IL MESSAGGERO
Voglio raccontarvi la mia storia, con la speranza che possa essere d’aiuto alle persone.
Sarò breve, così come lo è stata la mia vita…purtroppo.
Vivo, anzi vivevo in un piccolo paesino posizionato in una ridente vallata.
Frequentavo la scuola di odontotecnico nel capoluogo molisano, avevo tanti amici che mi volevano bene, avevo una famiglia che mi adorava, amavo la musica “Rap”, più di ogni altra cosa al mondo.
Un fatidico giorno, mentre mi ritiravo a casa col mio motorino sono stato investito, l’impatto è stato devastante, sono stato sbalzato a più di venti metri, cadendo sull’asfalto caldo di una giornata di fine agosto.
Mentre ero a terra, ho visto tante tante ombre di persone che stavano intorno a me sul luogo dove è avvenuto l’impatto.
Mentre giacevo sull’asfalto, avvertivo negli occhi dei miei genitori e di tutta la mia famiglia tanta sofferenza e tantissimo dolore, volevo rassicurarli ma non riuscivo a parlare.
Sono stato in coma per diversi giorni, avevo la speranza di svegliarmi da lì a poco.
Trascorrevo giornate intere immobile su un letto d’ospedale, percepivo il dolore della mia famiglia, mi chiedevo il perché di tutto questo, ma senza ottenere risposta.
Mi ricordo che un giorno volevo svegliarmi, ma non ci riuscivo, sentivo le suppliche dei miei amici e della mia famiglia, purtroppo non ce l’ho fatta.
Adesso vivo nel cuore di quella persona alla quale i miei genitori hanno donato i miei organi.
Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno voluto bene, desidero ringraziare mamma e papà per l’amore che mi hanno donato e che mi stanno regalando. Ora che non appartengo a questo mondo, cara mamma e caro papà vi prometto che veglierò sulla mia cara sorellina e su tutta la famiglia, un abbraccio ai nonni…vi amo, vi ho amato e vi amerò per sempre.
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