Si torna sempre sconfitti,
da campi divenuti ormai distese
di sole sterpaglie.
Oltre la soglia di casa, però,
un istinto primordiale mi chiama
verso un camino acceso.
La seduta è mesta
ma le mani
si protendono bramose.
E dai palmi
ben aperti e ricettivi,
risale adesso un calore
che prepotente irradia.
da campi divenuti ormai distese
di sole sterpaglie.
Oltre la soglia di casa, però,
un istinto primordiale mi chiama
verso un camino acceso.
La seduta è mesta
ma le mani
si protendono bramose.
E dai palmi
ben aperti e ricettivi,
risale adesso un calore
che prepotente irradia.
Può tornare ancora qualcosa,
quando le pupille
riflettono fiamme.
Fra un crepitio e l'altro,
possono riaccendersi
brucianti sussulti,
anche da un passato remoto.
In mezzo alle faville,
succede di intravedere
resurrezioni inaspettate.
E se ora mi rialzo pervaso,
da un senso
di energica rivalsa.
E se non avrò più paura,
di quel che vedo
fuori dalla finestra.
E se domani mi porterò dentro
un ardente fervore,
contro gli assalti del gelo.
Dovrò ringraziare solo te,
oh fuoco Sacro!
Opera scritta il 17/12/2023 - 08:19
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