Ti conosco
Non era niente se mi perdevo l'ultimo capitolo di quel libro,
nei fili d'erba che sfioravano
il mio viso.
Labbra bruciate dal sole per cercare di vedere oltre quel passo che non assomigliava a nessuno.
Si mischiava la brina al mattino
tra la rugiada bagnata e quel vago senso di un pallido grigio che sfiorava l'alba.
Non sono che un puntino all'orizzonte e se sto ferma
mi nascondo da quel filo d'erba,
per sembrare solo un fermo immagine, di un colore che si rinnova al sole, se non si cela l'orizzonte.
Parole confuse tra la mente
che non cerca neppure di trovare
un senso tra i capelli, che sfioravano la mia spalla e nuda veniva investita dal tepore di un alito di vento che correva su quel prato a dicembre; forse è stato.
Ricordi lontani di pagine sfiorate
con le dita scarne o affusolate
si piegavano gentilmente
per scorrere senza fretta il capitolo di una vita.
Incerta era la notte quando nuda ti vestiva di sogni e di stelle per farti scorgere un passo silenzioso
di un battito inconsistente.
Il fuoco bruciava due ceppi nel camino; si, era dicembre,
ora, lo ricordo come un pulcino.
Tenero come un filo d'erba appena nato si allungava di quel passo,
si confondeva nella nebbia tra la gente .
Indifferente attraversa confini
di parole scritte così casualmente.
Ma era solo un modo di arrivare
per raggiungere un mondo lontano dove il sole splendeva, era oro giallo.
Tra quei filari messi in fretta per ricordarti che non bisogna accelerare se non sei capace
di stare in questo mondo un pò beffardo, tra un sasso e una montagna si perdeva il filo
e risultava essere una finta tutta quella gente che per niente sorrideva.
Se ben ricordo era solo un modo per distinguere il vuoto dalla mente.
Il mare brillava nel suo sale
per ricordarti che non puoi berlo anche se ti senti assettato...
allunga le braccia e lasciati andare, se vuoi ancora scrivere di quel filo che verde si colora anche quando il sole tramonta e non resta che la notte /
a illuminare la speranza di un verde, senza alcuna pretesa,
di essere qualcosa di diverso.
nei fili d'erba che sfioravano
il mio viso.
Labbra bruciate dal sole per cercare di vedere oltre quel passo che non assomigliava a nessuno.
Si mischiava la brina al mattino
tra la rugiada bagnata e quel vago senso di un pallido grigio che sfiorava l'alba.
Non sono che un puntino all'orizzonte e se sto ferma
mi nascondo da quel filo d'erba,
per sembrare solo un fermo immagine, di un colore che si rinnova al sole, se non si cela l'orizzonte.
Parole confuse tra la mente
che non cerca neppure di trovare
un senso tra i capelli, che sfioravano la mia spalla e nuda veniva investita dal tepore di un alito di vento che correva su quel prato a dicembre; forse è stato.
Ricordi lontani di pagine sfiorate
con le dita scarne o affusolate
si piegavano gentilmente
per scorrere senza fretta il capitolo di una vita.
Incerta era la notte quando nuda ti vestiva di sogni e di stelle per farti scorgere un passo silenzioso
di un battito inconsistente.
Il fuoco bruciava due ceppi nel camino; si, era dicembre,
ora, lo ricordo come un pulcino.
Tenero come un filo d'erba appena nato si allungava di quel passo,
si confondeva nella nebbia tra la gente .
Indifferente attraversa confini
di parole scritte così casualmente.
Ma era solo un modo di arrivare
per raggiungere un mondo lontano dove il sole splendeva, era oro giallo.
Tra quei filari messi in fretta per ricordarti che non bisogna accelerare se non sei capace
di stare in questo mondo un pò beffardo, tra un sasso e una montagna si perdeva il filo
e risultava essere una finta tutta quella gente che per niente sorrideva.
Se ben ricordo era solo un modo per distinguere il vuoto dalla mente.
Il mare brillava nel suo sale
per ricordarti che non puoi berlo anche se ti senti assettato...
allunga le braccia e lasciati andare, se vuoi ancora scrivere di quel filo che verde si colora anche quando il sole tramonta e non resta che la notte /
a illuminare la speranza di un verde, senza alcuna pretesa,
di essere qualcosa di diverso.
Margherita P.@
Opera scritta il 13/02/2020 - 14:14
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Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Bellissimo il tuo racconto/poesia
Stupende immagini.
Margherita, a volte coinvolgi intensamente. Cari saluti, buon fine settimana.
Stupende immagini.
Margherita, a volte coinvolgi intensamente. Cari saluti, buon fine settimana.
mare blu 15/02/2020 - 18:04
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Quanto è bello questo racconto, pura poesia che si legge tutta di un fiato, desiderosi e spiaciuti che sia finito!
Carla Vercelli 14/02/2020 - 18:41
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Ti conosco è un insieme di cose raccolte dal pozzo dell'anima...sensazioni, fatti accaduti dolorosi e gioie nascoste per un filo d'erba che nasce spontanea in prato anche se tutt'attorno hanno fatto terra bruciata... e riprendersi la vita anche se attaccata ad un filo di speranza e la morte tragica per un fatale errore di un bellissimo ragazzo, figlio della mia più cara amica d'infanzia è un dolore che non so accettare, nonostante il filo d'erba! Grazie di cuore a tutti voi!
Margherita Pisano 14/02/2020 - 14:04
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Bellissimo questo racconto, molto piacevole da leggere e meditare... complimenti e benedizioni...
Gaetano Lo Iacono 13/02/2020 - 18:46
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Un testo ricco di poesia sì, a me ha dato i brividi per i sentimenti a contrasto che sento, espressi profondamente.
Ciao Margherita
Ciao Margherita
Grazia Giuliani 13/02/2020 - 17:52
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Margherita, molto bello questo tuo racconto pervaso di poesia:che bello nascondersi dietro un filo d’erba!
Anna Maria Foglia 13/02/2020 - 17:31
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Molto bello...mi è tanto piaciuto il finale
Mirko D. Mastro(Poeta) 13/02/2020 - 17:00
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Bello...anche in narrativa viene alla luce la tua indole poetica. Ciaociao...e brava.
Giacomo C. Collins 13/02/2020 - 16:57
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