Forse perché la vita
restituisce frammenti troppo piccoli
per essere notati,
e istantanee sfocate
che lacerano i dubbi e le certezze
a cui ti sei da sempre aggrappato.
O forse perché
quel volto che seguo,
quasi di donna,
cancella all’istante
il dolore che provo,
guardandomi dentro,
mi segue il ricordo,
la neve e la speranze,
la gioia e l’avventura,
il tuo sorriso giovane e inconsapevole,
un gelido tramonto che ti toglie il fiato,
le amiche del cuore e nulla più,
mentre l’inverno custode
accarezza le tue inquetudini,
e accompagna silente
i tuoi sussurri adolescenziali.
restituisce frammenti troppo piccoli
per essere notati,
e istantanee sfocate
che lacerano i dubbi e le certezze
a cui ti sei da sempre aggrappato.
O forse perché
quel volto che seguo,
quasi di donna,
cancella all’istante
il dolore che provo,
guardandomi dentro,
mi segue il ricordo,
la neve e la speranze,
la gioia e l’avventura,
il tuo sorriso giovane e inconsapevole,
un gelido tramonto che ti toglie il fiato,
le amiche del cuore e nulla più,
mentre l’inverno custode
accarezza le tue inquetudini,
e accompagna silente
i tuoi sussurri adolescenziali.
L’immensità dell’intorno
traduce il momento,
ritocca l’immagine che porto con me
ogni volta che apro i miei occhi,
forse perché,
riscopro ogni volta
il bisogno di essere padre,
quando incontro i tuoi occhi,
e ritorno ad essere uomo, un uomo per te.
Opera scritta il 01/05/2017 - 18:16
Da Mark Burton
Letta n.946 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
più che ottima *****
enio2 orsuni 02/05/2017 - 17:18
--------------------------------------
Meravigliosa....
Nn servono parole
Nn servono parole
laisa azzurra 02/05/2017 - 09:09
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.