<<Andiamo via disse lei con il volto teso.
Cambiamo città, troveremo nuove persone ci adatteremo>>
<<No gli rispose lui devo rimanere qui, troppe cose da fare anche se non troppo piacevoli.>>
<< Io non ce la faccio non abbiamo contatti ,una vita, sempre obblighi e lavoro.>>
<<Lo so solo che io sto incastrato con delle cose, sai no.>>
<<Si ma diventa pesante dover sempre abbozzare ,per digerire stò posto ci vuole lo stomaco di ferro.>>
<<E’ vero!>>
Uscirono con i loro temporanei impegni. C’era il sole,la stagione a volte aiuta.Un po’ di tepore è sempre meglio del gelo.
Commissioni ,spese, il lavoro sempre discontinuo,la casa da gestire con molte spese.
Passa tutta la giornata.
E’ sera.
<<Ciao che facciamo usciamo un po,’? una birra?>> << Si dai ,andiamo a bere qualcosa,io ne voglio bere tre o quattro.>>
Birra rossa per tutti e due.
<< C’è movimento stasera.>> <<Si c’è un po’ di gente, divertitevi, il locale è pieno.>>
Fecero tardi le 4 o le 5.Tutto il giorno era così discussione quotidiana e poi qualche volta evadere.
La meta qual’era?
Non era chiaro. Nell’ assuefazione quotidiana dell’immediato risolvere, tutto scorreva ma i progetti erano confusi.
L’immediato sostentamento portava a trascorrere tutto il tempo in un gioco atemporale.
Avrebbero dovuto decidere prima o poi di fare quello che volevano. Io spero almeno.
Continuarono così. Chissà poi cosa è successo?
Forse l’hanno fatto.
Cambiamo città, troveremo nuove persone ci adatteremo>>
<<No gli rispose lui devo rimanere qui, troppe cose da fare anche se non troppo piacevoli.>>
<< Io non ce la faccio non abbiamo contatti ,una vita, sempre obblighi e lavoro.>>
<<Lo so solo che io sto incastrato con delle cose, sai no.>>
<<Si ma diventa pesante dover sempre abbozzare ,per digerire stò posto ci vuole lo stomaco di ferro.>>
<<E’ vero!>>
Uscirono con i loro temporanei impegni. C’era il sole,la stagione a volte aiuta.Un po’ di tepore è sempre meglio del gelo.
Commissioni ,spese, il lavoro sempre discontinuo,la casa da gestire con molte spese.
Passa tutta la giornata.
E’ sera.
<<Ciao che facciamo usciamo un po,’? una birra?>> << Si dai ,andiamo a bere qualcosa,io ne voglio bere tre o quattro.>>
Birra rossa per tutti e due.
<< C’è movimento stasera.>> <<Si c’è un po’ di gente, divertitevi, il locale è pieno.>>
Fecero tardi le 4 o le 5.Tutto il giorno era così discussione quotidiana e poi qualche volta evadere.
La meta qual’era?
Non era chiaro. Nell’ assuefazione quotidiana dell’immediato risolvere, tutto scorreva ma i progetti erano confusi.
L’immediato sostentamento portava a trascorrere tutto il tempo in un gioco atemporale.
Avrebbero dovuto decidere prima o poi di fare quello che volevano. Io spero almeno.
Continuarono così. Chissà poi cosa è successo?
Forse l’hanno fatto.
Opera scritta il 30/11/2016 - 17:34
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Interessante l'idea contenuta in questo breve racconto: la sospensione di vita di chi vorrebbe impegnarsi e cambiare, ma non trova sbocco.
Vorrei però farti notare alcune imperfezioni, con lo scopo costruttivo di renderti più consapevole e impegnato in una tua prossima scrittura.
Intanto, i dialoghi presentano qualche imperfezione. Ecco la più vistosa.
"No, gli rispose lui, devo rimanere qui..." La forma corretta è la seguente:
"No" gli rispose lui, "devo rimanere qui..."
Ci sono un paio di refusi e segni di punteggiatura messi male graficamente.
Dal punto di vista del contenuto, non direi mai in un racconto: "Chissà poi cosa è successo". O fai capire al lettore che non è poi così importante sapere, oppure lo devi soddisfare nella curiosità.
Ripeto, queste osservazioni sono da considerarsi uno stimolo a scrivere.
Vorrei però farti notare alcune imperfezioni, con lo scopo costruttivo di renderti più consapevole e impegnato in una tua prossima scrittura.
Intanto, i dialoghi presentano qualche imperfezione. Ecco la più vistosa.
"No, gli rispose lui, devo rimanere qui..." La forma corretta è la seguente:
"No" gli rispose lui, "devo rimanere qui..."
Ci sono un paio di refusi e segni di punteggiatura messi male graficamente.
Dal punto di vista del contenuto, non direi mai in un racconto: "Chissà poi cosa è successo". O fai capire al lettore che non è poi così importante sapere, oppure lo devi soddisfare nella curiosità.
Ripeto, queste osservazioni sono da considerarsi uno stimolo a scrivere.
Giuseppe Novellino 01/12/2016 - 11:58
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BENVENUTO TRA GLI AMICI E LE AMICHE DE LA CASA POETICA DI OGGI SCRIVO.
PIACEVOLE QUANTO SCORREVOLE RACCONTO MIRABILMENTE FORGIATO.
LIETA GIORNATA, DANIELE.
*****
PIACEVOLE QUANTO SCORREVOLE RACCONTO MIRABILMENTE FORGIATO.
LIETA GIORNATA, DANIELE.
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Rocco Michele LETTINI 01/12/2016 - 09:08
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