Prendimi nella tua vita…
Si può odiare il tempo!?
Tu che mi raggiungi allo scrittoio con le sembianze di lei e lasci scendere i capelli sul mio volto, abbracciandomi da dietro... che entri in quei luoghi della mia anima dove neppure io so di rifugiarmi come poesia, garbata e intensa ti prendi cura di me e sai riportarmi indietro...
Tu… presenza costante che prendi senza permesso il viso di lei dimmi, questa volta senza scomparire prima che se ne vada il giorno… perché privarmi del tempo con lei, di ogni suo momento…
La commozione dei suoi occhi dentro ai miei versi quando la notte la avvolge, in quel silenzio che può toccarla al posto mio… lui non sa raccogliere dai suoi occhi la lacrima preziosa che fermerei sul dito per darle l’importanza che merita posandola tra le sue labbra e il primo di mille baci.
Perché privarmi del profumo della sua pelle nel tempo di un soffio di quel vento che da uno spiffero la accarezza al posto mio, e perché ancora concedere tempo al suo fianco a lui che non sa vedere di quella lacrima l’eterna bellezza e perché far dono alle sue mani di quella pelle che merita il tocco delicato e lento, vivido e leggero di infinite carezze?
Ora vattene presenza… lasciami sfiorare il pensiero di lei mentre finisce il giorno, nel tempo di un suo battere di ciglia sul vetro umido dei miei occhiali.
Tu che mi raggiungi allo scrittoio con le sembianze di lei e lasci scendere i capelli sul mio volto, abbracciandomi da dietro... che entri in quei luoghi della mia anima dove neppure io so di rifugiarmi come poesia, garbata e intensa ti prendi cura di me e sai riportarmi indietro...
Tu… presenza costante che prendi senza permesso il viso di lei dimmi, questa volta senza scomparire prima che se ne vada il giorno… perché privarmi del tempo con lei, di ogni suo momento…
La commozione dei suoi occhi dentro ai miei versi quando la notte la avvolge, in quel silenzio che può toccarla al posto mio… lui non sa raccogliere dai suoi occhi la lacrima preziosa che fermerei sul dito per darle l’importanza che merita posandola tra le sue labbra e il primo di mille baci.
Perché privarmi del profumo della sua pelle nel tempo di un soffio di quel vento che da uno spiffero la accarezza al posto mio, e perché ancora concedere tempo al suo fianco a lui che non sa vedere di quella lacrima l’eterna bellezza e perché far dono alle sue mani di quella pelle che merita il tocco delicato e lento, vivido e leggero di infinite carezze?
Ora vattene presenza… lasciami sfiorare il pensiero di lei mentre finisce il giorno, nel tempo di un suo battere di ciglia sul vetro umido dei miei occhiali.
Restano due anelli velati tra le aste aperte sullo scrittoio, come non si volesse dare loro il tempo di rileggere e sempre questi righi.
(da Non te ne farò pentire mai, M.D.Mastro)
Racconto scritto il 07/12/2025 - 17:12Letta n.22 volte.
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Commenti
Bella e toccante, complimenti 

Mary L
07/12/2025 - 18:18 --------------------------------------
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