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Fai di questi righi di Gustave Flaubert l'incipit oppure la chiusa della tua scrittura
Il tempo era bello, faceva CALDO; il sudore colava fra i capelli, tutti tenevano i fazzoletti in mano; << che buffo se ci pensi;se non mi ascoltassi, probabilmente non ti parlerei, ma, il tuo osare e finto, di essere partecipe al rapporto, il nostro, che e’ un tramonto in remoto, e sperare che risorga un’alba? Sono melodie sorde, sono vuote parole tragicamente inutili, colme e fruscianti; sostengono un livido brusio, che cerca di separarsi di un amore, che e' già stato ad esserci. Potrebbero urlare al tuo velo stanco, caro tesoro mio…, perché noi non possiamo non ascoltarlo, vorrebbero rievocare, frizzanti allegre primavere; ma dai…non ti ho detto nulla…, a noi rimane questo sguardo liscio, che solo noi sappiamo felice, se tacito nel nostro felice passato. E questo vento sembra falso, sembra sorrida beffardo della sua tiepidezza, che e' vana e superflua perché domani, non ci sarà; non mi fido di questo vento e non mi fido più di niente, me ne voglio solo stare a sonnecchiare su questi scogli, polverosi, ombrati, e stanchi, vedendo le vele traghettare leggere e lente, su pensieri che non voglio avere. Perché so che domani e' un nuovo domani, come questo tiepido vento, siamo tutti pronti per scomparire; si sa…, la vita e' un battito d'ali…, e tutti facciamo a gara a chi le batte meglio…, tutti gareggiamo con noi stessi; altrimenti e' fine-vita. E cara amica mia, oggi e' proprio una bella giornata, tu sei limpida, e serena, e io brontolo, ma abbracciamoci, prima che scompaia anche questa sciocca estate.
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