C'era una volta un principe povero. Si chiamava Cuore Felice.
Egli era molto povero.
Non aveva un castello come gli altri principi, non aveva un cavallo e nemmeno una spada, ma era felice.
Possedeva un flauto e con esso sapeva suonare meravigliosamente bene.
Un giorno Cuore Felice, mentre vagava per le vie del mondo, s'imbatté per caso nella reggia lussuosa di un re che si chiamava Sfarzo D'oro.
Il principe povero guardò estasiato la maestosità del palazzo, varcò il cancello dorato e salì per scale di marmo.
Giunse presso una porta intarsiata di pietre preziose, essa era socchiusa, Cuore Felice entrò senza bussare e si trovò in una stanza straordinariamente fastosa.
Lì c'era un letto luccicante di gemme e una principessa addormentata.
Il principe vagabondo ammirò l'affascinante creatura.
Prima d'allora non aveva mai visto niente di così incantevole.
La ragazza sentì lo sguardo insistente, si svegliò, si stropicciò gli occhi assonnati, e parlò con la voce piena di stupore: "Chi sei?" "Cosa fai nella mia stanza?"
Egli rispose: "Sono un principe povero, mi chiamo Cuore Felice."
La giovane sollevò la testa bionda dal cuscino di seta e disse con uno splendido sorriso: "Mi chiamo Sogno. Vuoi giocare con me?"
E giocarono insieme, e sognarono insieme fino all'alba.
La principessa fu felice, e Cuore suonò le noti più dolci che sapeva.
La musica svegliò re Sfarzo D'oro.
Egli si recò nella stanza della figlia, vide lo sconosciuto e chiamò i soldati.
Loro accorsero, colpirono il principe con la spada e lo trascinarono fuori della reggia.
Cuore pianse di tristezza e di dolore, ma seppure trafitto e sanguinante riuscì ad alzarsi in piedi ed allontanarsi dal castello.
Egli fece molta strada. Verso il tramonto incontrò una stalla misera e spoglia, entrò e si addormentò sulla paglia.
Nella reggia intanto, la bella principessa, senza Cuore Felice, era triste e piangeva.
Lei per smaltire il dolore si spogliò degli abiti preziosi che indossava, lasciò la reggia di Sfarzo D'oro, e triste e sconsolata si mise a vagare senza meta.
Camminò tutto il giorno, con i piedi indolenziti e col cuore infelice.
Verso il tramonto incontrò una stalla abbandonata ed entrò per riposarsi …
In quella stalla c'era Cuore Felice che dormiva. Egli si svegliò, vide Sogno e sorrise.
La bella principessa fu felice, e Cuore suonò le note più dolci che sapeva.
Cuore Felice e la principessa Sogno si sposarono e ancora sempre vivono felici.
Egli era molto povero.
Non aveva un castello come gli altri principi, non aveva un cavallo e nemmeno una spada, ma era felice.
Possedeva un flauto e con esso sapeva suonare meravigliosamente bene.
Un giorno Cuore Felice, mentre vagava per le vie del mondo, s'imbatté per caso nella reggia lussuosa di un re che si chiamava Sfarzo D'oro.
Il principe povero guardò estasiato la maestosità del palazzo, varcò il cancello dorato e salì per scale di marmo.
Giunse presso una porta intarsiata di pietre preziose, essa era socchiusa, Cuore Felice entrò senza bussare e si trovò in una stanza straordinariamente fastosa.
Lì c'era un letto luccicante di gemme e una principessa addormentata.
Il principe vagabondo ammirò l'affascinante creatura.
Prima d'allora non aveva mai visto niente di così incantevole.
La ragazza sentì lo sguardo insistente, si svegliò, si stropicciò gli occhi assonnati, e parlò con la voce piena di stupore: "Chi sei?" "Cosa fai nella mia stanza?"
Egli rispose: "Sono un principe povero, mi chiamo Cuore Felice."
La giovane sollevò la testa bionda dal cuscino di seta e disse con uno splendido sorriso: "Mi chiamo Sogno. Vuoi giocare con me?"
E giocarono insieme, e sognarono insieme fino all'alba.
La principessa fu felice, e Cuore suonò le noti più dolci che sapeva.
La musica svegliò re Sfarzo D'oro.
Egli si recò nella stanza della figlia, vide lo sconosciuto e chiamò i soldati.
Loro accorsero, colpirono il principe con la spada e lo trascinarono fuori della reggia.
Cuore pianse di tristezza e di dolore, ma seppure trafitto e sanguinante riuscì ad alzarsi in piedi ed allontanarsi dal castello.
Egli fece molta strada. Verso il tramonto incontrò una stalla misera e spoglia, entrò e si addormentò sulla paglia.
Nella reggia intanto, la bella principessa, senza Cuore Felice, era triste e piangeva.
Lei per smaltire il dolore si spogliò degli abiti preziosi che indossava, lasciò la reggia di Sfarzo D'oro, e triste e sconsolata si mise a vagare senza meta.
Camminò tutto il giorno, con i piedi indolenziti e col cuore infelice.
Verso il tramonto incontrò una stalla abbandonata ed entrò per riposarsi …
In quella stalla c'era Cuore Felice che dormiva. Egli si svegliò, vide Sogno e sorrise.
La bella principessa fu felice, e Cuore suonò le note più dolci che sapeva.
Cuore Felice e la principessa Sogno si sposarono e ancora sempre vivono felici.
Brano tratto dal mio libro “Bella Italia” Corso di lingua italiana- Amazon De
Opera scritta il 21/01/2024 - 19:56
Da mare blu
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Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Un bel racconto a tinte metaforiche dove la vera felicità non è certo duvuta alle ricchezze materiali, libagioni della carne, ma a quelle interiore che toccano il profondo dell'anima. Ciao
Francesco Scolaro 28/01/2024 - 10:04
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Cuore e Felice gran protagonisti di un CUORE FELICE
Francesco Rossi 23/01/2024 - 15:39
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Incantevole racconto, complimenti
Mary L 22/01/2024 - 21:06
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Una bellissima storia. Complimenti di cuore. Buona settimana a te
MARIA ANGELA CAROSIA 22/01/2024 - 20:04
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Un racconto fiabesco che ci permette di ritornare un poco bambini. piaciuto molto!
Maria Luisa Bandiera 22/01/2024 - 07:36
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Incantevole, par di leggere una fiaba dei fratelli Grimm. Complimenti davvero!!
Anna Cenni 21/01/2024 - 21:45
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