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Quello scatto che ferma il tempo

Polvere. Quanta polvere che si è depositata su quel mobile che non apro da anni ormai.
Eppure non è passato chissà quanto tempo dall'ultima volta che l'ho spolverato. Una settimama o forse due. Sempre di fretta, sempre sbadatamente, sempre rincorrendo il tempo che, chissà perchè, va di fretta più di me.
Lo spolvero di sopra, ai lati, sui cassetti. Ma non li apro quasi mai perchè vado di fretta. Non ricordo quasi più il contenuto di quei quattro cassetti. Vecchi quaderni, oggetti che forse non servono più.
Dal terzo cassetto sbuca un angolo di qualcosa. Lo apro, non tutto, per sistemarlo dentro. Lo faccio, sto per richiuderlo ma resto ferma, ci penso un pò. Oggi ho un pò di tempo. Mi siedo per terra, gambe incrocoate e tiro fuori quella foto che stava sbucando.
C'erano pure delle foto in uno di quei cassetti di quel mobile.
Guardo quella foto, sorrido e resto con lo sguardo perso nel vuoto, nel silenzio e nel profumo dei ricordi.
Oggi il tempo non è di fretta. Oggi il tempo si ferma e torna indietro.
La scruto attentamente, tutti i personaggi ritratti, la bella giornata di sole, il paesaggio dietro.
Primavera degli anni novanta.Scampagnata coi parenti. Cugini, cugine, zii e zie.
Siamo tutti più giovani, più sorridenti,più allegri.Tutti in tuta, quelle tute anni 90 con le strisce laterali, quelle tute sempre un pò larghe.
Ero una bambima di circa 10 anni.
Smetto di fissarla e chiudo gli occhi e in un attimo sento di nuovo quell'odore di sugo in macchina che ci accompagnava per tutto il tragitto, perchè ognuno portava sempre qualcosa da mangiare e la lasagna non mancava mai. Pirofile di primi, secondi e vassoi di dolci poggiati dietro in macchina e che slittavano ad ogni curva.
Mi sembra di ascoltare ancora chiaramente le risate e le grida di noi cugini intenti a giocare nell'aperta campagna e di sentire il vociare indistinto dei discorsi degli zii poco distanti da noi, seduti intorno a quei tavoli assemblati da noi stessi e sempre con qualcosa da mangiare sopra.
Riapro gli occhi. Guardo quella fotografia di nuovo. Quella foto non ancora sbiadita che ha riportato alla memoria ricordi ancora vividi, vivi nella mente, negli occhi.
Quel fermo immagine sorridente senza nessun pezzo mancante.
Siamo ancora tutti lì. Eravamo ancora tutti. Lì, tutti insieme.
Rimetto la foto nel cassetto accompagnata da quell'immancabile nostalgia.
Accendo la schermata home del mio cellulare e guardo quella foto che mi riempie lo schermo. Io con i miei nipoti.
La principessa sulle spalle e il mio rubacuori tra le braccia.
E mi rendo conto che il tempo ha fatto ancora una volta il suo mestiere,è andato inesorabilmente avanti.
Avevo dieci anni nella vecchia foto appena conservata e ora ho due splendidi nipotini che mi chiamano zia.
Ma oggi il tempo lo fermo, corro e vado a stampare quella foto che ho sul cellulare.
Domani avrò tra le mani nuovi dolci ricordi.



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Opera scritta il 16/01/2020 - 16:21
Da Chiara Giuranna
Letta n.851 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


grazie mille!

Chiara Giuranna 18/01/2020 - 10:28

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Un racconto genuino e molto familiare da leggere con piacere...Brava Chiara

Grazia Giuliani 17/01/2020 - 19:36

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Piacevole racconto di una felice scampagnata un po’ naïf del tipo appunto di quelle che si facevano una volta,con semplicità ed allegria!Il tuo affresco è ben riuscito!

Anna Maria Foglia 16/01/2020 - 20:27

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