È come se poggiassi
i piedi
nudi e gelidi
sul letto di un fiume
che scorre
rapido
e aspettassi la terra
accumularsi
sotto la pelle bluastra.
E l'orizzonte mi gira
attorno: il capo
ciondola.
Sopravvivo ai sensi,
Sono chi vedo,
quello che sento,
le persone che tocco.
L' insensibile mi uccide
lentamente e
con dolore.
La carne è pietra,
mi aliti sugli occhi
ma non sento il calore
dei tuoi polmoni
o il puzzo della tua bocca.
L' angoscia consuma
quel controllo di cui
sono tanto orgoglioso
e cammino fingendo di
non esser marmo
quando
a fatica
ricordo il mio nome.
i piedi
nudi e gelidi
sul letto di un fiume
che scorre
rapido
e aspettassi la terra
accumularsi
sotto la pelle bluastra.
E l'orizzonte mi gira
attorno: il capo
ciondola.
Sopravvivo ai sensi,
Sono chi vedo,
quello che sento,
le persone che tocco.
L' insensibile mi uccide
lentamente e
con dolore.
La carne è pietra,
mi aliti sugli occhi
ma non sento il calore
dei tuoi polmoni
o il puzzo della tua bocca.
L' angoscia consuma
quel controllo di cui
sono tanto orgoglioso
e cammino fingendo di
non esser marmo
quando
a fatica
ricordo il mio nome.
Opera scritta il 02/10/2023 - 20:56
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Una bella poesia introspettiva...uno stato d'animo che conosco
Anna Rossi 05/10/2023 - 05:46
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Bella poesia!
Il titolo e la chiusa mi hanno fatto venire in mente gli splendidi versi di Sandro Penna:
Il titolo e la chiusa mi hanno fatto venire in mente gli splendidi versi di Sandro Penna:
"Ed io non mi ricordo più chi sono.
Allora di morire mi dispiace.
Di morire mi pare troppo ingiusto.
Anche se non ricordo più chi sono"
mike vertigine 03/10/2023 - 10:50
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Un'autoriflessione su momenti interiori e che si fanno presenza nella mente.
Maria Luisa Bandiera 03/10/2023 - 07:05
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