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Fobia

Nere cornacchie
sui tetti spioventi
gracchiano acute
sembrando impazienti,
banderuole di ferro
rivestite in argento
cambiano il senso
orientate dal vento


Cattivi presagi,
segnali apparenti,
alcuni celati,
altri evidenti,
è l’ora del vespro,
scende la sera
qualcosa mi turba,
reale o chimera


Temo la notte,
la carenza di luce,
l’assenza di forze
che al sonno conduce,
senza lottare
abbandono il presente
come inghiottito
dalla morte apparente


Nel sonno profondo
non so cosa accade,
la mente percorre
chissà quali strade,
ho la fobia
di svegliarmi diverso,
di dover rinunciare
a qualcosa che ho perso




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Opera scritta il 27/06/2022 - 16:58
Da Walter Olivetti
Letta n.355 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Ringrazio per gli apprezzamenti che avete dedicato alla mia poesia "Fobia". Ho trovato l'ispirazione dal celebre racconto di Kafka "La metamorfosi" che mi impressionò ai tempi della scuola...
Grazie a tutti e buona serata!

Walter Olivetti 28/06/2022 - 16:25

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Decisamente bella questa poesia che si legge tutta d'un fiato nella sua bella scorrevolezza.

Maria Luisa Bandiera 28/06/2022 - 14:14

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Molto intensa, musicale e apprezzata!
5* anche da me

Marina Assanti 27/06/2022 - 22:03

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5*

Aquila Della Notte 27/06/2022 - 21:51

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Non si impara a vivere se non si impara a morire!! Molto bella, bellissima questa tua!!

Anna Cenni 27/06/2022 - 21:16

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Molto musicale questa espressione di considerazioni profonde sul senso del vissuto notturno, complimenti!

Jean C. G. 27/06/2022 - 20:13

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