Fuga dalla baita
Tra le cime innevate soffiava ed ululava un freddo vento che non lasciava tregua lungo il solitario sentiero che Rosalba stava percorrendo per raggiungere la baita di sua nonna.
I racconti di nonna, si ricordava che erano impressionanti e molto ricchi di mistero ma a quell’epoca lei era una bambina molto fragile ed impressionabile.
Si ricordava poco di quella volta in montagna ma Rosalba era sicura che una volta arrivata alla baita, avrebbe rammentato il motivo per cui lei e nonna, anni addietro, erano dovute scappare a valle fuggendo dalla baita.
Finalmente arrivò a destinazione, subito andò in cerca di legna per attivare il camino per riscaldarsi davanti al fuoco … fu così che quando accese il camino tutta la stanza si riempì di fumo, sorridendo Rosalba ricordò di nuovo il motivo per cui era scappata di corsa con nonna giù per la montagna!
Il problema era ancora lì: un nido sul camino impediva il tiraggio!
… la storia si stava ripetendo come allora!
Questa volta però, Rosalba ormai adulta, non fuggì; velocemente corse nel porta/attrezzi adiacente alla baita a cercare una scala per poter salire sul tetto.
Trovata la scala, salì sul tetto dove c’era ancora il vecchio nido ad ostruire il camino, con calma e pazienza tolse tutti i rami e rametti fino a liberare la canna fumaria.
Ridiscese dalla scala, era ora, tutta infreddolita ma molto soddisfatta del suo operato.
Tornata dentro la baita si accinse subito ad accendere un bel fuocherello che si attivò immediatamente senza fare fumo! Adesso poteva preparare sul fuoco un bel minestrone di fresche verdure che si era portata nello zaino rimanendo poi in tranquillo ascolto d’ogni rumore mentre il profumo si spargeva per tutta la baita.
Il fuoco crepitava mandando scintille di monachine su per il camino, d’intorno si udiva ancora l’ululato del vento che creava un’aria di mistero, ma Rosalba non aveva paura anzi, seduta davanti al camino, osservava le strane ombre che le fiamme disegnavano sulle pareti di legno della baita che parevano danzare.
Pian piano calava la notte con i suoi splendidi silenzi a tenere compagnia; Rosalba era serena, aveva ritrovato la gaiezza di quel tempo lontano che le faceva ancora amare quel luogo misterioso che pareva abbandonato da Dio e dagli uomini ma che a lei ritornava tanto caro, soprattutto ora che aveva ricordato il motivo di quella fuga con la nonna, non dovuta ai suoi coloriti racconti ma al fumo del camino che l’aveva resa inabitabile!
Si sentì serenamente felice e il mattino seguente ridiscese a valle col suo bagaglio di piacevoli ricordi.
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