Ascensore di notte
e il piano
volevo ancora lontano.
Ma il silenzio
della moquette
già sentivo.
E Il campanello gentile
timido di voce
quasi sembrava conoscesse
i segreti e desideri
delle parole.
A poco sarebbe servito aver avuto in mano una rosa
se non a porre fuori posto
l'incauto invito.
Continuai a viverti
tra i tuoi passi
silenziosi
che solo dentro me
facevan frastuono. Apristi
quella porta strisciando un
badge che era miscuglio di
lettere e numeri
dove io
non c'ero.
Buonanotte signora.
e il piano
volevo ancora lontano.
Ma il silenzio
della moquette
già sentivo.
E Il campanello gentile
timido di voce
quasi sembrava conoscesse
i segreti e desideri
delle parole.
A poco sarebbe servito aver avuto in mano una rosa
se non a porre fuori posto
l'incauto invito.
Continuai a viverti
tra i tuoi passi
silenziosi
che solo dentro me
facevan frastuono. Apristi
quella porta strisciando un
badge che era miscuglio di
lettere e numeri
dove io
non c'ero.
Buonanotte signora.

Letta n.56 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Un addio sussurrato nel silenzio di una notte, dove ogni gesto diventa ricordo. I passi, la moquette, il badge: segni di una presenza che vive solo dentro. La rosa, fragile e fuori posto, resta simbolo di ciò che non si è detto. Emotivamente profondo.


--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.