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Il cappellino magico

C ‘era una volta un bambino di nome Giacomino, e come tutte le mattine si preparò per andare a scuola. Era buono e simpatico, ma un po’ birbantello. Spesso faceva disperare sua madre, che lo avrebbe voluto meno vivace, ma si sa, le mamme non sono mai contente.
Faceva molto freddo quel giorno e dopo tutte le
raccomandazioni di rito, Giacomino uscì di casa, arrivato fuori dal portone prese dalla tasca del giubbotto il suo cappellino e lo calzò velocemente,ma non così bene come gli aveva raccomandato sua madre.
Fatto pochissimi metri, un improvviso colpo di vento fece volar via il cappellino.
Più correva per acchiapparlo e più gli sfuggiva, sembrava che ce l’avesse quasi fatta, ma…puffete…e voilà… il cappellino era già un metro più in là.
Corri di qua e salta di là,ma dove sarà finito?
Si fermò per smaltire il fiatone, e non trovandolo si sentì un po’ avvilito, a parte il freddo, ciò che lo preoccupava era la sgridata,sicura, della mamma.
Mentre faceva queste riflessioni, scorse un vecchietto seduto sopra una panchina a poca distanza da lui.
<<Forse mi sbaglio… pensò , ma il cappellino che ha in testa quel signore sembra proprio il mio!>>
Si diresse verso la panchina e disse:
<<Signore, mi scusi, ma quel cappellino è mio >>.
<<Davvero ?>> Rispose il vecchietto.
<<Si ! Per favore me lo potreste ridare?>> chiese timidamente Giacomino.
<<E perché dovrei? Chi mi dice che sia tuo, era per terra e l’ho preso.>> Ribattè il vecchio.
<< La mia mamma mi aveva tanto raccomandato di calzarlo bene ed io non l’ho ascoltata e se dovessi tornare a casa senza, sicuramente mi metterebbe in punizione.>>
Fu la risposta di Giacomino.
<<Ho capito, io volendo potrei anche dartelo, ma tu cosa mi dai in cambio?>>
Chiese il vecchietto.
<<Oh! Hai ragione, ma se cerchi dei soldi io purtroppo non ne ho, potrei darti la mia merenda, ma oltre a questo non ho altro>>.
<<Non è vero, tu hai qualcosa che a me piacerebbe tanto riavere>>.
<<Davvero? E cosa?>>.
<<Io, in cambio di questo cappellino vorrei la valigia dei tuoi ricordi.>>.
<<Ma io non ho nessuna valigia>>.
<<Certo che ce l’hai, ce l’hanno tutti>>.
<<Ah! Si! E allora dov’è la tua?>>
<<Me l’hanno rubata>>.
<<Ma io non so dove sia la mia se tu lo sai, dimmelo...!>>.
<<E’ nel tuo cuore e nella tua mente>>.
<<Bene! Se sai come fare, prendila pure, l’importante è che tu mi restituisca il mio cappellino>>.
Rispose Giacomino tutto sollevato, mentre tra sé pensava: "Questo vecchietto sarà un po’ matto".
<<Ah! Per questo non ti preoccupare, ci penso io, tu mi devi solo dire se sei d’accordo>>. Insisté il vecchietto.
Ricevuto il consenso, si tolse il cappellino e glielo porse, Giacomino ringraziò e se ne andò tutto rincuorato.
Lo calzò fin sopra gli occhi e si voltò per andarsene, ma fatto pochi metri si accorse che quella che stava percorrendo non era la strada per andare a scuola,ma una semplice stradina di campagna o almeno ,era quello che sembrava.
Di corsa prese a camminare , fino a quando arrivato ad una curva…
-- Oddio, ma dove sono? Io vedo solo il cielo ed un’erba secca ed alta.
Con un po’ di paura incominciò a farsi largo tra quella sterpaglia, e mentre avanzava sentì venire da lontano una voce che cantava :
‘’Memory, all alone moonlight… / J can dream of the old days.( Ricordo tutta sola, sotto la luce della luna, posso sognare i giorni passati…)
Giacomino conosceva quella canzone perché la cantava spesso sua madre.
Più avanzava e più la voce diventava forte, fino a quando allargando con le mani i fili d’erba per farsi strada così come quando si esce da dietro una tenda, e cosa vide?
Vide ai bordi di un laghetto un’ elefantino, sembrava Dumbo, il quale usando la proboscide come un tubo aspirante, succhiava l’acqua dal laghetto e si docciava cantando, ripetendo sempre la prima strofa di quella canzone.
Quella scena divertiva Giacomino così tanto che, si avvicinò ancora di più .
Toh! Un bambino! E tu che ci fai nella savana? E come ti chiami?
Quante domande! Dunque io mi chiamo Giacomino e per quale motivo sia qui purtroppo non lo so.
E tu come ti chiami?
Io sono Memorina!
Che nome strano,e perché ti chiami così, che significa, questo nome?
Ah! Ma tu sei proprio un impiccione, Memorina significa che io non dimentico mai nulla, ed è per questo che gli uomini mi citano sempre quando si parla di ‘’ricordare’’.
Oooooh! Ma cosa combini con questa proboscide, non stai mai ferma, mi hai bagnato tutto, ora sono costretto a togliermi giubbotto e cappellino.
Mentre si svestiva,ecco che all’improvviso spuntò da dietro un cespuglio un topolino.
Memorina appena lo vide incominciò a correre fino a quando non sparì.
Squitt, squitt…ciao e tu chi sei, vuoi scappare anche tu?
Io non mordo mica! Disse il topolino.
Beh!.. Io non scappo, ma in verità non ricordo affatto chi sono,né cosa voglio né dove mi trovo,e né per quale motivo sia qui.
Oh...ma è triste vivere senza memoria e senza desideri, non fai in tempo a farne uno che lo hai già dimenticato.
Hai ragione , ma cosa posso fare?
Aspetta, fammi pensare.
Ci sono,…… andiamo da mio nonno Big Mause, lui vedrai che troverà certamente una soluzione.
Corse e corse ancora dietro a quel topolino veloce e sveglio, fino a quando non entrarono in un enorme tubo, in fondo ad esso c’era un vaso rotto dal quale, sentendo un rumore, uscì un topo grande e grosso dai lunghi baffi bianchi.
Ciao nonno!!!!, questo è un mio amico ed ha perso la memoria.
Tu che sai tutto lo potresti aiutare con i tuoi poteri magici?
Carissimo Little Mause, non è che io possa risolvere tutti i problemi, però posso provarci.
Detto ciò, entrò nel vaso e ne uscì con una biglia di vetro tra le zampe.
La mise a terra e la fece ruotare con una piccola spinta.
All’inizio i colori della pallina si mescolarono confondendosi, fino a quando si fermò.
Big Mause la sistemò sulla zampa di sinistra e una luce abbagliante la illuminò.
Dopo qualche secondo , guardando la biglia disse:
Vedo un bambino che corre dietro ad un cappellino e poi lo cede ad un vecchietto dall’aria un po’ furbetta.
E poi?....e poi ? incalzò Giacomino. ………e poi……. e poi…. vedo che va via con il cappellino e poi…..è sparito come in un sogno.
E quindi cosa devo fare?
Intanto, il cappellino ora dov’è?
E’ qui nella mia tasca,
Bene!... mettilo!
Oddio!.. ma dove mi trovo?
Sei nel Paese del Nulla, il paese dove entrano gli uomini quando non hanno più né sogni e né desideri, e quindi oltre a perdere i pensieri perdono anche il cuore.
Si ma, io voglio tornare a casa dalla mia mamma, che si starà disperando perché non trova più il suo Giacomino.
Ah!!...quello che ho capito è che tutta la magia di questa storia sta nel tuo cappellino, quindi se desideri davvero tornare a casa, ti consiglio di restituirlo a quel vecchietto.
E se non lo ritrovassi?
Ma no, vedrai che è sempre li ad aspettarti.
Dopo aver ringraziato sia il suo amico che il nonno, Giacomino si voltò per andarsene, e come per magia si ritrovò esattamente dove aveva incontrato il vecchietto, il quale appena lo vide allungò le mani e gli sorrise.
Giacomino prese in fretta il cappellino e senza neanche pensarci glielo restituì, scappando via prima che gli venisse in mente qualche altro sortilegio.
Intanto mentre correva verso casa pensava : ‘Meglio una sgridata della mamma che perdere la memoria.
Sicuramente avrebbe ricordato per sempre quell’avventura come un sogno, o forse no!


F I N E


Morale di questa favola:
La vita senza la memoria è come una scatola vuota.




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Opera scritta il 23/08/2021 - 23:05
Da santa scardino
Letta n.538 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Grazie infinite sia a Mirko che ad Afrodite.

santa scardino 25/08/2021 - 08:09

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Il cappellino magico di questo bel racconto offre al lettore, oltre al sorriso, una morale da tenere assolutamente presente. Bravissima!

Afrodite T 25/08/2021 - 07:59

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I miei bimbi ti ringraziano per questi momenti da fiaba, io per averli tenuti lontani dal tablet con questa splendida favola

Mirko D. Mastro(Poeta) 24/08/2021 - 20:12

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Giuseppe, un grazie fantastico anche a te.

santa scardino 24/08/2021 - 19:34

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Sì, direi che il susseguirsi è di sicura compostezza e di composita armonia, associati a una sensibile presenza strutturale.
Il finale, come vuole la tradizione dei Kids Story non può che essere a lieto fine, oltretutto con una morale importante. Confesso che il finale, mi ha pure rilasciato una certa afflizione perché mi ha fatto pensare a malattie come l'Alzhaimer.
In proposito, rileggendo il racconto, lo si può interpretare anche in questo modo, uno stranito e magari anziano Giacomino che confonde la realtà o meglio... la ricrea, mescolando fantasia e passato.
Naturalmente preferisco la prima versione, quella per la quale è stata concepita, sempre non... dimenticando la serietà del messaggio finale.
Visto che il tema portante risulta la memoria alla quale si aggiunge la sfera dei ricordi, ebbene, serberò nella mia memoria questo magico e significativo racconto.
Cinque stelline incancellabili.

Giuseppe Scilipoti 24/08/2021 - 18:45

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Tanto di... cappellino! Che bel racconto! Come quelli che da bambino leggevo nei sussidiari delle elementari. Evoca immagini suggestive da cartone animato, scritto con scorrevole e genuino linguaggio. Le descrizioni guarniscono un componimento così spontaneo e toccante, praticamente un affacciarsi in una delle finestre interiori dell'anima dell'autrice , in questo caso una finestra fantastica... praticamente spalancata. La modalità di espressione adottata è quella di una scrittura ben costruita, si avvale di una intensità del tema affrontato, compreso una qualche forma introspettiva ... da tenere a mente!
(segue)

Giuseppe Scilipoti 24/08/2021 - 18:40

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Intanto ringrazio Anna, Maria Luisa,Genoveffa e Ralph per il grande onore che mi fanno con la loro affettuosa presenza. Grazie di cuore.

santa scardino 24/08/2021 - 12:59

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Mi permetta: bellissimo racconto di elevata fattura.

Ralph Barbati 24/08/2021 - 12:23

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Molti lo dimenticano e si impossessano di ciò che non gli appartiene, una grande favola con una morale importante, complimenti Santa!

genoveffa genè frau 24/08/2021 - 08:40

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Molto brava Santa, una bellissima favola da raccontare ai piccini con la sua altrettanto bella morale. Complimenti!

Maria Luisa Bandiera 24/08/2021 - 07:48

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Bellissima favola, sei stata bravissima…una fantasia brillante…complimenti sinceri Santa

Anna Rossi 24/08/2021 - 06:47

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