Sara è una ragazza di 16 anni, bella come tutte le ragazze della sua età. Piena di vita e di sogni, almeno uno al giorno.
Con le amiche, fantastica di viaggi di amori e del futuro.
Vive con la mamma e il suo compagno. Il papà, morto un anno prima, in un incidente stradale. Il dolore del momento, ormai quasi passato, non il ricordo. Anche la mamma si era ripresa abbastanza bene e il nuovo compagno, -non è poi male-, come diceva alle amiche.
Quella notte uno strano trambusto non la faceva dormire. L'indomani, a scuola c'era la verifica di latino. Doveva riposare, inoltre l'autobus, passava molto presto.
I rumori continuavano e sembravano provenire da dentro la casa. Costretta ad alzarsi, indossò una vestaglia e uscì dalla stanza. Ora i rumori sono più forti, nitidi e... provengono dalla stanza della mamma! Silenzio, improvviso silenzio.
Sara si avvicina, apre la porta... la scena è agghiacciante.
La mamma riversa sul letto, sangue, solo sangue. Il suo compagno, Giulio, in piedi. Anche lui sporco di sangue, con un martello in mano, entrambi nudi.
Lui si gira di scatto e Sara: - NON VOGLIO MORIRE!
Giulio le se avventa contro, la getta a terra, poi sul letto accanto al corpo della mamma. Sara incontra gli occhi, quegli occhi e sviene...
Sono ormai parecchie notti che Sara fa sempre lo stesso sogno.
Come una guerriera Norrena, cavalca un drago, a spada tratta.
Passa davanti a tutte le finestre della città.
Si lascia trasportare leggera, è inverno eppure non sente il freddo della notte.
Questa notte, lo stesso sogno, le stesse finestre.
Ma quell'uomo lei lo conosce, tira a sé le redini, il drago rallenta il volo e si ferma a quella finestra.
Dai movimenti e dai gesti sembra impaurito, cammina avanti e indietro, si tiene la testa con le mani e guarda insistentemente fuori dalle finestre, come aspettasse qualcuno. Sta preparando la cena, i fornelli accesi. L'uomo si avvicina alla finestra, gli occhi, gli sguardi, si incontrano.
Inditreggia, si porta le mani sulla testa, poi sul petto...
indietreggia, urla... i fornelli, il fuoco.
Lingue di fuoco dalle finestre. Sara osserva due angeli neri
sopra la casa ormai in fiamme.
Si sveglia, si sente leggera. Il solito sogno, pensa.
È ancora notte e torna a dormire.
Una nera signora le appare, cavalca il suo drago e la invita a salire.
-Chi sei tu?
-Ho aspettato che la tua anima si calmasse e sono venuta a prenderti.
-Allora sei la morte. E i miei sogni?
-Bambina mia, quel giorno te li ho rubati.
-E la mamma?
-È su quella stella, con i tuoi sogni. Vieni ti stanno aspettando.
Con le amiche, fantastica di viaggi di amori e del futuro.
Vive con la mamma e il suo compagno. Il papà, morto un anno prima, in un incidente stradale. Il dolore del momento, ormai quasi passato, non il ricordo. Anche la mamma si era ripresa abbastanza bene e il nuovo compagno, -non è poi male-, come diceva alle amiche.
Quella notte uno strano trambusto non la faceva dormire. L'indomani, a scuola c'era la verifica di latino. Doveva riposare, inoltre l'autobus, passava molto presto.
I rumori continuavano e sembravano provenire da dentro la casa. Costretta ad alzarsi, indossò una vestaglia e uscì dalla stanza. Ora i rumori sono più forti, nitidi e... provengono dalla stanza della mamma! Silenzio, improvviso silenzio.
Sara si avvicina, apre la porta... la scena è agghiacciante.
La mamma riversa sul letto, sangue, solo sangue. Il suo compagno, Giulio, in piedi. Anche lui sporco di sangue, con un martello in mano, entrambi nudi.
Lui si gira di scatto e Sara: - NON VOGLIO MORIRE!
Giulio le se avventa contro, la getta a terra, poi sul letto accanto al corpo della mamma. Sara incontra gli occhi, quegli occhi e sviene...
Sono ormai parecchie notti che Sara fa sempre lo stesso sogno.
Come una guerriera Norrena, cavalca un drago, a spada tratta.
Passa davanti a tutte le finestre della città.
Si lascia trasportare leggera, è inverno eppure non sente il freddo della notte.
Questa notte, lo stesso sogno, le stesse finestre.
Ma quell'uomo lei lo conosce, tira a sé le redini, il drago rallenta il volo e si ferma a quella finestra.
Dai movimenti e dai gesti sembra impaurito, cammina avanti e indietro, si tiene la testa con le mani e guarda insistentemente fuori dalle finestre, come aspettasse qualcuno. Sta preparando la cena, i fornelli accesi. L'uomo si avvicina alla finestra, gli occhi, gli sguardi, si incontrano.
Inditreggia, si porta le mani sulla testa, poi sul petto...
indietreggia, urla... i fornelli, il fuoco.
Lingue di fuoco dalle finestre. Sara osserva due angeli neri
sopra la casa ormai in fiamme.
Si sveglia, si sente leggera. Il solito sogno, pensa.
È ancora notte e torna a dormire.
Una nera signora le appare, cavalca il suo drago e la invita a salire.
-Chi sei tu?
-Ho aspettato che la tua anima si calmasse e sono venuta a prenderti.
-Allora sei la morte. E i miei sogni?
-Bambina mia, quel giorno te li ho rubati.
-E la mamma?
-È su quella stella, con i tuoi sogni. Vieni ti stanno aspettando.
Opera scritta il 16/07/2022 - 21:32
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Commenti
L'intenso "gioco" di occhi e finestre fanno da filo conduttore in questo bel testo. Poi la cultura norrena che amo e un finale a dir poco splendido.
Complimenti
Complimenti
Mirko D. Mastro 17/07/2022 - 08:10
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Complimenti Loris un bel racconto scorrevole e molto avvincente!
Maria Luisa Bandiera 17/07/2022 - 07:53
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