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Miriam

C'era una volta una bellissima principessa di nome Miriam, orfana di madre che viveva in un magnifica reggia nel Regno di Borgo Bio.
Suo padre, il re, nel timore di una guerra impossibile da vincere, la diede in sposa a Nicholas, un re vedovo del Regno di Fallacia. Quest'ultimo, era un uomo spietato e guerrafondaio, difatti tramite il suo fortissimo esercito, aveva espugnato i principali regni del Casso.
Dal suggello tra i due regni, passarono alcuni mesi, finché una notte, Miriam, uccise il marito nel sonno, mutilandolo in un sol colpo con una'ascia taglientissima, per di più infilando la testa del cadavere dentro un sacchetto di juta. 
La principessa killer, prima della fuga, incendiò il deposito delle munizioni ove era presente un enorme quantitativo di barili pieni di polvere da sparo. L'inevitabile esplosione distrusse quasi interamente il castello, lasciando centinaia di morti e di feriti, tra soldati, servi, dame e damerini.
Miriam tornò nella reggia di Borgo Bio e servì al padre in un piatto d'argento (nel vero senso della parola!) il capo mozzato di Nicholas.
«Il piano ha funzionato! Il Regno di Fallacia ce lo pigliamo noi!» esultò la figlia, con un ghigno mefistofelico.
«E non solo, gli altri regni risultano indeboliti, dal momento che il caro satanasso si era occupato di piegarli. Praticamente il Casso è tutto nostro» osservó con perfidia il sovrano.
E vissero felici e crudeli.



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Opera scritta il 25/05/2021 - 10:23
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.1473 volte.
Voto:
su 15 votanti


Commenti


Ciao Angela, GRAZIE per il tuo arguto e ricercato commento. Hai scovato aspetti nascosti o nuovi aspetti che senz'altro arricchiscono la mia pubblicazione. Wow, ne ricavi un "taglio"... pedagogico. Addirittura?
La modalità guardinga ci sta per i crudeli reali, un giorno potrebbe arrivare qualcuno che renderà pan per focaccia, con sopra del... rosso. Oh, non sarà di certo pomodoro.

Giuseppe Scilipoti 10/06/2021 - 00:51

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Una vittima che si rivela carnefice e il cinismo che si erge a modello pedagogico si fondono in un finale che ribalta i canoni classici del perbenismo. E' la favola che più che circumnavigare l'isola che non c'è, affonda le sue radici in una terra il cui principio di realtà deve fare i conti col paradosso disarmante che ci spiazza e che nello stesso tempo ci porta a mirare nuovi orizzonti con uno sguardo guardingo.
Bravo!

Angela Randisi 09/06/2021 - 17:53

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Grazie Glauco, oltre ciò che affermi, il testo dispone a suo modo di un taglio, anzi di un doppio "taglio" cioè black humour e thriller.

Giuseppe Scilipoti 31/05/2021 - 13:38

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Citazioni e doppi sensi in salsa machiavellica. Ah Remirro de Orco quanto ci hai insegnato!

Glauco Ballantini 31/05/2021 - 13:19

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Mirella, Mirko e Afrodite grazie anche a voi per i vostri bei commenti.
Da un po' di tempo a questa parte ritengo che il genere fiaba a lieto fine, alla fin fine (e mi scuso col gioco di parole!) credo abbia rotto le balle, quindi ho voluto puntare sul fiabesco nero, anzi, rosso sangue ed ho provato a rendere più "colorite" le cose.
A giudicare dai vostri commenti, penso proprio di esserci riuscito.
Un abbracciollo a tutti voi!

Giuseppe Scilipoti 29/05/2021 - 12:20

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E brava la bella Miriam, che con un colpo mancino riesce a stupire i lettori ed a salvare il regno, ma non la sua reputazione di principessa arrendevole e garbata, che l'aveva contraddistinta fino ad allora.
Bravissimo Giuseppe, come sempre!

Afrodite T 26/05/2021 - 16:14

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Una puntata di Criminal Minds...d'altri tempi. Divertente, e anche d'attualità.


Mirko D. Mastro(Poeta) 25/05/2021 - 19:53

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GIUSEPPE...In questo racconto più che la principessa Miriam vedo una spietata Salomè che fa collezione di macabri trofei come teste di uomini. Speriamo che nel regno del Casso i poveri sudditi si augurino di avere sempre la testa sulle spalle.
Fiaba macabra ma originale.

mirella narducci 25/05/2021 - 17:34

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Maria Luisa, Giacomo e Santa, vi ringrazio di cuore per aver fatto "accetta" delle righe di questo breve brano. Il testo, naturalmente dispone di humour... un po' macabro. Come ci insegnano le favole e le fiabe i cattivi o comunque i "personaggi" non graditi fanno sempre una brutta fine.
Ho immaginato il Re Nicholas con le stesse fattezze di un autore/lettore che da settimane funge da osservatore sparando UNA stelline un po' a tutti, me compreso.
Sicuramente negli anni di matrimonio con la bella ma maliarda Miriam, ecco... Re Nicholas troppo impegnato a scannare opponenti... non ha sicuramente consumato. Ah, a peggiorare le cose... le sue palle secche.
Francamente ho scritto questa brano con un gusto che non vi dico, soprattutto durante la sequenza del taglio. Oh, non della torta nuziale anche perchè non viene mostrata.
Parole sante quelle di Bud Spencer:
--- Non c'è niente di più cattivo di un buono che diventa cattivo ---
Au revoir, grazie ancora per i commenti.

Giuseppe Scilipoti 25/05/2021 - 14:24

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Lodevole racconto o favola. La tua capacità nel mettere insieme tanti aspetti, sono divertenti,umoristici, scorrevoli, metaforici, anche la crudeltà non è più tale perché sopraffatta dall'umorismo. Insomma hai tutte le carte giuste dello scrittore. Complimentarsi è d'obbligo,almeno per me. Un saluto affettuoso con tante lodi.

santa scardino 25/05/2021 - 14:04

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favola non solo particolare, direi unica. Il regno del Casso è una novità letteraria mica male. In questo brano ho colto numerose metafore di ampia e variegata interpretazione. Ciao Giuseppe. 5 stelline ( ma nel tuo ultimo commento mi dici che non merito 5 stelline ma il voto non lo conferma che tu mi abbia dato un voto basso...cosa intendevi? )

Giacomo C. Collins 25/05/2021 - 14:03

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Una favola/thriller ... e anche questo tipo di narrazione ci può stare, bravo!

Maria Luisa Bandiera 25/05/2021 - 13:21

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Ciao Paolo, grazie per il tuo commento. Come vedi so essere anche umoristicamente... crudele. Nella scrittura di certe composizioni, intendo.
Grazie per aver "accettato" positivamente la mia pubblicazione, le tue cinque stelline valgono un occhio della testa.

Giuseppe Scilipoti 25/05/2021 - 11:58

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Come sai scrivere tu Giuseppe nei tuoi generi, nessuno ti arriva. Umoristico anche nelle favole. Bravissimo!

Paolo Ciraolo 25/05/2021 - 11:52

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