Non potevo sapere da quanto tempo stava fermo la,immobile, erano trascorse troppe ore da quando ci parlai l' ultima volta ma come sempre nessuna risposta.
Non mi capacito più, è una continua guerra con me stesso ormai da troppo tempo : da una parte vorrei prenderlo e gettarlo addosso a me ,stringerlo forte in un pianto devastante dicendo con voce tremante che ci sarei stato sempre io li con lui e che per nulla al mondo sarebbe rimasto solo ma dall'altra parte conoscendolo bene è meglio ch'io non faccia niente a meno che non venga richiesto.
Occhi scuri, perennemente lucidi che fissavano fuori dalla finestra a fissare non so cosa mentre una tempesta inferocita si stava abbattendo nella città da un ora o poco più, sembrava che non fosse li con me in quella stanza e io fermo immobile a non saper cosa fare per rompere questo muro impenetrabile.
Il vento fuori era parecchio forte,gli alberi vicino avevano i rami piegati dalla forza,la pioggia veniva giu con una ferocia che pareva volesse spaccare tutto ciò su cui atterrava....più guardavo fuori piu era come se vedessi il suo stato d'animo, si era così che doveva sentirsi: confuso,arrabbiato,irrequieto con una grande voglia di sfogo che soffocava il suo cuore da troppo tempo ormai...
Col pianto nel cuore ero pronto a donargli tutta la mia presenza sperando che in quel giovane uomo che era diventato sarebbe cessata la tempesta per poter dare spazio a un nuovo sole ed io , sempre affianco a lui vivrò fino la fine dei miei giorni solo per guardare lo spettacolo di una nuova alba.
Non mi capacito più, è una continua guerra con me stesso ormai da troppo tempo : da una parte vorrei prenderlo e gettarlo addosso a me ,stringerlo forte in un pianto devastante dicendo con voce tremante che ci sarei stato sempre io li con lui e che per nulla al mondo sarebbe rimasto solo ma dall'altra parte conoscendolo bene è meglio ch'io non faccia niente a meno che non venga richiesto.
Occhi scuri, perennemente lucidi che fissavano fuori dalla finestra a fissare non so cosa mentre una tempesta inferocita si stava abbattendo nella città da un ora o poco più, sembrava che non fosse li con me in quella stanza e io fermo immobile a non saper cosa fare per rompere questo muro impenetrabile.
Il vento fuori era parecchio forte,gli alberi vicino avevano i rami piegati dalla forza,la pioggia veniva giu con una ferocia che pareva volesse spaccare tutto ciò su cui atterrava....più guardavo fuori piu era come se vedessi il suo stato d'animo, si era così che doveva sentirsi: confuso,arrabbiato,irrequieto con una grande voglia di sfogo che soffocava il suo cuore da troppo tempo ormai...
Col pianto nel cuore ero pronto a donargli tutta la mia presenza sperando che in quel giovane uomo che era diventato sarebbe cessata la tempesta per poter dare spazio a un nuovo sole ed io , sempre affianco a lui vivrò fino la fine dei miei giorni solo per guardare lo spettacolo di una nuova alba.
Opera scritta il 12/05/2017 - 20:26
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Commenti
Grazie alfonso sempre carino e gentile....vorrei poter fare di piu e un giorno ci riuscirò.
Cristina Del perugia 13/05/2017 - 13:02
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Soffusa indeterminatezza, finché pian piano si coglie il dramma di due protagonisti, che sfocia finalmente in una dichiarazione d'amore e un desiderio irrefrenabile, mentre si chiude con un dubbio non risolto.
Raccolto breve molto bello.
Raccolto breve molto bello.
ALFONSO BORDONARO 13/05/2017 - 09:28
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