Lavoro lo stesso feticcio da sempre. Come dire, trasacro l'emissione. Sempre l'esegesi ha corso il rischio di essere interrotta dal suo levighiio di corrente scossa alla meccanica. Ho una manona. La stessa meccanica che Ve ne si apportava sapeva consolidare il silenzio delle tramestie di un'altra lezione al suo "spinziddare" coacervi di ossequio. E senza dirsi "movea". Ora che come latrocinio il contempo delle nature dei cooasservienti, questa gialla tuta, questo chewing-gum obsoleto dal gusto sciropposo, questo rovistamento nell'eliner nero del nanismo controllato dal precipitarsi a farne causa. Non si può non sognare, travedi, lo stesso sogno da quando così che nel sogno veniamo cacciati nell'altro spaziare di zone, sinanche senza luogo, e tutto al ripetersi la causa- ho visto l'ornitorinco della forma mediale corrompere altre zampette. Era un animale strano. Una padella dalla forma di ornitorinco. Un ornitorinco padella ornitorinco dalla forma di patogenia ossessiva- e quell'altra cosa della meccanica?- era tutto. Un apparato prosciedine dalle cuciture dalla serranda dell'appartamento dell'uccello voulevant staccato dai suoi suoi quindici occhiali. Immenso come il sott'apostrofo di un preludio di Mozart così battezzante Beethoven cosa dall'impatto della schiera e come nell'impatto della confusione dell'intendimento un ordine perfetto, una perfetta cosa ne che non può stadiarsi nell'effettivo perché troppo al prorompere, è da sempre partita, porco Dio, e l'ha fatto porco e Dio,da lui, in sé.- cosa sapremmo del mitigare l'azione aleatoria dell'effetto al molteplice- - zona di quella questione che tutto muove e si muove, come corredato l'ordine della fenomenologia geroglifica dell'altro aspetto crudo della supremazia. Realtà del reale che si disattende al reale. Sommesso luogo. Come nello statuto dittatoriale che muove l'aria gassosa, metti l'esempio, al suo soffio di occhio luogo nel ordine del fremente di zona semantica- - mi stai dicendo che un pirito del cielo di Dio è Dio che si fa Dio?- - anche.
Capito in fretta. Sfrigola. È la naturale esuberanza delle cose che come senza l'orpello dell'anti-enigma tendono all'anonimato. Il vero luogo della scrittura è una tendinite al braccio. Ve ne si supera. Così in quel luogo di materia lavoro al massimale di tutto il viversi strappato onda stante dal suo corpo di corpo alla lezione/lesione del corpo si corrisponde a distanza, ci si stadia dalla ragione coerente della forma operaia di tutto del corpo l'abbaglio evidente della sua permutabilità. E dirsi cose simili. Corrispondersi. Cacciucco di bambù. Roba del luogo degli omaggi ai pensieri sopraffini. Spiffero di di dialettica<< h-o, f-o-m-e-n-t-a-t-o l'-e-s-c-l-u-s-i-o-n-e - così il palazzo verbitrario si disse nel suo modo a luogo dell'equilibrio tratteggio di una verità tutta tra i due, Dio e l'uomo di Dio, come trasciugata dall'assioma della particella più lontana tra i sensi destituiti, perché non locabile, eppure essente. E l'uomo che risponde- del verbale conosco la legge del moto a luogo, e della gola. L'aspetto cui l'altra evidenza di questo foraggio pionieristico di stampo modi v'è ne si asserve - è senza dubbio un prodigio. Tu che t'affanni.- - ma altresì mi stampo nella materia cui il loggiare la legge del pragmatico della "storia dell'evidenza delle azioni" e come non prendere atto che : questo corpo, queste dita, questa lingua opalescente di beveroni medicinali, quest'altro atto pensiero quasi diversivo dalla sua messa a luogo perché mosso a distanza di cose finestre di dove tutto muove tutto dall'appartenersi; ciò è la logica cui Ve ne sloggia qualche ruolo, non v'è pragmatismo che sia vero e falso, non v'è verità che sia sganciata in stadio da ogni forma di concettualizzazione pregressa. - questa è saggezza- - una domanda,. ma dove io sono io e tu sei me se non in te te? -- esattamente, nel confine della separazione, non v'è separazione del confine. siamo, adesso sì, adesso no, adesso sì, esattamente là.
Capito in fretta. Sfrigola. È la naturale esuberanza delle cose che come senza l'orpello dell'anti-enigma tendono all'anonimato. Il vero luogo della scrittura è una tendinite al braccio. Ve ne si supera. Così in quel luogo di materia lavoro al massimale di tutto il viversi strappato onda stante dal suo corpo di corpo alla lezione/lesione del corpo si corrisponde a distanza, ci si stadia dalla ragione coerente della forma operaia di tutto del corpo l'abbaglio evidente della sua permutabilità. E dirsi cose simili. Corrispondersi. Cacciucco di bambù. Roba del luogo degli omaggi ai pensieri sopraffini. Spiffero di di dialettica<< h-o, f-o-m-e-n-t-a-t-o l'-e-s-c-l-u-s-i-o-n-e - così il palazzo verbitrario si disse nel suo modo a luogo dell'equilibrio tratteggio di una verità tutta tra i due, Dio e l'uomo di Dio, come trasciugata dall'assioma della particella più lontana tra i sensi destituiti, perché non locabile, eppure essente. E l'uomo che risponde- del verbale conosco la legge del moto a luogo, e della gola. L'aspetto cui l'altra evidenza di questo foraggio pionieristico di stampo modi v'è ne si asserve - è senza dubbio un prodigio. Tu che t'affanni.- - ma altresì mi stampo nella materia cui il loggiare la legge del pragmatico della "storia dell'evidenza delle azioni" e come non prendere atto che : questo corpo, queste dita, questa lingua opalescente di beveroni medicinali, quest'altro atto pensiero quasi diversivo dalla sua messa a luogo perché mosso a distanza di cose finestre di dove tutto muove tutto dall'appartenersi; ciò è la logica cui Ve ne sloggia qualche ruolo, non v'è pragmatismo che sia vero e falso, non v'è verità che sia sganciata in stadio da ogni forma di concettualizzazione pregressa. - questa è saggezza- - una domanda,. ma dove io sono io e tu sei me se non in te te? -- esattamente, nel confine della separazione, non v'è separazione del confine. siamo, adesso sì, adesso no, adesso sì, esattamente là.
Opera scritta il 05/11/2023 - 17:33
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