Nato di marzo inchiodato a quattro legni
corrosi e levigati dal sale e dall’odio
giaccio sul fondo di un mare
freddo e nero come la mia vita,
morta in quest’acqua di sempiterna speranza.
corrosi e levigati dal sale e dall’odio
giaccio sul fondo di un mare
freddo e nero come la mia vita,
morta in quest’acqua di sempiterna speranza.
Le mani ancora protese verso chi le ha ritratte,
disegnano la linea dei miei occhi verso l’alto dove
suoni di gioia fanno da sottofondo a tuffi nel mare
color blu indifferenza di chi non sa che nel profondo ,
il suo colore è rosso sangue di chi lo solca
per sfuggire alla morte per trovare la vita.
Ulisse J
Opera scritta il 08/05/2021 - 23:15
Da Ulisse J
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Commenti
Grazie mille troppo buona Laisa
Ulisse J 11/05/2021 - 09:35
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Noire
Eppure talmente bello...
Complimenti sinceri
Eppure talmente bello...
Complimenti sinceri
laisa azzurra 10/05/2021 - 20:01
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