione e lei con passione rispose, nel silenzio della notte con solo la luna a far da testimone alla loro storia appena nata.
Martina era un po' in disparte, aveva litigato col suo fidanzato storico, quello che aveva avuto accanto per i cinque anni del liceo, Simone, che ora se la stava spassando con Stefania, la ragazza del primo banco, la solita acqua cheta, occhiali e niente trucco, ma che non disdegnava di lasciarsi andare...che originalità, si sentiva disgustata e non riusciva a credere di aver perso tutto quel tempo, con un tipo simile, ma in fondo era arrabbiata maggiormente con se stessa. Gli altri si divertivano, ma lei non era dell'umore giusto. Si aggiustò i capelli neri, che le arrivavano alla vita e che aveva tirato su, per quella festa sul lido. Generalmente amava guardarsi intorno, la gente l'incuriosiva, ma quella volta il suo modo di guardare gli altri era più svogliato, giusto un diversivo per passare il tempo, presto sarebbe arrivato il momento di ritornare a casa, e lei non aveva mai sgarrato sull'orario. Alcune sue amiche bisbigliarono ed emisero sciocchi risolini, mentre nel suo raggio visivo si intrometteva un ragazzo alto e muscoloso dai penetranti occhi verdi e i capelli neri, attorniato da alcune ochette e con l'immancabile sigaretta in bocca. Arrogante e presuntuoso, il suo incedere. E chi diavolo era? James Bond? Un motivo in più per voltare lo sguardo, i ragazzi di quel tipo non le piacevano, a lei non interessavano i tipi senza sostanza e troppo materiali.
Il ragazzo che si chiamava Alessandro, però l'aveva puntata, e tra la diffidenza di lei e la sfacciata insistenza di lui, la spuntò lui. Inizialmente riuscì a strapparle un ballo, poi si allontanarono sulla spiaggia, ridendo e parlando. Era una notte tranquilla, il cielo era tempestato da piccole stelle e la luna era già alta nel cielo. Dopo un po' lui la invitò a fare un giro in macchina, per allontanarsi un po' dalla confusione e dal rumore della festa che sembrava averli inseguiti fin sul lungo mare. Ormai Martina non pensava già più né al tradimento di Simone, né all'orologio, troppo presa da quel ragazzo che aveva avuto fretta di giudicare ed invece si stava rivelando simpatico ed intelligente, e ad essere sincera più passava il tempo e più lo trovava fantastico. Acconsentì al giro in macchina.
Il modo di guidare di Alessandro era troppo sportivo e disinvolto per i suoi gusti, ma cercò di adattarsi alla situazione, in fondo, guida a parte, trovava la sua compagnia meravigliosa.
Ebbero modo di parlare di molte cose, e poi lui la riaccompagnò a casa. Prima di lasciarla scendere dall'auto però la baciò con passione e lei con passione rispose, nel silenzio della notte con solo la luna a far da testimone alla loro storia appena nata.
Il racconto è frutto della fantasia dell'autrice, per cui ogni riferimento a fatti o cose reali è puramente casuale.
Opera scritta il 11/05/2016 - 19:57
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Commenti
Mi piacque la scrittura, anche se fatta di periodi troppo lunghi, e il finale giovane giovane. Ciao Marirosa e buona serata.
salvo bonafè 12/05/2016 - 18:08
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