Due marzo
Amor d'arbore e d'arbore funesto sonno
perché il rio destino sono' per te quel giorno
dolenti note.
Nasceva marzo e di primavera era tutto un canto.
Tu assai contento nel sol ridendo eri come solevi all' opra intento .
Ma il silente inganno era già al suo mero intoppo.
Un tronco che lavoravi con certa mano,
fu complice e nemico , mettisti in fallo il pie'
dal legno,cadevi in rapida discesa per spirar
tra terra ed erba .
Oh fato beffardo che giochi a dadi con la vita umana ,come fanno i rugosi marinai nelle stamberghe del porto ,che litigiosi vedono tutto nel bussolotto , schiamazzando gridano un due un tre o doppio due.
Allor come il mare accoglie la nave in docili acque se il vento è amico ,
O la tempesta lamenta la sua pena
e vuole nel gorgo il naviglio ,tormentando
gli scalmi,
al pari tu vecchio tessitore di sorti,
se ci arridi ci conduci per roseo cammino ,
ma se trami ci pingi in rovinosa valle.
Giano ,ti apri' doppia porta tra la notte e il giorno lui che vede di lungi gia' sapeva
che il guacial del mattino non avrebbe avuto piega la sera .
Fai il tuo viaggio pellegrino metti poco pane in bisaccia che nel convento senza pena
non ve fame ne miseria.
Va Oh uomo pio e dii agli alti dottori
che qui sulla terra si versa lacrima alla partenza .
Con l 'amor che dietro rechi ve certezza di clemenza , che non fa male il giudizio .
Cosa rimane quando la carne e cenere e vecchiezza ?
La veste celeste, che in eternità riflette
l'infinita gloria ,solo quella ci resta da uomini, e della memoria
Corrado cioci
Dedicato al caro Giancarlo
Deceduto prematuramente sul lavoro
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Bellissimo omaggio in ricordo di ingiusta morte. Complimenti!