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Commemorazioni

Supponiamo che ci sia una coppia di validi medici che ha passato la vita a cercare una cura per una malattia molto grave e contagiosa. E supponiamo che questa coppia cominci anche ad ottenere risultati incoraggianti. Purtroppo la ricerca nella quale si sono imbarcati è molto difficile e pericolosa perché si deve lavorare molto a contatto con il virus che provoca la malattia.
Nel frattempo però, grazie agli studi dei due medici la gente sta imparando a comportarsi in modo da evitare di essere colpiti dalla malattia. Anche questo è molto difficile e solo credendoci veramente ed impegnandosi si riesce a fare in modo che le precauzioni e lo stile di vita risultino efficaci.
Un brutto giorno uno dei due medici viene colpito dalla malattia che stava combattendo in maniera fulminante e muore.
Pochi mesi dopo anche il secondo medico fa la stessa fine.
Tutto sembra perduto, ma la strada è stata aperta e ci sono altri medici che possono proseguire le ricerche pur conoscendo I rischi ai quali si espongono. Nello stesso tempo I pazienti che hanno imparato come devono comportarsi per non subire la malattia, e quelli che ci credono capiscono che è un loro dovere tramandare queste regole alle generazioni che sono venute dopo che I due medici erano morti.
Ogni anno, alla data della morte dei due studiosi, I “mass media” organizzano commemorazioni, fiaccolate e lancio di palloncini e colombe bianche, che scatenano nel pubblico grandi emozioni e fanno versare anche qualche lacrima, ma l’indomani tutto torna come prima.


Io non credo nelle commemorazioni.
Non credo nelle fiaccolate.
Non credo nei palloncini.
Non credo nelle colombe bianche.


MA IO CREDO che ognuno di noi che c’era, che ha capito e ci crede, ABBIA IL DOVERE MORALE di trasmettere quello che ha imparato a coloro che ancora non c’erano, non semplicemente ricordando dei nomi, che pure sono importanti, ma SOPRATTUTTO CON L’ESEMPIO, per fare in modo che I comportamenti sbagliati vengano persi dalla memoria di tutti gli uomini.




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Opera scritta il 23/05/2017 - 22:28
Da Francesco Pezzulla
Letta n.1090 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Di base sono d'accordo con te, su ttta la linea. Quello delle commemorazioni vuote, è un malvezzo tutto italiano, perché commemorare significa appunto non dimenticare, mentre nel nostro Paese, significa quasi esclusivamente far credere di non aver dimenticato. In tutti i casi, è importante ciò che hai scritto e lo apprezzo molto.

Ken Hutchinson 24/05/2017 - 14:52

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Molte delle persone che partecipano alle commemorazioni sono in buona fede e sinceramente coinvolte, altre purtroppo no e come scrivi tu ciò che conta è l'impegno quotidiano e l'esempio... non esiste miglior modo per trasmettere valori.
Un caro saluto Francesco.

Grazia Giuliani 24/05/2017 - 10:38

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Bellissimo, una lezione di vita.
Condivido in pieno.
Buona giornata Francesco.

Loris Marcato 24/05/2017 - 10:14

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