La tartarughina Frettolina
Frettolina sentiva un certo formicolio, le faceva venire
la voglia di stiracchiarsi, ma appena ci provò udì una specie di scricchiolio e lo spazio di cui aveva bisogno aumentò.
Si sentiva tutta umidiccia, mentre gli occhietti facevano fatica ad aprirsi.
Cercò di guardarsi intorno, ma c'era una luce fioca che filtrava dalla sabbia che la ricopriva, intanto tutt'intorno si sentiva un gran movimento, erano le altre tartarughine che faticosamente cercavano di uscire dai loro gusci.
Frettolina agitando velocemente le zampette riuscì finalmente a liberarsi dalla sabbia che si era appiccicata sul suo tenerissimo guscio.
Appena mise la testolina fuori dalla buca dalla quale era emersa sentì forte l'odore del mare, e senza sapere il perché pensò che quella fosse la direzione da prendere.
Eppure qualcosa le diceva che quella strada non era così semplice e sicura, certamente ci doveva essere qualche pericolo nascosto.
Mentre pensava si accorse di non essere sola, ad una ad una tutte le sue sorelle le stavano dietro in attesa di intraprendere il viaggio verso il mare.
Frettolina dando uno sguardo veloce a destra e a sinistra notò una fila di paletti conficcati nella sabbia che reggendo un nastro rosso arrivavano fino al bagnasciuga.
Raccolse tutto il coraggio di cui era capace, si voltò verso le sorelle e gridò:
"Forza, seguiamo questo nastro, sono sicura che ce la faremo ad arrivare sane e salve al mare, lì nessuno ci potrà fare più del male, la fortuna ci aiuterà.
Forza..affrettiamoci".
E mentre gridava vide che sopra di loro c'erano delle figure gigantesche che le proteggevano dal sole e forse anche dai pericoli.
Ma impegnata nella sua corsa non si era accorta di andare troppo veloce e che le altre erano rimaste indietro. Avrebbe dovuto proseguire senza curarsi di loro e invece rallentò dando così l'opportunità alle altre di raggiungerla e superarla, voleva essere sicura che tutte avessero la possibilità di salvarsi . Non avrebbe avuto senso fermarsi, a che sarebbe servito salvarsi da sola senza la compagnia delle sue sorelline?
Intanto il tempo passava ed esse erano ancora distanti dalle prime onde che arrivavano regolarmente a bagnare la sabbia.
' Forza...forza pigrone ... più veloci. Ce la dobbiamo fare e più corriamo e prima saremo salve'. Le incitava Frettolina.
Dopo pochi istanti dall’aver pronunciato queste parole, si posò davanti a lei una specie di enorme pala rosea con cinque prolungamenti.
Frettolina era tutta spaventata, sarà questa la mia fine…, ma se così fosse mi avrebbe già catturata e mangiata. All'improvviso sentì qualcosa che la spingeva a salire su quella che sembrava una pala, non avendo scelta seguì l'incitamento.
Le sembrava di vedere la sabbia dall'alto, in effetti la pala si era sollevata da terra e si stava spostando verso il mare, per poi abbassarsi ed a questo punto si trovò sommersa dall'acqua.
Incominciò a nuotare come una matta, sentiva la freschezza dell'acqua che l'avvolgeva tutta penetrando anche dentro il suo tenero guscio, poteva fare le capriole ed andare su e giù senza stancarsi.
Passata l'euforia si ricordò delle sorelline che aveva lasciato sulla spiaggia e allora incominciò a guardarsi intorno e con sua grande gioia, vide che ad una ad una arrivavano anche esse facendo festa insieme a lei.
Allorché furono tutte presenti, Frettolina messasi in testa al gruppetto, usando una delle sue zampine fece cenno di seguirla affinché si allontanassero il più possibile dalla riva.
"Forza ragazze,ringraziamo la sorte che ci ha permesso di essere tutte vive, ma l'avventura è appena iniziata e finché non saremo adulte abbastanza i pericoli da affrontare saranno sempre tanti, armiamoci di coraggio e .....
MARCIAAAAAAAAAAAA!”
Tutte d'accordo iniziarono a nuotare, ma all'improvviso videro a poca distanza un tartaruga uguale a loro, ma enorme, impaurite si bloccarono.
Mamma Tartaruga accortasi di averle spaventate, decise di aiutarle a fidarsi di lei.
Aprì i suoi grandi occhi e guardandole con lo sguardo più dolce del mondo, si voltò mostrando e agitando la sua coda.
Era un chiaro invito a seguirla, pensò Frettolina!
"Ehiiiii?, ma lei è la nostra mamma, che bello…, non siamo sole. Mettetevi tutte in fila dietro di me e seguiamola".
Detto ciò, Frettolina si aggrappò alla coda di Mamma Tartaruga e gridò:
" Viaaaaa, si parte!"
E così come una nave ammiraglia, Mamma Tartaruga, felice ed orgogliosa della sua flotta partì verso le profondità dell'oceano!
la voglia di stiracchiarsi, ma appena ci provò udì una specie di scricchiolio e lo spazio di cui aveva bisogno aumentò.
Si sentiva tutta umidiccia, mentre gli occhietti facevano fatica ad aprirsi.
Cercò di guardarsi intorno, ma c'era una luce fioca che filtrava dalla sabbia che la ricopriva, intanto tutt'intorno si sentiva un gran movimento, erano le altre tartarughine che faticosamente cercavano di uscire dai loro gusci.
Frettolina agitando velocemente le zampette riuscì finalmente a liberarsi dalla sabbia che si era appiccicata sul suo tenerissimo guscio.
Appena mise la testolina fuori dalla buca dalla quale era emersa sentì forte l'odore del mare, e senza sapere il perché pensò che quella fosse la direzione da prendere.
Eppure qualcosa le diceva che quella strada non era così semplice e sicura, certamente ci doveva essere qualche pericolo nascosto.
Mentre pensava si accorse di non essere sola, ad una ad una tutte le sue sorelle le stavano dietro in attesa di intraprendere il viaggio verso il mare.
Frettolina dando uno sguardo veloce a destra e a sinistra notò una fila di paletti conficcati nella sabbia che reggendo un nastro rosso arrivavano fino al bagnasciuga.
Raccolse tutto il coraggio di cui era capace, si voltò verso le sorelle e gridò:
"Forza, seguiamo questo nastro, sono sicura che ce la faremo ad arrivare sane e salve al mare, lì nessuno ci potrà fare più del male, la fortuna ci aiuterà.
Forza..affrettiamoci".
E mentre gridava vide che sopra di loro c'erano delle figure gigantesche che le proteggevano dal sole e forse anche dai pericoli.
Ma impegnata nella sua corsa non si era accorta di andare troppo veloce e che le altre erano rimaste indietro. Avrebbe dovuto proseguire senza curarsi di loro e invece rallentò dando così l'opportunità alle altre di raggiungerla e superarla, voleva essere sicura che tutte avessero la possibilità di salvarsi . Non avrebbe avuto senso fermarsi, a che sarebbe servito salvarsi da sola senza la compagnia delle sue sorelline?
Intanto il tempo passava ed esse erano ancora distanti dalle prime onde che arrivavano regolarmente a bagnare la sabbia.
' Forza...forza pigrone ... più veloci. Ce la dobbiamo fare e più corriamo e prima saremo salve'. Le incitava Frettolina.
Dopo pochi istanti dall’aver pronunciato queste parole, si posò davanti a lei una specie di enorme pala rosea con cinque prolungamenti.
Frettolina era tutta spaventata, sarà questa la mia fine…, ma se così fosse mi avrebbe già catturata e mangiata. All'improvviso sentì qualcosa che la spingeva a salire su quella che sembrava una pala, non avendo scelta seguì l'incitamento.
Le sembrava di vedere la sabbia dall'alto, in effetti la pala si era sollevata da terra e si stava spostando verso il mare, per poi abbassarsi ed a questo punto si trovò sommersa dall'acqua.
Incominciò a nuotare come una matta, sentiva la freschezza dell'acqua che l'avvolgeva tutta penetrando anche dentro il suo tenero guscio, poteva fare le capriole ed andare su e giù senza stancarsi.
Passata l'euforia si ricordò delle sorelline che aveva lasciato sulla spiaggia e allora incominciò a guardarsi intorno e con sua grande gioia, vide che ad una ad una arrivavano anche esse facendo festa insieme a lei.
Allorché furono tutte presenti, Frettolina messasi in testa al gruppetto, usando una delle sue zampine fece cenno di seguirla affinché si allontanassero il più possibile dalla riva.
"Forza ragazze,ringraziamo la sorte che ci ha permesso di essere tutte vive, ma l'avventura è appena iniziata e finché non saremo adulte abbastanza i pericoli da affrontare saranno sempre tanti, armiamoci di coraggio e .....
MARCIAAAAAAAAAAAA!”
Tutte d'accordo iniziarono a nuotare, ma all'improvviso videro a poca distanza un tartaruga uguale a loro, ma enorme, impaurite si bloccarono.
Mamma Tartaruga accortasi di averle spaventate, decise di aiutarle a fidarsi di lei.
Aprì i suoi grandi occhi e guardandole con lo sguardo più dolce del mondo, si voltò mostrando e agitando la sua coda.
Era un chiaro invito a seguirla, pensò Frettolina!
"Ehiiiii?, ma lei è la nostra mamma, che bello…, non siamo sole. Mettetevi tutte in fila dietro di me e seguiamola".
Detto ciò, Frettolina si aggrappò alla coda di Mamma Tartaruga e gridò:
" Viaaaaa, si parte!"
E così come una nave ammiraglia, Mamma Tartaruga, felice ed orgogliosa della sua flotta partì verso le profondità dell'oceano!
Proteggiamo e salviamo le tartarughe!
“Sempre della serie:” Favole a merenda”
Opera scritta il 07/11/2021 - 18:54
Letta n.485 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Questo racconto mi ha fatto pensare
alle Favole al telefono di Rodari narrate da un padre... le storie toccano talmente il cuore, che le centraliniste interrompono il loro lavoro per ascoltare.
Qui a narrare è una nonna, e mi piace pensare che tutto si sia fermato all'ora della merenda per seguire le gesta di Frettolina
alle Favole al telefono di Rodari narrate da un padre... le storie toccano talmente il cuore, che le centraliniste interrompono il loro lavoro per ascoltare.
Qui a narrare è una nonna, e mi piace pensare che tutto si sia fermato all'ora della merenda per seguire le gesta di Frettolina
Mirko D. Mastro(Poeta) 08/11/2021 - 05:41
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Bravissima Santa una fiaba che incanta piccoli e grandi…scritta in modo impeccabile…ciao
Anna Rossi 08/11/2021 - 02:12
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Che altro dire? Come si usa solitamente dire nei film di animazione della Pixar o affini: un prodotto destinato a tutta la famiglia che si segue con grande interesse.
Complimenti a Santa Scardino, scrive... da favola.
Complimenti a Santa Scardino, scrive... da favola.
Giuseppe Scilipoti 07/11/2021 - 21:14
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Il lettore, dapprima segue il dinamico sussegursi, mentre nella parte conclusiva il suo cuore viene riscaldato dal messaggio di fratellanza e unione ma soprattutto una tenerissima immagine della maternità e un chiaro omaggio alla vita. In questo caso vita terracquea.
(segue)
(segue)
Giuseppe Scilipoti 07/11/2021 - 21:13
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C'è veramente da rimanere deliziati, a cominciare dai passaggi rocambolesci e avventurosi. Tali sequenze, risultano ben implantate, difatti sganciano coinvolgimento a go go, tanto da pensare che Frettolina e le sue sorelline in futuro potrebbero avere qualcosa da spartire con le note Tartarughe Ninja.
(segue)
(segue)
Giuseppe Scilipoti 07/11/2021 - 21:12
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- - - La bella frettolina chissà se si salverà ?
Chi lo sa?
Chi lo sa? - - -
"La tartarughina Frettolina" è un testo davvero... "Billo" !!! ("bello" nel linguaggio di molti bimbi di quando cominciano a parlare.
Questa riuscitissima storia, nasce dalla fantasia sprigionata dall'autrice che ci regala uno dei suoi migliori pezzi in prosa, un pezzo che non va letto di "frettolina" perché va assolutamente gustato lentamente.
(segue)
Chi lo sa?
Chi lo sa? - - -
"La tartarughina Frettolina" è un testo davvero... "Billo" !!! ("bello" nel linguaggio di molti bimbi di quando cominciano a parlare.
Questa riuscitissima storia, nasce dalla fantasia sprigionata dall'autrice che ci regala uno dei suoi migliori pezzi in prosa, un pezzo che non va letto di "frettolina" perché va assolutamente gustato lentamente.
(segue)
Giuseppe Scilipoti 07/11/2021 - 21:11
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