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Le domande di Nicola n. 5

Ancora una volta mi tocca confrontarmi con la curiosità percettiva e sensibile di mio nipote Nicola.
Sabato sera mio figlio e Nicola, seduti sul divano di casa guardavano insieme la televisione, scambiandosi coccole e confidenze.
<Papà, ti voglio bene>
<Te ne voglio un mondo anch’io>
<Papà, ma quando tu non ci sarai più io come farò a vederti? Tu poi sparisci ed io non potrò più dirtelo che ti voglio bene>
< Amore, tu hai ragione, ma poiché domani è domenica e verrà nonna a pranzo da noi, che ne dici se questa cosa ce la facciamo spiegare meglio da lei?
<Va bene papà, domani lo chiediamo a nonna>
Anche questa volta mio figlio passa a me la patata bollente. Devo dire che non mi dispiace affatto, è un’occasione per dialogare con loro e questo ci unisce ancora di più.
Intanto che mi chiarisco le idee considero i sette anni e mezzo di Nicola.
<Ascolta amore, secondo te perché papà ti parla sempre di nonno Nicola e ti porta con lui al cimitero a portargli i fiori?>
< Perché gli voleva bene e per ricordarlo sempre> mi risponde
(Preciso che nonno Nicola è morto prima che lui nascesse).
<Bravissimo, quindi se nonno Nicola è morto noi non lo vediamo, ma lo sentiamo attraverso l’amore che ha lasciato nel cuore di tutti noi.
Sai, un poeta francese dice che le persone non spariscono, ma sono in una stanza accanto a noi , per farci capire che li abbiamo sempre vicino anche se quella stanza non ha né porte né finestre. Per sentire sempre vicino le persone a cui vogliamo bene basta ricordarle , non ci rispondono, ma ci ascoltano.>
<Nonna?>
<Dimmi, tesoro>
<Ho capito, come Gesù, che è sempre in mezzo a noi anche se non lo vediamo?>
<Giusto, vieni da nonna e fatti abbracciare, finché possiamo vederci>



L’amore non svanisce mai.


La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto.
Io sono io.
Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è sempre stato,
senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non si è spezzato.
Perchè dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perchè sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano,
sono solo dall’altro lato del cammino.


Charles Peguy




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Opera scritta il 23/11/2021 - 18:15
Da santa scardino
Letta n.580 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Dolcissima Santa,
mi hai fatta emozionare,
Le persone anche se non ci sono più, sono sempre accanto a noi,
sono nei colori, nei profumi.
Ti abbraccio

Mary L 25/11/2021 - 22:53

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Non solo brava Santa ma bravissima: un testo che merita la vetrina!
"L'arte della vita sta nell'imparare a soffrire e nell'imparare a sorridere. Hermann Hesse."

Maria Luisa Bandiera 24/11/2021 - 08:09

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Infinite grazie dolcissima Santa, per la dolce carica espressiva delle immagini care ad ogni cristiano, veramente dal cuore GRAZIE!!!

FADDA TONINO 24/11/2021 - 08:02

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Questa volta ti sei superata Santa...
anche Nicolò, mio figlio di otto anni, ha fatto la stessa domanda; la tua risposta a Nicola è stata grandiosa.
Bel testo, scritto bene.
"La morte non è
una luce che si spegne.
È mettere fuori la lampada
perché è arrivata l’alba"
(R. Tagore)

Mirko D. Mastro 24/11/2021 - 05:49

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Durante la lettura riconosco di come l'autrice amalgama dolcemente due diversi mondi, (infante + adulto)  trovando "anima e corpo" nel convincente sussegursi. A tal proposito, si evince una fedele trascrizione di una speciale Domenica in famiglia e un confronto realmente accaduto.
La riga finale, parla a nome di tutti i nonni del mondo.
Cinque stelline a Santa e... famiglia.

Giuseppe Scilipoti 23/11/2021 - 19:32

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Merita, anzi stramerita di essere letto, oltre a ciò un lettore potrà levarsi le castagne dal fuoco prendendo spunto dalla lettura,qualora dei figli o dei nipoti dovesse formulare un quesito simile o uguale.
Proseguendo con la mia analisi, ritengo che questo racconto ha suscitato commozione e tenerezza nel mio profondo, affronta una delicatissima tematica in maniera eccezionale, alla quale si accoda l'idonea idonea citazione di Charles Peguy.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 23/11/2021 - 19:31

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--- Ci troveremi là, dove finiscono le nuvole - - - canta Dario Baldan Bembo ma nel frattempo per chi resta sul piano terreno, puó beneficiare di quel filo che, su tanti aspetti non è invisibile.
Un genuinissimo e graditissimo racconto tratto dalla collana "Le domande di Nicola", avente quella componente cristiana immancabilmente ben inserita in un contesto/genere family.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 23/11/2021 - 19:29

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