E mi ritrovo qui, dispersa, rea di aver vissuto e sognato.Un passo sotto questo cielo, uno sguardo che non riconosco più.
D'improvviso una luce a illuminare una scia di stelle.Quieta la seguo, intimorita e sospesa.
"Ci riconosci?"
"Veramente..no."rispondo con un fil di voce.
Un rapido sguardo che via via si fa più attento.
Sono talmente simili da sfuggire,e quella luce..accecante.
"Guardaci meglio, con più attenzione."
Lentamente mi avvicino, allungo una mano..vorrei sfiorare quella luce,ma quasi toglie il respiro..
Sembrano strappi di inferno e paradiso,una veste bianca li accomuna, sembrano umani ma..
Ecco, finalmente riesco a catturare l'immagine di quelle presenze.
Tre bambini,tre bellissimi bambini, si tengono per mano, e ridono..
"Quella luce..è il loro sorriso"penso tra me.
Quello al centro,una cascata di boccoli biondi ad incorniciare le sue gote rosate, due smeraldi i suoi occhi,pesca la bocca.Indossa una veste lunga e candida,bianca, immacolata.
Gli copre l'intero corpo,esile.Da una piega si intravedono appena le sue mani, lucenti.
"Dammi la tua mano,signora, ti portiamo con noi.Laggiù, dove la vita è pace, serenità,tutti gli esseri si rispettano,vivono di musica, gioco, poesia, arte..Non è di questa terra il tuo posto.Sai signora, un tempo anche noi eravamo di questo mondo, ma non potevamo rallegrarci di un fiore, di una stella, di un raggio di sole..si stava oscurando il nostro sorriso.Così un giorno la nostra mamma ci ha regalato queste ali, libere,ci ha detto che se ci credevamo veramente avremmo potuto volare,e vivere.Così ti dico:non ti perdere, esiste un luogo dove tutto è possibile, dove anche l'impossibile può essere.E' lontano,ma vedi, con queste ali si può raggiungere.Devi solo chiudere gli occhi, darci la mano, e il nostro fascio di luce inonderà anche te."
Così, ho toccato la mano di quel bambino,e in uno spazio di eterno secondo ho cominciato a volare.Sono rinata in quel luogo che non c'è.Ma prima di seguirlo, gli ho domandato:"Piccolo, come ti chiami?"
"Speranza signora,e i miei fratelli sono Amore e Serenità.E tu? Ce l'hai un nome?"
"No piccolo, sono un'anima persa, che aspetta di poter esser nominata, un giorno..forse.."
E ancora volo,in un senza-tempo infinito,forse un giorno queste mie mani toccheranno mortali la terra.
"Signora, tieniti forte..sarà un lungo viaggio.."
D'improvviso una luce a illuminare una scia di stelle.Quieta la seguo, intimorita e sospesa.
"Ci riconosci?"
"Veramente..no."rispondo con un fil di voce.
Un rapido sguardo che via via si fa più attento.
Sono talmente simili da sfuggire,e quella luce..accecante.
"Guardaci meglio, con più attenzione."
Lentamente mi avvicino, allungo una mano..vorrei sfiorare quella luce,ma quasi toglie il respiro..
Sembrano strappi di inferno e paradiso,una veste bianca li accomuna, sembrano umani ma..
Ecco, finalmente riesco a catturare l'immagine di quelle presenze.
Tre bambini,tre bellissimi bambini, si tengono per mano, e ridono..
"Quella luce..è il loro sorriso"penso tra me.
Quello al centro,una cascata di boccoli biondi ad incorniciare le sue gote rosate, due smeraldi i suoi occhi,pesca la bocca.Indossa una veste lunga e candida,bianca, immacolata.
Gli copre l'intero corpo,esile.Da una piega si intravedono appena le sue mani, lucenti.
"Dammi la tua mano,signora, ti portiamo con noi.Laggiù, dove la vita è pace, serenità,tutti gli esseri si rispettano,vivono di musica, gioco, poesia, arte..Non è di questa terra il tuo posto.Sai signora, un tempo anche noi eravamo di questo mondo, ma non potevamo rallegrarci di un fiore, di una stella, di un raggio di sole..si stava oscurando il nostro sorriso.Così un giorno la nostra mamma ci ha regalato queste ali, libere,ci ha detto che se ci credevamo veramente avremmo potuto volare,e vivere.Così ti dico:non ti perdere, esiste un luogo dove tutto è possibile, dove anche l'impossibile può essere.E' lontano,ma vedi, con queste ali si può raggiungere.Devi solo chiudere gli occhi, darci la mano, e il nostro fascio di luce inonderà anche te."
Così, ho toccato la mano di quel bambino,e in uno spazio di eterno secondo ho cominciato a volare.Sono rinata in quel luogo che non c'è.Ma prima di seguirlo, gli ho domandato:"Piccolo, come ti chiami?"
"Speranza signora,e i miei fratelli sono Amore e Serenità.E tu? Ce l'hai un nome?"
"No piccolo, sono un'anima persa, che aspetta di poter esser nominata, un giorno..forse.."
E ancora volo,in un senza-tempo infinito,forse un giorno queste mie mani toccheranno mortali la terra.
"Signora, tieniti forte..sarà un lungo viaggio.."
Opera scritta il 10/02/2013 - 22:39
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