Qual è il ruolo dell’essere umano all’interno della Terra? Ce lo siamo mai chiesto? Io credo di no, o forse, non gli diamo abbastanza importanza…
Se immaginiamo la Terra, che si trova all’interno del sistema solare, che a sua volta è parte della nostra galassia e che essa rientra infine nell’immensità dell’universo, noi, esseri umani, abbiamo un valore inferiore alle briciole di pane presenti sulle nostre tavole ogni giorno, siamo come dei piccoli atomi, tanti, ma pur sempre minuscoli che vanno a formare una grande molecola: la popolazione umana.
Soffermiamoci però solo sulla Terra, non andiamo oltre l’immensità e non raggiungiamo l’infinito. Se la paragonassimo ad un quadro noi saremmo… come dire, una macchia, una tra le cento mila pennellate, se non di più, che Van Gogh ha dato sulla tela per dipingere la sua notte stellata. Di quest’opera saremmo solamente una leggera sfumatura che, può contribuire a rendere il quadro migliore, ma che non fa parte dei colori di base, che hanno permesso la vita del quadro stesso e che hanno fatto sì che nascessero anche i più piccoli dettagli che catturano gli occhi solo di chi presta una grande attenzione.
Credo che la Terra una volta rappresentava la notte stellata, una creazione della quale potresti parlare per ore, senza mai stancarti, un luogo dove ti perdi e ti abbandoni alle tue più profonde emozioni, ma ora la Terra si è trasformata nell’urlo di Munch e noi siamo la presenza che nel quadro non compare, ma che causa l’angoscia e la sofferenza, e che le fa provocare l’urlo tagliente che sta lanciando.
Il suo è un urlo di avvertimento e, il nostro compito sarebbe accorrere ad aiutarla, salvarla dalle nostre colpe, perchè, anche se non ci pensiamo, la prima a subirne le conseguenze è lei e solo dopo il tutto ricadrà su di noi, proprio come effetto domino: il tassello principale cade e gli altri lo seguono finendo per rimanere sul pavimento, uno sconfitto dalla forza dell’altro.
In questi ultimi anni si parla molto di riscaldamento globale, movimenti ambientalisti e progetti per la salvaguardia dell’ambiente, ma cosa significa tutto ciò veramente?
Una volta nel nostro pianeta erano presenti sorgenti d’acqua dolce, ghiacciai, foreste, deserti, il tutto in modo equilibrato.
Proviamo ad immaginare l’opera più bella che conosciamo, i girasoli di Van Gogh o forse la Madonna di Munch o la ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer?
Se osservi questi dipinti ti sembrano perfetti, equilibrati e armoniosi, i tuoi occhi rimangono come rapiti dalla loro bellezza. Ciò vale anche per la Terra: prima se la osservavi rimanevi affascinato dalla sua perfezione, che molti credano non esista, ma la verità è che l’uomo è un essere imperfetto, ma che la Terra, così come la natura sono l’esempio classico della perfezione, se solo noi, esseri imperfetti, non li stessimo condizionando.
L’uomo stesso ha rovinato la perfezione, lasciando una macchia di colore evidente sul bel volto della ragazza con l’orecchino di perla...
L’inquinamento è causato da noi, lo scioglimento dei ghiacciai è un fattore derivato dalle nostre pessime azioni come la combustione ininterrotta di combustibili fossili che finiscono poi per contaminare l’atmosfera, trasformandosi in una nube grigia ed imponente che non siamo più in grado di trattenere.
Giacomo Leopardi disse che la natura è più forte dell’uomo e che l’uomo non può certo vincere una guerra che ha già un vincitore.
Ed egli aveva ragione: gli incendi continui, le improvvise alluvioni in Florida, la sommersione dei campi in India, sono il modo di reagire della natura che si sente sempre più oppressa dalle nostre azioni.
Questi fenomeni naturali provocano una serie di eventi che causano catastrofi a moltissimi interventi umani: bruciano case, si allagano le strade e il motore dei mezzi di trasporto va in fiamme.
Allora perché continuare a colpire la natura se poi lei reagisce e ci colpisce di sua conseguenza facendoci male?
Questa è una ferita a doppio taglio: se l’uomo brucia, la natura fa lo stesso, ma la natura riesce a riprendersi, a differenza dell’uomo che rimane ferito gravemente.
Forse, noi esseri umani dovremmo provare a collaborare con la Terra, per far si che ci sia un buon equilibrio, ma la terribile realtà è che l’uomo è egoista: si alimenta dei suoi successi rovinando gli altri, in questo caso rovinando la sua stessa casa.
Se l’uomo si arricchisce a causa della sua centrale petrolifera o della sua industria inquinante è felice perché la ricchezza materiale creda possa portarlo al raggiungimento della felicità.
Ma forse non ci rendiamo conto che la felicità è una cosa astratta, soggettiva e molto difficile da raggiungere in tutta la sua pienezza. Il riscaldamento globale è una cosa reale, con cause ed effetti ed essi sono la conseguenza più grande dei nostri comportamenti.
Non possiamo lamentarci dell’aria inquinata, quando siamo i primi a crearla, stiamo solo rovinando uno dei quadri più belli al mondo, la macchia che ora è presente sulla sua superficie non è ancora indelebile e si può rimediare, riportando l’opera al suo aspetto originale: uomo e natura devono coesistere e nessuno deve essere più forte dell’altro…
In Australia gli incendi del 2019 hanno ucciso oltre 1 milione di animali, bruciato 5900 edifici e causato la morte di alcune persone, in Groenlandia invece dagli anni 2000 la calotta glaciale ha cominciato a perdere più di 450 gigatonnellate all’anno, in India e in Florida le continue alluvioni distruggono le piantagioni, le strade e le abitazioni… Tutti questi fenomeni derivano dall’attività umana.
Proviamo ad immaginare: ci piacerebbe vedere la nostra casa bruciare soffocata dalle fiamme? Io credo di no. Le foreste sono la casa del milione di animali morti in Australia, ma se ci pensiamo fanno parte della nostra casa comune che è la Terra.
E’ come se stessimo appiccando fuoco alle nostre abitazioni. Le nostre possibilità diventano cenere bruciata dal nostro fuoco, le nostre città diventano acqua sciolta dai ghiacciai e il nostro futuro si inonda di problemi.
Le foreste sono il nostro ossigeno e in questo momento siamo attaccati ad una grande macchina respiratoria, tutti, senza nessun escluso.
Ci stiamo privando dell’ossigeno e della vita.
C’è chi protesta nelle piazze, i giovani chiedono un futuro migliore, ma credo che più che con le parole dovremmo attenerci ai fatti.
Proviamo a fare dei semplici gesti quotidiani che aiuterebbero noi e il nostro pianeta:
Per esempio, consumiamo più carne bianca rispetto a quella rossa, (gli ovini producono metano e gli allevamenti intensivi causano la deforestazione di moltissime foreste), evitiamo di consumare prodotti contenenti olio di palma, uno studio rivela che in Indonesia, tra il 1990 e il 2015 la deforestazione è stata tale da causare la perdita di 24 milioni di ettari della foresta pluviale che nel 2018 sono diventati poi 130 milioni. La nostra alimentazione può contribuire al riscaldamento climatico, quindi modifichiamola! Per esempio, a scuola per merenda i ragazzi potrebbero portare un frutto, un panino o un dolce fatto in casa che, oltre che essere molto più salutare e nutriente, permette di consumare meno plastica rispetto alla classica merendina. Ricicliamo i prodotti e utilizziamo pochi rifiuti, non ci costa nulla fare la raccolta differenziata….
E per finire abbiamo cura dell’ambiente in cui ci troviamo, il rispetto non deve esserci solo tra le persone, ma anche nei confronti degli animali e della Terra stessa: evitiamo di lanciare sigarette o gomme da masticare per strada...
Sono semplici azioni che andrebbero introdotte nella nostra quotidianità per rendere la Terra un luogo migliore e maggiormente abitabile.
Il negazionismo politico è tale da far si che idee sbagliate si diffondano: il riscaldamento climatico è reale! Come spiegheremmo altrimenti l’innalzamento della temperatura del globo terrestre? E le alluvioni improvvise?
Se nella storia i cambiamenti climatici sono avvenuti a causa di effetti naturali, ora avvengono a causa dell’uomo.
Ora uno dei tanti obiettivi che deve essere scritto nella lunga lista dei sogni di ognuno di noi è: salvare la Terra.
Non deve essere un obbligo, ma una volontà, un desiderio che ci accomuna.
Non importa di quale nazione si fa parte, tutti gli stati e tutto il mondo devono essere uniti per una battaglia contro l’uomo stesso e contro le sue azioni devastanti.
Riportiamo la Terra com’era una volta, siamo ancora in tempo per cancellare le macchie imperfette che abbiamo creato e aggiunto al suo meraviglioso quadro.
Se immaginiamo la Terra, che si trova all’interno del sistema solare, che a sua volta è parte della nostra galassia e che essa rientra infine nell’immensità dell’universo, noi, esseri umani, abbiamo un valore inferiore alle briciole di pane presenti sulle nostre tavole ogni giorno, siamo come dei piccoli atomi, tanti, ma pur sempre minuscoli che vanno a formare una grande molecola: la popolazione umana.
Soffermiamoci però solo sulla Terra, non andiamo oltre l’immensità e non raggiungiamo l’infinito. Se la paragonassimo ad un quadro noi saremmo… come dire, una macchia, una tra le cento mila pennellate, se non di più, che Van Gogh ha dato sulla tela per dipingere la sua notte stellata. Di quest’opera saremmo solamente una leggera sfumatura che, può contribuire a rendere il quadro migliore, ma che non fa parte dei colori di base, che hanno permesso la vita del quadro stesso e che hanno fatto sì che nascessero anche i più piccoli dettagli che catturano gli occhi solo di chi presta una grande attenzione.
Credo che la Terra una volta rappresentava la notte stellata, una creazione della quale potresti parlare per ore, senza mai stancarti, un luogo dove ti perdi e ti abbandoni alle tue più profonde emozioni, ma ora la Terra si è trasformata nell’urlo di Munch e noi siamo la presenza che nel quadro non compare, ma che causa l’angoscia e la sofferenza, e che le fa provocare l’urlo tagliente che sta lanciando.
Il suo è un urlo di avvertimento e, il nostro compito sarebbe accorrere ad aiutarla, salvarla dalle nostre colpe, perchè, anche se non ci pensiamo, la prima a subirne le conseguenze è lei e solo dopo il tutto ricadrà su di noi, proprio come effetto domino: il tassello principale cade e gli altri lo seguono finendo per rimanere sul pavimento, uno sconfitto dalla forza dell’altro.
In questi ultimi anni si parla molto di riscaldamento globale, movimenti ambientalisti e progetti per la salvaguardia dell’ambiente, ma cosa significa tutto ciò veramente?
Una volta nel nostro pianeta erano presenti sorgenti d’acqua dolce, ghiacciai, foreste, deserti, il tutto in modo equilibrato.
Proviamo ad immaginare l’opera più bella che conosciamo, i girasoli di Van Gogh o forse la Madonna di Munch o la ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer?
Se osservi questi dipinti ti sembrano perfetti, equilibrati e armoniosi, i tuoi occhi rimangono come rapiti dalla loro bellezza. Ciò vale anche per la Terra: prima se la osservavi rimanevi affascinato dalla sua perfezione, che molti credano non esista, ma la verità è che l’uomo è un essere imperfetto, ma che la Terra, così come la natura sono l’esempio classico della perfezione, se solo noi, esseri imperfetti, non li stessimo condizionando.
L’uomo stesso ha rovinato la perfezione, lasciando una macchia di colore evidente sul bel volto della ragazza con l’orecchino di perla...
L’inquinamento è causato da noi, lo scioglimento dei ghiacciai è un fattore derivato dalle nostre pessime azioni come la combustione ininterrotta di combustibili fossili che finiscono poi per contaminare l’atmosfera, trasformandosi in una nube grigia ed imponente che non siamo più in grado di trattenere.
Giacomo Leopardi disse che la natura è più forte dell’uomo e che l’uomo non può certo vincere una guerra che ha già un vincitore.
Ed egli aveva ragione: gli incendi continui, le improvvise alluvioni in Florida, la sommersione dei campi in India, sono il modo di reagire della natura che si sente sempre più oppressa dalle nostre azioni.
Questi fenomeni naturali provocano una serie di eventi che causano catastrofi a moltissimi interventi umani: bruciano case, si allagano le strade e il motore dei mezzi di trasporto va in fiamme.
Allora perché continuare a colpire la natura se poi lei reagisce e ci colpisce di sua conseguenza facendoci male?
Questa è una ferita a doppio taglio: se l’uomo brucia, la natura fa lo stesso, ma la natura riesce a riprendersi, a differenza dell’uomo che rimane ferito gravemente.
Forse, noi esseri umani dovremmo provare a collaborare con la Terra, per far si che ci sia un buon equilibrio, ma la terribile realtà è che l’uomo è egoista: si alimenta dei suoi successi rovinando gli altri, in questo caso rovinando la sua stessa casa.
Se l’uomo si arricchisce a causa della sua centrale petrolifera o della sua industria inquinante è felice perché la ricchezza materiale creda possa portarlo al raggiungimento della felicità.
Ma forse non ci rendiamo conto che la felicità è una cosa astratta, soggettiva e molto difficile da raggiungere in tutta la sua pienezza. Il riscaldamento globale è una cosa reale, con cause ed effetti ed essi sono la conseguenza più grande dei nostri comportamenti.
Non possiamo lamentarci dell’aria inquinata, quando siamo i primi a crearla, stiamo solo rovinando uno dei quadri più belli al mondo, la macchia che ora è presente sulla sua superficie non è ancora indelebile e si può rimediare, riportando l’opera al suo aspetto originale: uomo e natura devono coesistere e nessuno deve essere più forte dell’altro…
In Australia gli incendi del 2019 hanno ucciso oltre 1 milione di animali, bruciato 5900 edifici e causato la morte di alcune persone, in Groenlandia invece dagli anni 2000 la calotta glaciale ha cominciato a perdere più di 450 gigatonnellate all’anno, in India e in Florida le continue alluvioni distruggono le piantagioni, le strade e le abitazioni… Tutti questi fenomeni derivano dall’attività umana.
Proviamo ad immaginare: ci piacerebbe vedere la nostra casa bruciare soffocata dalle fiamme? Io credo di no. Le foreste sono la casa del milione di animali morti in Australia, ma se ci pensiamo fanno parte della nostra casa comune che è la Terra.
E’ come se stessimo appiccando fuoco alle nostre abitazioni. Le nostre possibilità diventano cenere bruciata dal nostro fuoco, le nostre città diventano acqua sciolta dai ghiacciai e il nostro futuro si inonda di problemi.
Le foreste sono il nostro ossigeno e in questo momento siamo attaccati ad una grande macchina respiratoria, tutti, senza nessun escluso.
Ci stiamo privando dell’ossigeno e della vita.
C’è chi protesta nelle piazze, i giovani chiedono un futuro migliore, ma credo che più che con le parole dovremmo attenerci ai fatti.
Proviamo a fare dei semplici gesti quotidiani che aiuterebbero noi e il nostro pianeta:
Per esempio, consumiamo più carne bianca rispetto a quella rossa, (gli ovini producono metano e gli allevamenti intensivi causano la deforestazione di moltissime foreste), evitiamo di consumare prodotti contenenti olio di palma, uno studio rivela che in Indonesia, tra il 1990 e il 2015 la deforestazione è stata tale da causare la perdita di 24 milioni di ettari della foresta pluviale che nel 2018 sono diventati poi 130 milioni. La nostra alimentazione può contribuire al riscaldamento climatico, quindi modifichiamola! Per esempio, a scuola per merenda i ragazzi potrebbero portare un frutto, un panino o un dolce fatto in casa che, oltre che essere molto più salutare e nutriente, permette di consumare meno plastica rispetto alla classica merendina. Ricicliamo i prodotti e utilizziamo pochi rifiuti, non ci costa nulla fare la raccolta differenziata….
E per finire abbiamo cura dell’ambiente in cui ci troviamo, il rispetto non deve esserci solo tra le persone, ma anche nei confronti degli animali e della Terra stessa: evitiamo di lanciare sigarette o gomme da masticare per strada...
Sono semplici azioni che andrebbero introdotte nella nostra quotidianità per rendere la Terra un luogo migliore e maggiormente abitabile.
Il negazionismo politico è tale da far si che idee sbagliate si diffondano: il riscaldamento climatico è reale! Come spiegheremmo altrimenti l’innalzamento della temperatura del globo terrestre? E le alluvioni improvvise?
Se nella storia i cambiamenti climatici sono avvenuti a causa di effetti naturali, ora avvengono a causa dell’uomo.
Ora uno dei tanti obiettivi che deve essere scritto nella lunga lista dei sogni di ognuno di noi è: salvare la Terra.
Non deve essere un obbligo, ma una volontà, un desiderio che ci accomuna.
Non importa di quale nazione si fa parte, tutti gli stati e tutto il mondo devono essere uniti per una battaglia contro l’uomo stesso e contro le sue azioni devastanti.
Riportiamo la Terra com’era una volta, siamo ancora in tempo per cancellare le macchie imperfette che abbiamo creato e aggiunto al suo meraviglioso quadro.
Opera scritta il 20/11/2020 - 10:48
Letta n.762 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Un racconto adatto a rendere le coscienze più sensibili ad un problema che coinvolge il mondo intero e che condivido in ogni sua parte. Oggi più che mai è necessario che in ognuno si attui il cambiamento necessario: i sacrifici d'ognuno sono pochi e costano poco sacrificio ma i risultati sarebbero molti. Ottimo testo.
Maria Luisa Bandiera 20/11/2020 - 12:51
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.