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Tempi nuovi si adunano sui giorni
sui teoremi troppo elucubrati
in una lunga quotidiana sfida.
Tempi alieni e sconosciuti
che ribaltano la misura del consueto. Non sono più i fiori del mio campo
la luce non é più del mio mattino
così chiara e pulita
non i passi sicuri
sulle aspre rovine del declino.
Si van chiudendo i canti e le memorie
incalzati e sospinti da una perversa
urgenza temporale che tutto inverte e penetra
violando.
Mi sento solo a reggere l'impatto
della marea che monta
aggrappato ad un muro di parole
che non hanno suono
e sento il bisogno nel profondo
di rialzar la ventaglia.



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Opera scritta il 30/05/2014 - 17:40
Da Giovanni Giaroli
Letta n.1060 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


lirica buona sul passare del tempo,e i tempi nuovi che arrivano,un po' complessa ,m a buona

stefano medel 31/05/2014 - 09:48

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