Cara carissima Claudia. Sono Luca. Ciao.
La nostra stupenda conoscenza, solo contornata dalla leggerezza del divertimento, dalle nostre infinite chiacchierate, dai nostri reciproci affetti, affetti teneri, affetti giocosi, di attenzioni e piccole premure, di sguardi di dolci sollievi. Un ristoro dell'animo, un ritrovo di un ascolto finalmente arrivato. Alcune certezze nella vita si hanno una volta sola.
Persone su cui contare, progredire, realizzare le proprie aspirazioni tenute dentro il cassetto chiuso a chiave dalle controparti della vita. Ed io e te a braccetto con lo sguardo felice diritto verso gli orizzonti che ci raccontavamo ogni giorno. Il nostro piccolo mondo che guardava critico l'esterno, non sempre agevole e accessibile per noi, che ogni tanto lo manifestavamo apertamente e anche scontrosamente a qualcheduno, più fortunato che ci pestava i piedi.
Un ritrovo finalmente incontrato, il nostro.
Quando pranzavamo dietro quell'angolo alto di bottiglie, al "Buccone", con la minestra di ceci ed i crostini davanti, le tue lacrime di gioia, la mia esatta comprensione ad un tuo grande
desiderio, aspirazione, una mostra in una grande galleria in America, seguendo il tuo vero stile artistico, "Hippy". E mi dicevi: "guarda tu invece come sai spiegare così facilmente le tue materie tanto complesse". A me che parlare con i miei, "cari", è stato concepito come il ritrovo del Dna, con te invece semplice, facile, felice ogni argomento, ogni scelta gaia giocosa, divertente, buffa, il mio ed il tuo un incontro fatale.
Il 22 Ottobre di quell'anno, mi avevi scritto, "Voglio incontrarti per passeggiare con te, e tornare a guardare il tuo meraviglioso sguardo"; ed io acconsentii per la bellezza della sincerità del tuo messaggio.
La nostra una conoscenza, in un rapporto poco canonico al fidanzamento, proprio per la sua libera totale espressione. Libera amorevole espressione e rinfranco dello spirito, che venivano però, malgrado nostro, e all'opposto, dalle mie instabilità familiari, e dalle tue ambizioni di casa, se così si può dire.
Il mondo ci accompagnava e ci portava leggeri, gai e felici, noi come luce di meraviglia, filtrata dai nostri lieti momenti. Solo per amore Claudia, ci mancava poco. Alcune certezze si hanno poche volte nella vita.
Grazie tanto, anche se la tua ambizione ha superato la genuinità del tuo animo e lo splendore delle nostre risate.
La nostra stupenda conoscenza, solo contornata dalla leggerezza del divertimento, dalle nostre infinite chiacchierate, dai nostri reciproci affetti, affetti teneri, affetti giocosi, di attenzioni e piccole premure, di sguardi di dolci sollievi. Un ristoro dell'animo, un ritrovo di un ascolto finalmente arrivato. Alcune certezze nella vita si hanno una volta sola.
Persone su cui contare, progredire, realizzare le proprie aspirazioni tenute dentro il cassetto chiuso a chiave dalle controparti della vita. Ed io e te a braccetto con lo sguardo felice diritto verso gli orizzonti che ci raccontavamo ogni giorno. Il nostro piccolo mondo che guardava critico l'esterno, non sempre agevole e accessibile per noi, che ogni tanto lo manifestavamo apertamente e anche scontrosamente a qualcheduno, più fortunato che ci pestava i piedi.
Un ritrovo finalmente incontrato, il nostro.
Quando pranzavamo dietro quell'angolo alto di bottiglie, al "Buccone", con la minestra di ceci ed i crostini davanti, le tue lacrime di gioia, la mia esatta comprensione ad un tuo grande
desiderio, aspirazione, una mostra in una grande galleria in America, seguendo il tuo vero stile artistico, "Hippy". E mi dicevi: "guarda tu invece come sai spiegare così facilmente le tue materie tanto complesse". A me che parlare con i miei, "cari", è stato concepito come il ritrovo del Dna, con te invece semplice, facile, felice ogni argomento, ogni scelta gaia giocosa, divertente, buffa, il mio ed il tuo un incontro fatale.
Il 22 Ottobre di quell'anno, mi avevi scritto, "Voglio incontrarti per passeggiare con te, e tornare a guardare il tuo meraviglioso sguardo"; ed io acconsentii per la bellezza della sincerità del tuo messaggio.
La nostra una conoscenza, in un rapporto poco canonico al fidanzamento, proprio per la sua libera totale espressione. Libera amorevole espressione e rinfranco dello spirito, che venivano però, malgrado nostro, e all'opposto, dalle mie instabilità familiari, e dalle tue ambizioni di casa, se così si può dire.
Il mondo ci accompagnava e ci portava leggeri, gai e felici, noi come luce di meraviglia, filtrata dai nostri lieti momenti. Solo per amore Claudia, ci mancava poco. Alcune certezze si hanno poche volte nella vita.
Grazie tanto, anche se la tua ambizione ha superato la genuinità del tuo animo e lo splendore delle nostre risate.
Luca
Opera scritta il 06/10/2014 - 17:01
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Una lettera a cuore aperto..ma un finale che lascia l'amaro in bocca..
A volte si cambia ... per non morire..
come canta il ritornello di una famosa canzone!!
A volte si cambia ... per non morire..
come canta il ritornello di una famosa canzone!!
Lory C. 07/10/2014 - 18:19
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Un "quasi amore" intenso e pulito! Bravo
Audrey 76 07/10/2014 - 16:03
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Racconto gradevole e scorrevole alla lettura,l'ambizione non sempre foriera di gioie,complimenti,lettera interessante,bravo Luca,un saluto
genoveffa 2 frau 07/10/2014 - 11:56
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