A piedi nudi
Doveva pur capitare, prima o poi, che ci incontrassimo. La fortuna ha voluto che fossimo soli. Lui mi guarda ed ha la forza di non abbassare gli occhi. Io lo guardo ed ho la debolezza di non distogliere i miei; ho sempre avuto un debole per lui. Inutile negarlo. Le storie iniziano da lontano, sempre. Strano, proprio stasera che non avevo nessuno da incontrare, niente da fare, giravo a piedi nudi, in casa. La mia libertà.
Ho sentito un rumore...
-Non ti aspettavo...- arriccio i piedi, sono stordita
-Ma perché? Non ti sei fatta sentire Giada...-
-Avrei dovuto? Non mi ascolti mai, forse non ricordi nemmeno ciò che ti dico...-
-Io, porto tutto dentro di me, è il mio modo di essere, dovresti saperlo ormai- lo dice con la sicurezza che lo contraddistingue
-A trent'anni ti ho chiesto il principe azzurro...ma tu...?- cerco la sua bocca con lo sguardo
-Hai idea, Giada,di quante donne ogni anno mi chiedano un principe azzurro? E davvero ti saresti chiusa in un castello, se pur ricco e affascinante...Mmmmmm...-
-A quarant'anni ti ho fatto un'altra richiesta: un uomo equilibrato.-
-Tu, un tipo equilibrato? Ma dai, dopo dieci minuti ti annoieresti...-
-Ma, esisti per esaudire desideri o per fare analisi?- mi rende nervosa questo tono paterno- e poi, l'ultima volta ti ho chiesto un maestro di tango. Argentino.-
-Tutte richieste facili, lei eh. Non è facile spostare un argentino dalla sua terra, che credi?-
-Ma quanto sei duro! Il tango, argentino. Il maestro andava bene di qualunque nazionalità. Ma davvero non ne hai trovato uno, libero e disponibile?!!- ora mi arrabbio
-Diciamo che mi è sembrata una richiesta...birichina...-
-Infatti, lo era. Spudoratamente birichina-
-E quest'anno, nessuna richiesta, nessuna lettera per me?- prosegue lui, adesso mi sento indagata.
-A che serve?- mi trema la voce, mi avvicino al tappeto dove sta in ginocchio -Non mi ascolti, non mi leggi e poi...sei sempre distratto-
-Così mi rovini la reputazione!-
-Non ti sei accorto che ti ho messo un biglietto in tasca...quando sei caduto qui, sul tappeto del mio salotto...-
-Giada, tu dimentichi chi sono. Non devo leggere per sapere...-
Siamo vicini. Lui, resta in ginocchio, con una carezza gli tolgo il bianco dalla testa, con un'altra sposto la barba...”saprà ballare il tango?” mi chiedo mentre scivolo alla sua altezza...le sue mani si incrociano dietro la mia nuca, si avvicina alla bocca, respiro il suo sguardo, vedo le sue labbra avvicinarsi, l'attimo prima di cadere, sull'orlo della bocca...meraviglioso non sapere dove andremo a precipitare...
-Mi hai chiesto un bacio...ne ho portati un sacco...- la sua giacca rossa ora è a terra...
Solo una cosa aggiungo
-Ehi Babbo Natale, dove hai posteggiato la slitta con le renne?!!! Ogni anno prendiamo la multa!!!-
Ho sentito un rumore...
-Non ti aspettavo...- arriccio i piedi, sono stordita
-Ma perché? Non ti sei fatta sentire Giada...-
-Avrei dovuto? Non mi ascolti mai, forse non ricordi nemmeno ciò che ti dico...-
-Io, porto tutto dentro di me, è il mio modo di essere, dovresti saperlo ormai- lo dice con la sicurezza che lo contraddistingue
-A trent'anni ti ho chiesto il principe azzurro...ma tu...?- cerco la sua bocca con lo sguardo
-Hai idea, Giada,di quante donne ogni anno mi chiedano un principe azzurro? E davvero ti saresti chiusa in un castello, se pur ricco e affascinante...Mmmmmm...-
-A quarant'anni ti ho fatto un'altra richiesta: un uomo equilibrato.-
-Tu, un tipo equilibrato? Ma dai, dopo dieci minuti ti annoieresti...-
-Ma, esisti per esaudire desideri o per fare analisi?- mi rende nervosa questo tono paterno- e poi, l'ultima volta ti ho chiesto un maestro di tango. Argentino.-
-Tutte richieste facili, lei eh. Non è facile spostare un argentino dalla sua terra, che credi?-
-Ma quanto sei duro! Il tango, argentino. Il maestro andava bene di qualunque nazionalità. Ma davvero non ne hai trovato uno, libero e disponibile?!!- ora mi arrabbio
-Diciamo che mi è sembrata una richiesta...birichina...-
-Infatti, lo era. Spudoratamente birichina-
-E quest'anno, nessuna richiesta, nessuna lettera per me?- prosegue lui, adesso mi sento indagata.
-A che serve?- mi trema la voce, mi avvicino al tappeto dove sta in ginocchio -Non mi ascolti, non mi leggi e poi...sei sempre distratto-
-Così mi rovini la reputazione!-
-Non ti sei accorto che ti ho messo un biglietto in tasca...quando sei caduto qui, sul tappeto del mio salotto...-
-Giada, tu dimentichi chi sono. Non devo leggere per sapere...-
Siamo vicini. Lui, resta in ginocchio, con una carezza gli tolgo il bianco dalla testa, con un'altra sposto la barba...”saprà ballare il tango?” mi chiedo mentre scivolo alla sua altezza...le sue mani si incrociano dietro la mia nuca, si avvicina alla bocca, respiro il suo sguardo, vedo le sue labbra avvicinarsi, l'attimo prima di cadere, sull'orlo della bocca...meraviglioso non sapere dove andremo a precipitare...
-Mi hai chiesto un bacio...ne ho portati un sacco...- la sua giacca rossa ora è a terra...
Solo una cosa aggiungo
-Ehi Babbo Natale, dove hai posteggiato la slitta con le renne?!!! Ogni anno prendiamo la multa!!!-
Opera scritta il 16/12/2018 - 18:32
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Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Grazie,
siete speciali
siete speciali
Grazia Giuliani 19/12/2018 - 14:43
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Complimenti Grazia, hai reso quest'opera sublime, nel leggerla si rimane incantati 5*.
Paolo Perrone 19/12/2018 - 08:52
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Originale e meraviglioso
Mary L 18/12/2018 - 20:23
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Molto bella la favola natalizia, con finale a sorpresa, scritta davvero bene e con dialoghi perfetti. Un gran bel racconto, a tratti anche spiritoso. Certamente originale, ma non solo...c'è anche uno stile narrativo sciolto e preciso, che rende agevole e curiosa la lettura. Buon Natale.
Giacomo C. Collins 18/12/2018 - 13:27
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Una favola moderna, ho pensato leggendo questo tuo racconto. Dove la protagonista incarna il desiderio mai tramontato di volare con la fantasia, soprattutto di noi ragazze mai cresciute.
Bello Grazia, il tuo stile poi lo rende ancor più sognante
Bello Grazia, il tuo stile poi lo rende ancor più sognante
PAOLA SALZANO 17/12/2018 - 19:57
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Credo che non posso che confermare i commenti che mi hanno preceduto. Aggiungo solo che l'ho apprezzato molto ed oltre che valida poetessa ti riscopro anche validissima scrittrice. Ciao Grazia.
Antonio Girardi 17/12/2018 - 13:23
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Un mix davvero interessante. Fra sogno, gioco, ilarità e speranza. L'attesa, ancorché fiabesca, ha comunque del definibile nella pratica psicologia di ognuno di noi. Non intravedo mancanza di affetto ma un ritorno felice alla genuinità della vita, alla semplicità del semplice sognare ad occhi aperti. Quello spaziare anche nel dialogo fra lo stupore ed un confidenziale dialogo sublimato da baci...un sacco di baci. Lo ritengo un mini racconto di grande spessore. Molto apprezzato. Un caro saluto.
luciano rosario capaldo 17/12/2018 - 10:50
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Bellissimi sogni, per i quali non occorre Babbo Natale...ma, inserendolo hai insaporito la storia,rendendola una favola. Bravissima!
Teresa Peluso 17/12/2018 - 09:56
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GRAZIA...Ho sempre saputo che sai scrivere divinamente ma in questo racconto ti sei superata in genialità e originalità. Una storia dolce, un dialogo pieno di fantasia per giunta siamo in prossimità del Natale quindi favoloso, non so più cosa aggiungere piaciuto tantissimo BRAVA
mirella narducci 16/12/2018 - 23:57
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Per un attimo ero lì sul tappeto! Grazie, mi hai fatto sognare! Ciao Grazia
Ilaria Romiti 16/12/2018 - 21:56
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...e a piedi nudi hai incontrato un Babbo Natale affascinante, tanto da desiderare le sue labbra...
sei brava Grazia, hai le idee, nn sei mai ripetitiva e questa, oltre ad essere proprio "a tema", è di una originalità pazzesca.
fantastico e fiabesco
perchè i sogni, a volte, si avverano....
e grazie per i tuoi splendidi commenti
ti abbraccio "scrittrice"
sei brava Grazia, hai le idee, nn sei mai ripetitiva e questa, oltre ad essere proprio "a tema", è di una originalità pazzesca.
fantastico e fiabesco
perchè i sogni, a volte, si avverano....
e grazie per i tuoi splendidi commenti
ti abbraccio "scrittrice"
laisa azzurra 16/12/2018 - 19:06
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