Yakamoz
Dove vòlta il cielo a oriente di Eden, nelle Terre di Nod, Caino uccise Abele quando le acacie si fan rosso-brune dei loro frutti coriacei.
Per quella sorella, Avvan.
Per quella sorella, Avvan.
Resta fermo come il vento sull’acacia, a legger nel sasso di sorore da stele senza epigrafe
“là c'ero anch'io, un ago con il peso della sua cruna. Lei tremava come una foglia, e chi avrebbe dovuto prendersene cura in quel mentre finì col desiderare quella foglia”
Andava fatto nonostante la luna, sembrano voler dire le sopracciglia corrucciate in due rughe coriacee.
Dove la notte volge, e la segue il cielo.
-Riflesso (su lapide) di luna, Yakamoz: la parola turca viene considerata dai glottologi una delle più suggestive

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Commenti
Riflesso di luna sull'acqua, il suo viso comparve come scintillio tra le onde, non seppe guardar l'orizzonte, il buio sovrastava la notte sempre più cupa,lui pianse, increspando l'acqua sempre più luccicante.Ritrovarono riflessi di smeraldo infondo al mare. È qualcosa di poetico e fine, filigrana in un risvolto di luna. Complimenti.






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