Entro...
Mi cattura quel disordine strano tra spazi vuoti e spazi colmi, come due bicchieri con la traccia di labbra posate, che sanno di vino e di rossetto.
Beh che dire?
Oramai sono entrata e scruto il tuo mondo strano, che m'affascina
nel disordine di un divano,
verde come l'erba di quel prato dove ruzzolavo da bambina per accarezzare la magia che mi scorreva nella vene e il cuore faceva le capriole/
felice di sentire il profumo della rugiada tra un fiore e quel senso di cielo che stava sopra la mia testa,
per scoprire che il tuo esserci era anche il mio.
Ascoltavo parole sussurrate piano, il senso si perdeva, ma tornava strano.
Tu follia nella poesia, catturata da te che scrivevi sulla pelle, ferite e tormenti.
E poi il senso bizzarro di quelle curve, ma non erano strade era solo giocare a far la vita,
nel silenzio e nel mistero che ci spingeva a cogliere quel fiore per aspirare il suo profumo/
la sua fragranza al vento che soffiava nel tormento,
ci avvolgeva.
Noi strani esseri sulla terra sprofondiamo per conoscere l'interiorità che ci completa
e diversi ci accomuna dal resto
di quel mare, tra la folla di non essere nessuno.
Sono entrata lentamente, mi godo
il tuo disordine e la tua mente.
Ti lascio l'impronta della mia essenza, tra due bicchieri macchiati di rosso e di magia, per rinascere ed essere solo la tua stupenda poesia.
Sono entrata e resto;
spero tu lo sappia questo!
Margherita P.@
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Molto brava
di leggerti.Complimenti Margherita