Facevamo informazione, con Marcello, sui rischi connessi alla presenza d’infrastrutture industriali pericolose nella zona nord della città. Tra tante case visitate anche qualche attività lavorativa.
Alla porta di un’officina nascosta tra rottami di ferro, ci aprì un omino minuto, con gli occhi di un celeste chiarissimo, le uniche cose che risaltavano nell’ambiente buio, saturo come lui di grasso e odori chimici.
Ci raccontò di come, in passato, si lavorasse con coscienza e ognuno avesse grande attenzione nel farlo: “Non come i giovani sbadati di oggi, che non si rendono conto dei pericoli che corrono!”
Ne era convinto.
Lo salutammo, lui si voltò e i suoi faretti celesti scomparvero nel buio.
Alla porta di un’officina nascosta tra rottami di ferro, ci aprì un omino minuto, con gli occhi di un celeste chiarissimo, le uniche cose che risaltavano nell’ambiente buio, saturo come lui di grasso e odori chimici.
Ci raccontò di come, in passato, si lavorasse con coscienza e ognuno avesse grande attenzione nel farlo: “Non come i giovani sbadati di oggi, che non si rendono conto dei pericoli che corrono!”
Ne era convinto.
Lo salutammo, lui si voltò e i suoi faretti celesti scomparvero nel buio.
Opera scritta il 28/07/2022 - 12:02
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Commenti
Testo molto espressivo,con una bella chiusa
Teresa Peluso 28/07/2022 - 14:45
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Bellissimo testo con una splendida chiusa
Mirko D. Mastro 28/07/2022 - 14:03
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